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martedì 27 ottobre 2009

Berlusconi vuole denunciare Di Pietro




Un "patto di concertazione" tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti e una sorta di cabina di regia nel Pdl per "condividere" la politica economica. È questo, spiegano fonti parlamentari del Pdl, l'esito del confronto di queste settimane. Tremonti, rivelano le stesse fonti, presiederà il comitato di politica economica, un nuovo organismo che sarà creato proprio per aprire una stagione di dialogo sulla politica economica. La soluzione è stata trovata al termine di un lungo lavoro di mediazione compiuto dai vertici del partito di via dell'Umiltà. Bondi, La Russa e Verdini, assieme ai due capigruppo di Camera e Senato, sono rimasti in contatto diretto con Arcore e alla fine si è deciso di percorrere questa strada. Ora l'incontro tra Berlusconi e Tremonti servirà per sancire l'accordo (Agi).
Piero Marrazzo ha rassegnato le dimissioni da Presidente della Regione Lazio. Lo ha comunicato una nota della Regione Lazio (Agi).
"Le mie condizioni di sofferenza estrema non rendono più utile per i cittadini del Lazio la mia permanenza alla guida della Regione. Comunico con la presente le mie dimissioni, definitive e irrevocabili, dalla carica di Presidente della Regione Lazio". È questo il testo della lettera inviata dal Presidente 'autodimesso' della Regione Lazio, Piero Marrazzo, al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Bruno Astorre ed al Vice Presidente della Regione, Esterino Montino. "A tutti coloro che mi hanno sostenuto ed a quanti mi hanno lealmente avversato - aggiunge - voglio dire che, finché mi è stato possibile, ho operato per il bene della comunità laziale". "Mi auguro - conclude Marrazzo - che questo possa essermi riconosciuto, al di là degli errori personali che posso aver commesso nella mia vita privata" (Asca).
I giudici della seconda sezione della Corte d'Appello di Milano hanno confermato la condanna a 4 anni e mezzo per il legale inglese David Mills imputato di corruzione in atti giudiziari. Mills, come in primo grado, è stato ritenuto colpevole di aver ricevuto 600 mila dollari per testimoniare il falso in due processi a carico di Silvio Berlusconi, quello su 'All Iberian' e quello sulle tangenti ad uomini della Guardia di Finanza (Agi).



I giudici della seconda sezione della Corte d'Appello di Milano hanno confermato anche il risarcimento alla presidenza del consiglio, costituitasi parte civile, pari a 250 mila euro. "La sentenza mette a dura prova la buona fede in uno stato di diritto, siamo qui a commentare amaramente in una situazione di grande disagio". È questo il commento di Alessio Lanzi, uno dei difensori di David Mills sulla sentenza della corte d'Appello. "Non è finita qui", promette Federico Cecconi, difensore dell'avvocato inglese condannato per corruzione in atti giudiziari. E aggiunge: "Abbiamo elementi forti che, qualsiasi sarà la motivazione di questo verdetto, potranno portare a una riforma della sentenza in Cassazione". Nello stesso processo era imputato anche Silvio Berlusconi ma la posizione del premier era stata stralciata in conseguenza del lodo Alfano.Dopo la bocciatura del lodo Alfano da parte della consulta, il dibattimento a carico di Berlusconi ricomincerà, anche se davanti a un altro collegio rispetto a quello presieduto da Nicoletta Gandus, che aveva condannato Mills. Questo collegio, infatti, è incompatibile e di conseguenza si dovrà tenere un'apposita udienza nella quale i giudici presieduti da Gandus 'si spoglieranno' del processo che sarà assegnato ad altri giudici. Difficile prevedere i tempi entro i quali ricomincerà il dibattimento per il premier (Sky Tg24).
"La decisione della Corte d'Appello di Milano nel processo Mills è del tutto illogica e nega in radice ogni risultanza in fatto e in diritto. Un processo svolto in tempi record negando qualsiasi prova e rifiutando qualsiasi possibilità di difesa. Tale decisione non potrà che essere annullata dalla Corte di Cassazione. Comunque, ancora una volta, si conferma che a Milano non si possono celebrare processi quando, ancorché indirettamente, vi sia un collegamento con il Presidente Berlusconi". È quanto dichiara Niccolò Ghedini (Agi).
"La sentenza Mills non è una sentenza politica. Non è così. La decisione dei giudici di Milano non è una sorpresa: è la conferma che il Lodo Alfano serviva esclusivamente ad evitare al premier un processo e il giudizio della magistratura. Questo era il vero strappo ai principi dello stato di diritto e di eguaglianza. Certo non una decisione della magistratura presa nel rispetto delle regole processuali e del diritto di difesa". Lo afferma Lanfranco Tenaglia, responsabile giustizia del Pd (Asca).
"Le dichiarazioni dell'on. Di Pietro su sentenza non definitiva e che non riguarda direttamente l'on. Berlusconi si commentano da sole, travalicano ogni diritto di critica e sono palesemente diffamatorie, e nei suoi confronti sarà esperita ogni azione giudiziale del caso". Lo annuncia Niccolò Ghedini, deputato Pdl e legale di Berlusconi (Asca).
"Prendo atto della denuncia che Berlusconi vuole presentare nei miei confronti perché gli ho dato del corruttore, però trovi il tempo per andare a farsi processare perché fin'ora sta cercando in tutti i modi, fra una legge e una prescrizione, di difendersi dai processi e non di difendersi nei processi". Lo ha affermato il presidente di IdV Antonio Di Pietro, rispondendo alle affermazioni di Niccolò Ghedini (Asca).
Il presidente della Seconda Sezione della Corte d'Appello di Milano ha sospeso in via provvisoria l'efficacia esecutiva della sentenza sul "lodo Mondadori". Il Tribunale di Milano, il 3 ottobre 2009, aveva condannato la holding della famiglia Berlusconi a pagare 750 milioni di euro nella causa Cir/Fininvest. "Il presidente della Seconda Sezione della Corte d'Appello di Milano, con provvedimento inaudita altera parte, ha oggi disposto, in via provvisoria, la immediata sospensione dell'efficacia esecutiva della sentenza emessa dal Tribunale di Milano il 3 ottobre 2009 nella causa Cir/Fininvest", si legge nel comunicato emesso dalla holding, che conclude comunicando che l'udienza in Camera di Consiglio per la decisione definitiva sulla istanza di sospensione presentata da Fininvest è stata fissata all'1 dicembre (Agi).
"La risposta della politica che si limita a dire: da una parte c'è la destra e dall'altra c'è un centrosinistra, che fondamentalmente ripercorre le strade del passato, trascura la gravità di uno scenario come quello che si sta realizzando sotto i nostri occhi". Per questo motivo, secondo Francesco Rutelli, c'è bisogno di "iniziare un tragitto differente, unendo persone diverse, che hanno culture diverse e la capacità di mettersi al servizio del cittadino operosamente". Rutelli cita poi una frase di Aldo Bonomi per spiegare a chi si rivolge: "l'Italia operosa e non l'Italia del rancore". Francesco Rutelli, durante la presentazione del suo ultimo libro a Milano spiega così le sue dichiarazioni, apparse ieri, su una possibile uscita dal Pd di Bersani. Anche se sulle alleanze future al momento non si sbilancia. Rutelli sottolinea che il Paese si trova in grande difficoltà economica e sociale e che c'è "uno spostamento politico di cui gran parte dei cittadini non si accorge, calati come sono nel conflitto in corso nel Paese. Il centrodestra - ha aggiunto Rutelli - diventato destra e il centrosinistra, imperniato sul Partito democratico che ritrova le sue fondamentali ragioni di sinistra riformista, alleato con il movimento dipietrista, comportano che l'offerta politica del nostro Paese sia cambiata da persone di buona volontà e di razionalità, consapevoli che c'è un altro grande rischio davanti a noi: che l'Italia si divida oltre alle mille microfratture che si registrano ogni giorno. Prevedo che di fronte alla Lega che diventa il contraente decisivo della destra al nord, potremmo avere in tempi molto rapidi la nascita di un partito del sud. Se avremo un cambiamento dello scenario politico italiano tutto interno alle file della destra, un centrosinistra, che diventi sinistra, non avrebbe parole decisive da spendere e si ritroverebbe in minoranza" (Agi).
I parlamentari sostenitori di Dario Franceschini hanno dato vita oggi ad "Area democratica". Non sarà una corrente, intesa come "opposizione interna" ma come area politico culturale in cui si riconoscono circa 150 parlamentari (senatori, deputati ed europarlamentari) che avevano aderito la mozione Franceschini. "L'idea di Franceschini - ha spiegato il senatore Stefano Ceccanti - è quella di ricomporre le microaree, insomma un antidoto contro le possibili microcorrenti e servirà a non disperdere il pluralismo di idee. Sarà un modo anche per evitare le vecchie e fuorvianti definizioni di ex Ppi, cattolici e altro ancora. Nei prossimi giorni ci rivedremo per discutere su come strutturarci" (Asca).
"Proporrò a Bersani di cambiare facce all'opposizione. È la priorità. Dobbiamo creare un'alternativa politica credibile". Lo ha detto il leader di IdV Antonio Di Pietro durante la registrazione di una puntata del Maurizio Costanzo Show che andrà in onda mercoledì 4 novembre. Di Pietro, ha intenzione di incontrare al più presto il nuovo segretario del Pd, Pierluigi Bersani, per creare assieme una valida alternativa di governo: "Noi dell'Idv - ha detto - vogliamo costruire una alternativa con Bersani per dare credibilità alla politica e per questo abbiamo già fissato una serie di incontri" (Asca).
"Non dimenticare lavoratori e pensionati". È il monito lanciato dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in merito al taglio dell'Irap. Intervistato dal Tg1 Bonanni ha sottolineato come le famiglie devono essere alleviate dal peso "schiacciante" del fisco e come "sia necessario mettere insieme gli interessi di imprese, lavoratori e pensionati". "Per uscire dalla crisi - ha continuato - serve fare più investimenti ma anche diminuire il peso delle tasse". Infine il dirigente sindacale ha invitato maggioranza e opposizione a collaborare "così come chiede il presidente della Repubblica" perché i politici "non devono mettersi a litigare con la crisi in atto" (Agi).
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