Santoro carica i fucili contro Berlusconi.
Il conduttore-despota urla e strepita, insulta il direttore di rete e si prepara a invadere le nostre serate con i suoi teoremi-killer. Il tutto alla faccia della maggioranza degli italiani. Viene voglia di non pagare il canone.
Rassegna stampa - Il Giornale, Vittorio Feltri, 23 settembre 2009.
Il nocciolo della questione è che la sinistra considera la televisione pubblica roba sua e non sopporta intromissioni di alcun tipo. Il popolo deve versare il canone senza nulla pretendere, neanche un minimo di disciplina. La maggioranza degli italiani ha votato centrodestra? Non importa. Non ha diritto neppure al rispetto delle proprie opinioni ed è tenuta a sorbirsi tutti i programmi, una miriade che sbeffeggiano odiati avversari politici, in testa Berlusconi. Citiamo i più noti: Ballarò, Lineanotte, Annozero, Report, Che tempo che fa, L'era glaciale, le spiritosaggini della Dandini e di Bertolino. Mi pare basti l'incompleta lista a inquadrare il problema.
I conduttori dei suddetti capolavori hanno la casacca rossa, o meglio, la canottiera dell'antiberlusconismo sfrenato, irragionevole, insultante. E non sarebbe niente. Essi non si limitano a mandare in onda trasmissioni allo scopo di offendere gli abbonati (che in cabina elettorale hanno scelto una determinata parte politica); trasformano lo studio televisivo in un pollaio di cui si sentono padroni assoluti, non accettando alcun limite d'azione. Invitano chi vogliono, i compagni e qualche volontario al quale affidare il ruolo dell'utile idiota.
Danno la parola a chi gli garba e la tolgono a chi non riga dritto col pretesto della pubblicità o di introdurre un ospite, un filmato, una tabella demoscopica, e così riescono a far trionfare le loro tesi precostituite, la scaletta orientata alla presa in giro del premier e dei suoi ministri.
I conduttori-despoti sono più efficaci come despoti che come conduttori. Non consentono a nessuno, nemmeno ai dirigenti Rai, di mettere lingua nel loro lavoro fazioso. Sono persuasi di avere licenza di uccidere e se ne infischiano delle idee prevalenti nel Paese.
Se il presentatore o il giornalista o il comico sa di avere la protezione dell'apparato progressista procede a ruota libera, con arroganza, senza riguardo per i telespettatori cui rimane una sola possibilità qualora non intendano sopportare lazzi, insolenze e insinuazioni malevole nei confronti dei loro rappresentanti: cambiare canale.
Le telecamere e l'emittente sono di proprietà pubblica, cioè di chi versa il canone, però agli sfrontati maneggioni dell'informazione e della satira questo non interessa. Credono di avere ogni potere e non agiscono entro i paletti che si impongono al servizio pubblico. Il quale difatti non è più pubblico ma privato, una toilette, un cesso nel quale il signor conduttore fa il comodo suo e quello del proprio referente partitico; se ne infischia di chi paga che, pertanto, perde la dignità del cliente. E solo un utente. Da trattare quale babbeo, pecorone cui spillare soldi in cambio di merce avariata, come un mutuato di cinquant'anni fa quando negli ambulatori i medici davano dei tu ai povericristi ed esigevano il lei; e guai a protestare. I raccomandati della sinistra non hanno la scienza del dubbio, non pensano che prima o poi si potrebbe chiedere l'abolizione del canone, e facilmente ottenerla, dopo di che, con la Rai privatizzata sul serio, abbasserebbero per forza le arie e imparerebbero cosa significa rispondere del proprio operato a un editore vero. E ciò che succederà presto e allora ne vedremo delle belle. Altro che capricci di Santoro: voglio questo e voglio quello, sputo in faccia a chi mi pare, qui comando io e se non mi garantite la collaborazione di Travaglio me ne vado. Se ne vada. Possibile che chiunque debba attenersi alle regole tranne lui e lo squadrone della morte (a Berlusconi) agli ordini dei compagni? Confidiamo nel governo. Ponga in vendita la Rai e non se ne parli più. Se la compri De Benedetti, il noto editore svizzero di un quotidiano italiano diretto da un evasore fiscale. Così finirà questa storia di Santoro, di Ballarò che slitta, di Travaglio che se non c'è lui non si comincia neppure. Pazienza. D'accordo, il mercato non sarà una divinità, ma a certa gente farebbe bene un bagno nella concorrenza. Forse comprenderebbe che stare in piedi col canone una tassa - comporta l'osservanza di norme ora calpestate.
Santoro carica i suoi fucili: riparte la caccia a Berlusconi.
La sinistra usa la Rai come fosse roba sua e se ne infischia di cosa pensano gli italiani che pagano il canone. Ma è ora che il governo venda la tv di Stato.
Tutti gli scandali creati da Annozero.
Il Giornale, 23 settembre 2009.
4 ottobre 2008 - A ciascuno il suo.
Sulla vicenda dei giudice Luigi De Magistris, con lo stesso De Magistris e il gip Clementina Forleo. Le esternazioni dei magistrati finiscono al Csm. La puntata viene messa sotto accusa dal Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Ma vediamo com'è andata esattamente lo scontro Santoro-Liofredi (altre tre parti della conferenza stampa sono state proposte in un post precedente).
Dedicato a tutti quelli che si indignarono per la nostra puntata su Gaza.
Ricordate le polemiche scatenate dalla nostra puntata sull’Operazione Piombo Fuso lanciata da Israele contro Gaza? Ricordate la guerra dei bambini? Per fare luce su questi fatti, l’Onu ha inviato a Gaza una Missione di indagine guidata dal Giudice Richard Goldstone, di origine ebrea, ex procuratore capo del Tribunale per i Crimini Internazionali di Yugoslavia e Ruanda. Il 15 settembre, la Missione Onu ha reso pubblico il suo rapporto finale. Noi avevamo mostrato le immagini di morti e feriti che erano stati colpiti dalle Forze Israeliane a Jabalya. Ecco cosa scrive su quest’episodio il Rapporto della Missione Onu.
La Missione Onu ha esaminato il bombardamento a colpi di mortaio dell’incrocio stradale di Fakhura a Jabalya, sito accanto ad una scuola dell’Agenzia per il Soccorso ed il Lavoro delle Nazioni Unite, che all’epoca era adibita a rifugio e ospitava più di 1300 civili. Le forze israeliane hanno lanciato almeno 4 colpi di mortaio in risposta a colpi di mortaio lanciati da Palestinesi, secondo dichiarazioni delle autorità israeliane (…). Il lancio di 4 colpi di mortaio per cercare di uccidere un piccolo e specifico gruppo di individui in un luogo ove un gran numero di civili stavano svolgendo le loro attività quotidiane e nei pressi del quale erano ospitate 1368 persone non può in alcun modo essere considerata un’azione compiuta da un comandante ragionevole che abbia valutato le eventuali accettabili perdite di civili in paragone ai vantaggi militari cercati. La Missione perciò ritiene che gli attacchi siano stati indiscriminati e in violazione delle leggi internazionali, e che abbiano violato il diritto alla vita dei civili Palestinesi uccisi in quegli attacchi.
Noi abbiamo mostrato l’intervista a una bambina, Hamal Samouni, che raccontava come l’esercito israeliano avesse attaccato la sua casa, ucciso a sangue freddo suo fratello e ferito lei stessa. Ecco cosa scrive su quest’episodio il Rapporto della Missione Onu.
La Missione ha svolto indagini sul bombardamento di una casa in cui civili Palestinesi erano stati costretti a riunirsi dalle forze israeliane e sull’uccisione a colpi di arma da fuoco di civili che stavano cercando di lasciare le loro case per rifugiarsi in un luogo più sicuro, che agitavano una bandiera bianca, o a cui, in alcuni casi, gli stessi israeliani avevano dato l’ordine di allontanarsi (…). La Missione reputa che la condotta delle Forze Armate Israeliane costituisca una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra poiché hanno compiuto uccisioni premeditate di civili e hanno causato grandi sofferenze a persone protette, azioni tali da fare sorgere responsabilità criminali individuali. Reputa anche che l’uccisione arbitraria di civili Palestinesi sia una violazione del diritto alla vita.
E conclude:
In base ai fatti raccolti, la Missione reputa che le Forze Israeliane abbiano commesso numerose violazioni delle leggi umanitarie internazionali e delle leggi dei diritti umani.
Ma il rapporto della Missione ONU merita di essere letto dall’inizio alla fine e lo si può scaricare cliccando qui.
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