A scuola si insegna la lingua degli arabi ai bambini tunisini.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Matteo Brunello, 22 ottobre 2009.
Studiano la lingua araba, la storia del loro paese e i canti della tradizione africana. Suona la prima campanella alla “scuola tunisina” di Lodi, che è partita quest’anno all’interno dei locali della Casa del popolo del capoluogo, in via Selvagreca. Le lezioni si tengono ogni domenica mattina, con insegnanti che sono mandati direttamente da Tunisi. E la partecipazione è di decine di bambini, di età dai 6 ai 15 anni. I corsi si svolgono solitamente dal mattino verso le ore 9 fino quasi alle 13, con gli studenti che sono suddivisi per classi di età. «Il programma prevede che si approfondisca la geografia, le vicende del passato e i costumi della nostra terra di origine - spiega Hassen Latrach, presidente dell’associazione Zeituna - i docenti sono pagati direttamente dal governo tunisino e gli iscritti quest’anno sono stati in tutto più di 70. In città questi momenti culturali vanno avanti dal 2003, prima si tenevano al Centro di formazione professionale e da due anni alla Casa del popolo».Le lezioni sono iniziate nel primo fine settimana di ottobre, con una selezione di argomenti concordati con le autorità governative e diplomatiche della Tunisia, sia per quanto concerne i libri di testo che per i docenti. E domenica erano circa una quarantina i ragazzi che hanno preso parte alle attività didattiche, mentre i genitori li aspettavano fuori da via Selvagreca. «La frequentazione a questi corsi è in continua crescita, avevamo iniziato anni fa con circa una ventina di iscritti e ora la partecipazione è più che triplicata. Per questo nostro auspicio è di avere una sede magari più ampia e fissa per questo nostro progetto. Peraltro gli alunni arrivano un po’ da tutto il territorio - continua Hassen Latrach - e gli argomenti approfonditi sono molti, tra cui i costumi della nostra terra. Rimane fuori lo studio dei dettami della religione islamica, per cui c’è già la moschea di Lodi, quindi non avrebbe senso organizzare dei corsi in più». Sul tema dei costi, il referente dell’associazione Zeituna ha poi informato: «Dal comune avevano detto che ci avrebbero sostenuto e stavano esaminando la nostra domanda di contributo». Intanto dalla Casa del popolo hanno garantito ospitalità. «Noi facciamo diverse attività e offriamo gli spazi a svariati gruppi, che svolgono anche dei corsi. Così quando ci è stato chiesto di accettare questa iniziativa non abbiamo avuto dubbi, anche perché crediamo sia un bel progetto - spiega Isabella Ottobelli, presidente dell’associazione culturale Casa del popolo -. Peraltro è già il secondo anno che si tiene in via Selvagreca, con bambini tunisini di tutto il territorio che vengono accompagnati dai genitori, per approfondire la loro cultura di origine. La nostra richiesta non è dell’affitto per la sala, ma un contributo alle spese che vengono sostenute».
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.