Sono presenti in doppiopetto in Parlamento.
Rassegna stampa.
Egregio direttore, a nome del direttivo provinciale dell’Anpi, le chiedo cortesemente di pubblicare l’intero testo dell’intervento del presidente Alboni, tenuto il 22 agosto scorso alla commemorazione dei Martiri del Poligono.
Isabella Ottobelli
Cari compagni, cari amici! Ho voluto essere qui con voi, ancora una volta, per rivivere un emozionante, drammatico appuntamento della memoria, divenuto ormai parte gloriosa della storia della nostra terra. La memoria del feroce assassinio di Garati, Guarnieri, Maddè, Moretti, Sabbioni, partigiani combattenti della 174ª Brigata Garibaldi, della quale fui costruttore e fortunato comandante.
Con la stessa impotente disperazione di 65 anni fa, ritorno con il ricordo alle tragiche fasi di un martirio che ha elevato a Eroi della Patria cinque giovani vite, cadute sotto il piombo fascista per restituire all’Italia libertà e dignità di Nazione e la fede nella giustizia. Credo di non correre il pericolo della retorica celebrativa se ripasso con sentimento di dolore e insieme di orgoglio patriottico una delle pagine più esaltanti della storia lodigiana di resistenza antifascista che, con quelle scritte dal sacrificio di Zaninelli, Frigoli, Biancardi, Sigi, De Avocatis, Rosolino Ferrari, dei Caduti di Villa Pompeiana, della Cagnola, di Caselle Landi e di tante altre località del lodigiano costituisce la mappa di un patrimonio popolare di sacrifici e di sangue che certamente meritava e merita un più qualificato riconoscimento istituzionale.
La polvere del tempo che ci distanzia dalla feroce violenza liberticida del 22 Agosto 1944, ha ricoperto tante vicende della nostra vita comunitaria, ha oscurato larga parte della nostra storia recente, quella delle grandi lotte per il riscatto economico e sociale delle masse lavoratrici per il progresso nella giustizia, per la difesa della democrazia e della pace. Quella polvere denuncia la cattiva coscienza di chi si é assunto la responsabilità della collusione politica con i rigurgiti fascisti e con le nostalgie del ventennio liberticida, della pianificazione di una campagna di diffamazione della Resistenza e di svuotamento dei suoi valori e della sua storia.
E tuttavia coloro che ieri si identificavano apertamente con l’ideologia fascista e ne assumevano i simboli e che oggi, sdoganati dalla peggiore politica di potere, si presentano in doppio petto nel Parlamento della Repubblica per dettare al Paese lezioni di libertà e di democrazia, non sono ancora riusciti a debellare la memoria di un popolo alla macchia per salvare la Nazione dall’annientamento nazista e preparare la rivincita della Repubblica e della Costituzione.
Su questo binomio Resistenza Costituzione si giocano oggi le sorti dell’Italia nei suoi valori di unità nazionale, nelle sue stesse conquiste civili e democratiche. Lo sanno gli uomini, le donne, i giovani che difendono con le unghie e con i denti il loro diritto al lavoro; lo sanno i ragazzi e le loro famiglie che si battono per una Scuola moderna ed efficiente, capace di aprire a tutti le porte di un destino meno difficile; lo sanno i cittadini che chiedono una sicurezza reale e non solo a parole; lo sanno gli anziani che hanno bisogno di una assistenza sanitaria meno burocratica e più tempestiva; lo sa l’intera comunità nazionale, angosciata dall’immoralità del potere, dalla corruzione della politica, dal progressivo svuotamento delle prerogative del Parlamento, dagli attacchi sempre più forsennati alle regole e ai valori della Costituzione. Lo sanno tutti coloro uomini donne giovani, che affluiscono sempre più numerosi nella nostra Associazione, l’Anpi, per convalidare con il pensiero e l’azione la sua eredità resistenziale e farne partecipe le nuove generazioni.
Sono queste le ragioni che ci legano al passato, che ci hanno unito e ancora ci uniscono nella memoria di chi è caduto per la libertà e nell’impegno per sconfiggere il disegno politicamente delittuoso di violare la Costituzione per piegarla a un disegno neoautoritario in nome di interessi che nulla hanno da spartire con la volontà della Nazione.
Cari compagni, cari amici! Contro il tentativo praticato per spianare la strada ad una politica di divisione, di discriminazione e ingiustizia sociale, di confusione istituzionale e di disfacimento economico e sociale, noi siamo ancora qui più numerosi e convinti, con tutte le forze democratiche e istituzionali che ispirano i loro atti ai valori e agli insegnamenti della Resistenza, la difendere l’unità della Nazione, la sua lingua, il tricolore della sua bandiera, i valori di libertà, di democrazia, di solidarietà e di pace scritti nella Costituzione con il sangue della Resistenza antifascista e antinazista.
Non passeranno i nuovi lanzichenecchi al potere. Non passeranno. L’Italia migliore non permetterà che rozzi cultori di una assurda politica di discriminazione razziale, del peggiore localismo culturale e istituzionale, fonte di egoismi economici e di drammatiche rotture antirisorgimentali, abbiano partita vinta nel ricacciare all’indietro l’orologio della storia. Non passeranno costoro e i loro alleati al potere, ricattatori e ricattati insieme, all’insegna di un opportunismo e di una arroganza di cui l’intero Paese sta scontando le nefaste conseguenze.
Nel nome della Resistenza antifascista, delle migliaia dei suoi Caduti, partigiani, soldati, prigionieri politici e di guerra, civili, ebrei e di altra appartenenza razziale, tutti insieme continueremo a onorare il loro sacrificio e a coltivarne la memoria. Per l’unico scopo possibile: resistere oggi all’ondata del pericoloso autoritarismo conservatore e ricostruire per il domani una Nazione unita, non solo geograficamente, nello sforzo di fare dei valori e dei principi della Costituzione repubblicana il nostro pane quotidiano.
W i Martiri del Poligono, W tutti i Caduti per la Libertà!
Edgardo Alboni
presidente provinciale Anpi del Lodigiano
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