Uno dei fattori che determinano le considerazioni sullo sviluppo ipotizzabile per il nostro paese nel Piano di governo del territorio è la popolazione. In realtà, così come del resto è stato fatto nella assemblea di presentazione del Pgt in luglio, nel Piano non si va "sotto la superficie", non si effettua cioè un'analisi dei dati, ma si prende il loro andamento in sè per stabilire una tendenza utile a giustificare la consistente espansione edilizia che viene proposta nel documento. La tabella successiva contiene i dati anagrafici utilizzati per le considerazioni nel Pgt e per realizzare i grafici che seguono.
Il primo grafico mostra l'andamento della popolazione di Brembio dal 1999 al 2007. Come si nota non è una curva interamente crescente, tale caratteristica viene assunta soltanto a partire dal 2004.
Il grafico successivo rappresenta l'evoluzione del numero dei nuclei familiari, utile per relazionarlo ad una richiesta di appartamenti. Tale numero dal 1999 al 2007 è sempre crescente. Potrebbe risultare interessante valutare la consistenza di ciascun nucleo in modo da capire i motivi reali di tale andamento.
Il grafico successivo mostra l'apporto esterno dovuto all'immigrazione. Gli incrementi dei grafici precedenti è deteminato dal valore sempre positivo, con l'eccezione dell'anno 2000, della differenza tra popolazione immigrata e popolazione emigrata.
Il grafico successivo, invece, mostra il bilancio interno in termini di natalità e mortalità, sempre negativo.
L'ultimo grafico mostra l'andamento della popolazione di Brembio che si sarebbe avuta se non vi fosse stato il consistente apporto dell'immigrazione divenuta negli ultimi anni immigrazione soprattutto straniera.
Il grafico mostra insomma che non vi è una domanda interna, ma che l'apporto di crescita è dovuto in prima approssimazione soltanto a flussi migratori. C'è da aggiungere che con l'offerta diffusa - esistente e progettata per il futuro alla stregua di quanto il nostro Pgt fa - sul territorio lodigiano e nel milanese, come abbiamo più volte evidenziato con nostri articoli, appare alquanto difficile giustificare le espansioni come una offerta a domanda endogena e esogena. Resta una necessità di cassa e progettare, dunque, espansioni edilizie, in mancanza di altre risorse, appare un tentativo, il più semplice, per rimediarvi. Forse per questo nel progetto vi è una tangibile differenza tra la quantità di espansioni edilizie progettate e servizi e viabilità che rimangono sostanzialmente immutati. Un tentativo, vien da dire, di cui forse non si è poi molto convinti circa la reale riuscita.
Forse è il caso di aggiungere ancora un paio di annotazioni o tre. La prima è che anche l'Istat sul piano generale italiano conferma la crescita della popolazione, ma solo grazie all'immigrazione (vedi "In Italia siamo oltre 60 milioni").
RispondiEliminaLa seconda è che quello dell'immigrazione è un flusso destinato a ridursi causa le leggi quasi razziste imposte dalla Lega ed iniziative tipo "White Christmass", anche se proprio l'intolleranza delle amministrazioni leghiste potrebbe favorire un flusso temporaneo di immigrati regolari da quei comuni verso comuni tolleranti e disponibili all'integrazione come il nostro. Resta comunque il fatto che le nuove abitazioni costano sicuramente più di vecchie fatiscenti,e dunque sono difficilmente appetibili per chi viene in Italia alla ricerca di una vita migliore ma economicamente sostenibile con difficoltà, almeno agli inizi. Basta guardare la realtà di Brembio: le nuove case sono state acquistate da brembiesi o nel periodo di "fuga" da Milano fino al 2004 comunque da italiani; gli immigrati si sono sistemati nella parte storica del paese in abitazioni cedute da brembiesi che si trasferivano appunto nelle nuove case.
Questo non per dire che non si debba costruire, ma piuttosto che il progetto delineato nel Pgt ha tutti gli aspetti di un pio desiderio e che forse meglio era pensare, stante anche il limite temporale di validità di un Pgt, ad uno sviluppo più contenuto puntando soprattutto sullo sviluppo di servizi che crescessero armonicamente con gli ampiamenti e ad una salvaguardia del territorio posta come obiettivo primario con reali iniziative di valorizzazione.
Terza cosa, non smetto di evidenziare che proprio la salvaguardia ambientale è la parte più interessante del Pgt. Ed è l'aspetto che va rafforzato e curato nel suo rispetto. Soprattutto a fronte di una incombente industrializzazione di parte del territorio seppure per il momento rinviata ad un documento sovracomunale.