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venerdì 20 novembre 2009

I corsari della caccia

Caccia: Radicali, Lombardia e Italia fuori legge per calcoli elettorali.
Dalle Agenzie - Asca, 20 novembre 2009.

"Condividiamo la preoccupazione e l'urgenza espressa dalla Commissione Europea per fermare l'arroganza legislativa in particolare della Regione Lombardia, che nei giorni scorsi aveva approvato una legge che consentiva la caccia a quattro specie di uccelli protetti dalla direttiva 79/409/CEE. Non è un mistero che, con l'approssimarsi di momenti elettorali, le pressioni delle sempre più esangui lobbies venatorie aumentino le loro pressioni e il loro 'potere di ricatto' nei confronti di quegli assessori e consiglieri regionali particolarmente attenti ad assicurarsi il sostegno elettorale delle doppiette". Lo dichiara Alessandro Rosasco, membro della Giunta di segreteria di Radicali Italiani.
"Non si spiega altrimenti - prosegue - la cocciutaggine di una regione che continua a varare leggi - tutte impugnate - in deroga alle disposizioni comunitarie sulla tutela dell'avifauna. È inaccettabile che in moltissime regioni italiane si continuino ad approvare leggi in deroga senza alcun fondamento scientifico e legale che giustifichi il ricorso alla deroga. Purtroppo, quando cominceranno a piovere le multe, la tracotanza in campo venatorio di regioni come Abruzzo, Lazio, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Calabria, Puglia e Toscana causerà seri problemi che incideranno sulla vita di tutti i cittadini indipendentemente dall'opinione che hanno della caccia".
"L'Italia, se non vuole uscire dallo schema legislativo europeo - conclude Rosasco - provveda al più presto a recepire, in pieno e alla lettera, quanto disposto dalle direttive 'Habitat' e 'Uccelli' rivedendo le parti della legge 157/92 sulla caccia che legittimano norme regionali contrarie alla legalità alla scienza e al banale buon senso".
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