Esempi di architettura eco-compatibile.
A rispettare l’ambiente bisogna cominciare fin da ragazzini, ma non solo. Qui di seguito segnalo due esempi di architettura eco-compatibile. Il primo esempio riguarda la costruzione di una nuova scuola a Revin in Francia. Verrà realizzato un liceo completamente in simbiosi con la topografia del paesaggio circostante. La scuola sorgerà entro il 2012. L’edificio segue le linee delle colline della regione ed è stata disegnato secondo una struttura a terrazze tappezzate di vegetazione e fiori. I materiali usati saranno trasparenti in modo da poter sfruttare al massimo la luce naturale per illuminare le aule. All’esterno poi ci saranno i campi sportivi e le palestre affinché gli alunni possano fare attività fisica in mezzo alla natura.
Il secondo esempio arriva da Fisso d’Artico a 30 km da Venezia, dove Luis Vuitton ha realizzato un “green building”. Si tratta di un ampliamento di un laboratorio preesistente. Da mille a 14mila metri quadri. Da uno spazio qualsiasi ad architettura sostenibile, in corsa per la certificazione ambientale Iso 14001. Il progetto è del francese Marc Sandrolini. Si accede alla struttura attraverso un chiostro, poi all’ufficio stile, dove i lavoratori della filiere creativa guardano da maxi finestre questo spazio verde prato. L’acqua piovana è raccolta da pozzi disposti lungo il perimetro, prima di essere immagazzinata e pressurizzata in un bacino sotterraneo che riduce il consumo d’acqua potabile. Dal giardino, si passa ai reparti, collegato da un corridoio lungo 120 metri. Prima noti la luce, poi il silenzio. Operai-artigiani si muovono attorno alle macchine. Il pavimento è in parquet. Non solo una questione estetica: assieme ai pannelli fonoassorbenti e alle vernici satinate, il legno ha consentito di ridurre le emissioni di rumore del 20 per cento. Si lavora il più possibile con la luce naturale. È la prima volta, ci dicono, che i pozzi di luce sono impiegati in un’architettura per l’industria. Dotati di filtri antiabbagliamento, garantiscono risparmio energetico e maggiore visibilità. Sul tetto ci sono 32 metri quadri di pannelli solari che coprono il 56 per cento del fabbisogno di acqua calda sanitaria. Poi è attivo anche un sistema di trattamento dell’aria estratta, con filtri a carboni attivi, e quello per il riscaldamento geotermico, che copre il 95 per cento del fabbisogno di energia termica. Ma la sensibilità ambientale è fatta anche di piccoli gesti. Per esempio dopo aver ridotto il consumo di colla, si pensa agli imballaggi. Bisogna scendere sotto le 14 veline/carta a scatola, contenente le scarpe. Lo scorso aprile, si è organizzato un gioco a premi che testava l’eco-consapevolezza del personale. In palio c’erano lampadine a basso consumo, aeratori per rubinetti che riducono gli sprechi d’acqua.
Quando, anche da noi, avremo questo sensibilità in merito a questi problemi?
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