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martedì 13 ottobre 2009

Forse un fenomeno nuovo

"Potremmo essere di fronte a un fenomeno nuovo che va monitorato". Kamikaze a Milano, Maroni: "Ha detto frasi contro i militari. Grave che non abbia legami con la Jihad".
Il ministro dell'Interno: "Potrebbe essere diventato un fanatico anche dopo un percorso di integrazione". Individuato appartamento-covo: trovati 40 kg di nitrato. Fermati due complici del libico che lunedì ha attaccato la caserma. Rutelli: "No allarmismi".
Dalle agenzie - Adnkronos/Ign, 13 ottobre 2009.

All'indomani dell'attacco alla caserma di Milano e dopo il fermo dell'attentatore libico Mohamed Game e dei due suoi presunti complici, gli inquirenti cercano di verificare se si tratti di "un gruppo 'fai da te'" o collegato con "organizzazioni strutturate". Sarebbe "forse più pericoloso", sottolinea il ministro dell'Interno Roberto Maroni al termine del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, "se l'attentatore non avesse collegamenti con organizzazioni legate al Jihad". In questo caso "saremmo in presenza di un fenomeno nuovo che va monitorato con grande attenzione. Di qui - ha aggiunto Maroni - la nostra preoccupazione: potrebbe trattarsi di una persona che diventa un fanatico anche dopo un percorso di integrazione". Sarebbe insomma "uno scenario nuovo, diverso da quanto accaduto negli attentati in Spagna e a Londra". "D'ora in avanti - rileva - saranno effettuati accertamenti anche per quanto riguarda le situazioni che potrebbero essere slegate da organizzazioni strutturate. Non si tratta di una persona arrivata pochi giorni fa dall'Afghanistan con l'intento di farci saltare in aria, ma di una persona integrata nella società milanese e questo accresce la preoccupazione".
L'esplosione dell'ordigno di ieri alla caserma Santa Barbara di Milano "ha interessato solo un decimo della carica complessiva di 5 chilogrammi di esplosivo". Ecco perché, a giudizio di Maroni, "per le modalità operative si può considerare l'attentatore come compatibile con la figura del kamikaze". Per il ministro "se fossero deflagrati tutti i 5 chilogrammi di esplosivo l'attentatore sarebbe certamente morto, come sarebbe morto il militare di fronte a lui e ci sarebbero stati danni enormi. Questo non è avvenuto perché il materiale utilizzato non era idoneo a determinare un'esplosione così devastante". Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 120 chilogrammi di nitrato di ammonio, sostanza in vendita come fertilizzante agricolo ma che può essere utilizzata anche per il confezionamento di ordigni.
Nel fare esplodere la bomba alla porta carraia della caserma Santa Barbara di Milano Mohamed Game "ha pronunciato delle frasi in arabo, che non sono state comprese da chi era lì intorno. Poi - ha spiegato Maroni -, una volta all'interno dell'ambulanza ha detto anche qualcosa in italiano e ha fatto riferimento ai militari all'estero, con frasi collegate in qualche modo alla volontà di dare un segnale contro la presenza dei militari italiani all'estero".
I due complici di Mohamed Game fermati oggi a Milano sono un egiziano, Abdel Hady Abdelaziz Mahmoud Kol, che vive nello stesso complesso di case popolari in via Civitali dove viveva l'aspirante kamikaze, e un connazionale dell'attentatore, Mohamaed Imbaeya Israfel, che abita poco distante, in via Gulli.
Secondo quanto affermato dal sostituto procuratore di Milano, Armando Spataro, proprio nello stabile dove dimora Israfel è stato individuato un appartamento-covo dove sono stati "rinvenuti 40 chili di nitrato d'ammonio e sostanze chimiche utili per la fabbricazione di ordigni esplosivi apparentemente dello stesso tipo di quello esploso in via Perrucchetti". Il procuratore ha rivelato inoltre che il nitrato d'ammonio servito a confezionare l'ordigno rudimentale fatto esplodere ieri "è stato acquistato una settimana fa da Game".
Di più, al momento, gli inquirenti non vogliono dire. Bisognerà attendere la convalida dell'arresto ma, assicurano gli inquirenti, proseguono le indagini da parte della Digos, della Polizia e del Ros dei carabinieri. I due arrestati, che come Mohamed Game non apparterrebbero a nessuna organizzazione criminale, devono rispondere di detenzione, fabbricazione e porto di esplosivi. Per quanto riguarda le condizioni di Game, il libico "è ricoverato in rianimazione in condizioni emodinamiche stabili" all'ospedale Fatebenefratelli ed e' in "prognosi riservata". Lo comunica l'ospedale spiegando che "è stato sottoposto ad amputazione della mano destra e ad intervento di sutura dei bulbi oculari".
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