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giovedì 22 ottobre 2009

Decisa la data delle elezioni regionali




Regionali: si voterà il 28 e 29 marzo.

Si terranno il 28 e il 29 marzo le elezioni regionali e quelle amministrative. L'election day è stato annunciato a L'Aquila dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha spiegato inoltre come gli eventuali ballottaggi si terranno l'11 e il 12 aprile (Agi).
L'annuncio del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, sulla volontà di far tenere le elezioni regionali e amministrative il 28 e 29 marzo del 2010 trova d'accordo i sindaci italiani. Lo ha spiegato il presidente dell'Anci e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, parlando con i giornalisti al termine del consiglio nazionale dell'Anci di questa mattina. "La scelta di questa data è positiva - ha spiegato Chiamparino - e lo avevamo già fatto sapere al ministro dell'Interno. L'alternativa, cioè il voto il 21 marzo e un'attesa di tre settimane per gli eventuali ballottaggi, sarebbe stata una scelta sbagliata" (Asca).
Incontro oggi alla Camera tra il presidente di Montecitorio e cofondatore del Pdl, Gianfranco Fini e il ministro delle Riforme e leader della Lega, Umberto Bossi. Accompagnavano Bossi il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli e il capogruppo leghista alla Camera, Roberto Cota. Al centro del colloquio le candidature per le elezioni regionali della prossima primavera. A questo proposito sembra essere sempre in ballo la candidatura per la presidenza del Veneto. Questa mattina Umberto Bossi aveva dato assicurazioni sull'esistenza di un accordo tra Carroccio e Pdl sul candidato, leghista ovviamente. "Non esiste un caso Veneto", aveva aggiunto. Di parere diverso Ignazio La Russa, ministro ex An e coordinatore del Popolo della Libertà, che ribadiva - con evidente riferimento al Veneto - che ogni decisione sulle candidature deve essere presa dall'Ufficio di presidenza del Pdl. E quindi anche da Gianfranco Fini, non solo da Berlusconi. Non c'è ancora nessuna accordo, rispondeva a chi gli chiedeva se la pratica Veneto fosse chiusa ricordando inoltre che i nomi, di tutti i candidati, saranno scelti ai primi di novembre (Asca).
La "Lega è indispensabile alla tenuta del governo", nel Settentrione "ha un forte consenso popolare" ma "la doppia candidatura in Veneto e in Piemonte di esponenti leghisti crea problemi oggettivi". Lo sostiene Gianfranco Fini, secondo quanto riporta il Corriere della Sera di oggi. Fini, riferendosi alla possibilità di ricandidare o meno Giancarlo Galan alla presidenza del Veneto, parla di un "caso delicatissimo" e comunque si augura che non lasci il partito nel caso il partito dovesse scegliere qualcun altro come candidato (Asca).
Per quanto riguarda l'affair Campania, "Che Berlusconi e il PdL scelgano liberamente il candidato presidente per le regionali in Campania. Quello che è inaccettabile è questo gioco di congetture sulle intenzioni della procura. Se fondiamo la scelta dei nostri candidati sulla base delle congetture sulle intenzioni delle procure, l'autonomia della politica è finita". Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto (Asca).
Il cofondatore del Pdl e Presidente della Camera Gianfranco Fini si augura che il caso della presidenza Campania venga "risolto con il buon senso". Secondo quanto riporta il Corriere della Sera Fini è convinto che per la candidatura "si troverà una soluzione all'interno del partito. E sarà indolore se si ragiona con la logica di selezionare il nome migliore non in base alla provenienza". Certo, allo stato il candidato sembra essere il sottosegretario all'Economia e coordinatore regionale Nicola Cosentino, sul quale però si addensano ombre giudiziarie. "Cosentino è il segretario regionale del Pdl - dice Fini - ed è chiaro che una decisione non può essere presa contro di lui". Ma, nello stesso tempo, "deve sapere che c'è un problema di opportunità. Come dire che sarebbe preferibile che Cosentino facesse un passo indietro, "anche se è chiaro che - visto il suo ruolo - andrà coinvolto nella scelta" (Asca).
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