FATTI E PAROLE

Foglio virtuale quotidiano di Brembio e del suo territorio

http://www.fattieparole.info

Si può leggere l'ultimo numero cliccando sopra, sull'immagine della testata o sul link diretto, oppure cliccando qui.
Ogni nuovo numero esce nelle ore serali, ma dopo le 12.00 puoi già leggerlo mentre viene costruito cliccando qui.

FATTI E PAROLE - ARCHIVIO
www.fattieparole.eu

La parola al lettore

Le tue idee, opinioni, suggerimenti e segnalazioni, i tuoi commenti, le tue proposte: aiutaci ad essere un servizio sempre migliore per il nostro paese.

Puoi collaborare attivamente con noi attraverso questo spazio appositamente predisposto - per accedere clicca qui - o anche puoi scriverci cliccando qui.

giovedì 22 ottobre 2009

Primarie, che sofferenza




Prodi alle primarie voterà per via telematica.

Ignazio Marino, considerato dai più l'outsider che domenica prossima non ha nessuna possibilità di ribaltare le previsioni che lo danno alle spalle di Pierluigi Bersani e Dario Franceschini, ha deciso di stuzzicare gli altri due candidati con nuove polemiche. In un forum promosso da "l'Unità" parla di una spartizione dei posti di comando già decisa. Per esempio, in caso di elezione a segretario di Bersani, il nuovo capogruppo a Montecitorio sarebbe Enrico Letta al posto di Antonello Soro. Le parole di Marino sono particolarmente ruvide: "Leggo di accordi già stretti tra Bersani e Franceschini su cosa farà chi arriverà secondo e chi dovrà fare il capogruppo alla Camera, una figura che si elegge a scrutinio segreto. Spero che smentiscano: se fanno questo, la gente non lo tollererà".
Franceschini e Bersani smentiscono accordi sottobanco. Ma Marino attacca pure sul fronte dei cosiddetti "capibastone": ripete il suo affondo contro Agazio Loiero e Antonio Bassolino, governatori di Calabria e Campania, che sostengono Bersani in due regioni dove il Pd ha decine di migliaia di tesserati. Loiero ha già fatto sapere polemicamente, in un'intervista al "Corriere della Sera", che se lui non si ricandida il Pd rischia la debacle ("Se io me ne vado sbattendo la porta, non c'è Udc che tenga") (Asca).
Franceschini rivolge un appello distensivo a Marino nella propria pagina su internet: "Ignazio, smetti con dietrologie e sospetti. Nessun accordo per nessuna carica. Solo rispetto per la scelta del popolo delle primarie". Marino gli risponde rilanciando: "Felice che rifiuti accordi segreti: ci prometti quindi che se non sarai eletto segretario non accetterai posti di consolazione?". Questa volta il segretario uscente del Pd non replica (Asca).
Bersani cerca di svelenire il clima: "Spero che non si montino dei film che non esistono, soprattutto chi partecipa a questa competizione non rilanci speculazioni che non hanno né capo né coda". L'unico accordo tra Bersani e Franceschini potrebbe consistere nel ritenere che sia eletto segretario chi riceve più voti nelle primarie, anche se non supera il 50% più uno dei voti (quindi senza il "terzo tempo", dopo i congressi degli iscritti e le primarie, di un ritorno all'Assembla dei delegati) (Asca).
Massimo D'Alema si dice "convinto che domenica verranno in molti, anche perché questo sarà un segnale di vitalità dell'opposizione e questo darà una spinta positiva"; il 25 ottobre, sostiene, "ci sara' una grande occasione per i cittadini che saranno chiamati a partecipare a delle decisioni importanti" (Agi).
C'è da segnalare anche la posizione di Walter Veltroni, segretario del Pd fino allo scorso febbraio, che non si era espresso sull'iter congressuale pur rendendo noto il suo appoggio a Franceschini: "Gli iscritti si sono pronunciati ma il passaggio interno serviva a selezionare le candidature. Il segretario viene eletto con le primarie e mi auguro che anche in futuro non si tolga ai cittadini la possibilità di scegliere il leader del Pd". Veltroni precisa che pure nel caso di vittoria di Bersani cercherà "di dare una mano al partito" (Asca).
Giuseppe Fioroni, ex ministro della Pubblica istruzione, tra i più convinti sponsor di Franceschini, ci tiene a precisare: "Se vince Bersani, io resto. Noi abbiamo creato il Pd e non ce ne andremo. Anzi, spero che se vincerà Franceschini, come peraltro accadrà, non siano D'Alema e Bersani ad andarsene". Fioroni, che martedì aveva avuto un battibecco con Massimo D'Alema in Transatlantico, aggiunge: "La speranza di alcuni dirigenti di creare un grande centro è morta. Credere che una buona parte di noi se ne vada per costruire una cosa morta è un'ipotesi irrealizzabile. Certo, la scissione fa notizia, ma ripeto, noi il Pd lo abbiamo costruito e noi non ce ne andremo" (Asca).
Contro chi minaccia possibili scissioni, interviene Filippo Penati, coordinatore della mozione Bersani: "Dobbiamo smetterla di minacciare scissioni, gridare agli imbrogli così si disorientano i nostri elettori e non facciamo bene né a noi stessi, né ai cittadini che fanno politica sul territorio. Sono polemiche sterili che non aiutano nessuno". Nel merito della candidatura di Bersani, Penati aggiunge: "Il partito avrebbe finalmente l'occasione di ripartire e recuperare consensi. Chi grida il deserto del Pd, non fa altro che alimentarlo. Solo con Bersani, possiamo respirare un'atmosfera di ricostruzione e rilancio utile al Paese dopo due anni di gestione del partito i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti" (Agi).
Francesco Rutelli torna a criticare il Pd: "L'obiettivo di molte persone nel Partito Democratico - sostiene - è una sorta di desertificazione, cioè si vuole usare il napalm. In una parte della sinistra c'è l'idea che la battaglia politica sia la liquidazione di chi non la pensa come te, e questa è una cosa drammatica". E conclude: "La politica è tenere insieme opinioni diverse e portarle in una direzione chiara. La mia idea è che il Pd rischia di non tenere insieme opinioni diverse e di sicuro non ha una direzione chiara".
Il sindaco di Torino e presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino, alle primarie del Pd voterà "scheda bianca. Ma la mia, voglio precisarlo, è una posizione personale. Non voglio creare né una tendenza, né sostenere soluzioni alternative". Lo ha confermato lo stesso Chiamparino, a margine della prima riunione del nuovo consiglio nazionale dell'Anci. Una decisione motivata dal fatto "che tutti e tre i candidati mi garantiscono anche se i loro progetti politici non mi convincono". Il presidente dell'Anci ha anche auspicato che a guidare il partito "sia il candidato che vince le primarie. È nell'ordine delle cose, il contrario sarebbe una bizzarria" (Asca).
"Anche il Presidente Romano Prodi parteciperà alle primarie del Partito Democratico per l'elezione del nuovo segretario. Lo farà dagli Stati Uniti, dove si trova per il ciclo autunnale di lezioni alla Brown University accedendo al servizio on line messo a disposizione dall'organizzazione del PD per gli iscritti e gli elettori temporaneamente residenti all'estero. Per poter votare in via telematica dall'estero il Presidente Prodi si è registrato nei giorni scorsi come previsto dal regolamento". Lo rende noto un comunicato dell'ufficio stampa di Prodi (Asca).
Condividi su Facebook

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.