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lunedì 23 novembre 2009

La protesta dei sindaci e la privatizzazione dell'acqua

Parola di sindaco.
Quanto è difficile amministrare.

Rassegna stampa - Il Cittadino, 23 novembre 2009.



Caro direttore, vorrei brevemente intervenire su due fatti a mio giudizio molto importanti per la vita dei nostri Comuni e quindi dei nostri concittadini; mi riferisco alla manifestazione dei Sindaci del Nord svoltasi venerdì 20 novembre a Milano ed alla recentissima approvazione del Decreto legge sulla privatizzazione del servizio idrico, in sintesi della privatizzazione dell’acqua. Parto dal primo evento, la manifestazione dei Sindaci del Nord a Milano, manifestazione alla quale ho partecipato con la convinzione di dover anche con la singola presenza segnalare al Governo ma prima ancora ai cittadini, il crescente senso di frustrazione e disagio che in modo bipartisan (ricordo a tutti che uno dei promotori della manifestazione è il leghista Attilio Fontana sindaco di Varese nonché neopresidente di Anci Lombardia) sale dai Sindaci del Nord verso un legislatore troppo poco attento alle comunità locali.
I motivi del disagio e delle preoccupazioni sono ormai noti, ma vale qui la pena ricordarli: un patto di stabilità incomprensibilmente complesso e penalizzante per i Comuni sopra i 5.000 abitanti, una continua diminuzione dei trasferimenti erariali a fronte di un aumento delle competenze (come dire, devi fare di più con meno risorse e se i cittadini si lamentano fatti tuoi) una continua e mirata demonizzazione dei Comuni con campagne stampa infamanti spesso non supportate da dati reali, infine ma non ultima una insoddisfacente fiscalità locale che alla faccia del tanto osannato federalismo fiscale (giova ricordare a tutti che se tutto va bene andrà a regime tra 10 anni) mortifica l’autonomia dei Comuni.
In questo contesto si inseriscono non ultime due chicche; il mancato rimborso dell’I.C.I. prima casa (ricordo che la legge recitava testualmente che il governo avrebbe rimborsato ai Comuni il mancato gettito) e il taglio dei fondi per le politiche socio assistenziali (in piena crisi economica). Quest’ultima questione spiega anche le difficoltà di molti comuni lodigiani a conferire risorse al fondo di solidarietà provinciale, ma questa questione da tante parti sollevata un poco ingiustamente verso i Sindaci merita un’articolo a parte che mi riprometto di inviarle.
In questo quadro, e mi rivolgo alle categorie produttive, si capisce bene che i Comuni faticano a svolgere un ruolo, quello di volano primario delle economie locali (e di riflesso di quella Nazionale) di cui tanto ci sarebbe invece bisogno; ma non solo, faticano sempre di più a garantire i servizi essenziali ai cittadini.
Io penso che di questo tante persone che magari sino a ieri banalizzavano il ruolo dei Comuni sull’onda di una facile strumentalizzazione politica oggi, come imprenditori, agricoltori, artigiani o commercianti oppure banalmente come utenti di servizi socioassistenziali, cominciano a rendersi
conto che le proteste dei Sindaci hanno un fondamento concreto facilmente purtroppo rintracciabile nello scadimento della qualità della loro vita quotidiana.
Sul secondo tema, l’approvazione del Decreto che privatizza la gestione dell’acqua (semplifico) mi limito a fare qualche osservazione; come dimostrato da recenti analisi economiche una gestione privata dell’acqua innesca inevitabilmente un costante innalzamento della tariffa (aumenta la bolletta) senza benefici di efficienza dimostrabili. Inoltre privatizzare l’acqua soprattutto in alcune zone del paese, espone i più deboli al rischio di non poter usufruire di un servizio essenziale per la sopravvivenza.
Naturalmente il discorso è lungo e complesso e non banalizzabile; tuttavia per i brevi motivi sopra citati sono personalmente contrario a questo decreto e mi batterò assieme a tanti altri per modificarlo. Spero che in questa azione il Lodigiano si dimostri compatto e convinto come lo è stato sinora, siamo infatti l’unica Ato in Italia ad aver affidato ad un soggetto interamente pubblico, la Sal, il servizio idrico integrato.
Cordialmente
Giuseppe Sozzi, sindaco di Brembio.
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