Rassegna stampa - Corriere della Sera, Daniele Manca, 23 settembre 2009.
Si doveva tenere la rotta nel mare in tempesta della crisi. E lo si è fatto. Non perdere il sangue freddo. E non lo si è perso. Certo, la direzione intrapresa può apparire come il frutto di aggiustamenti progressivi più che un percorso dai confini ben delineati. Ma forse non può essere altrimenti in una fase così delicata. È innegabile comunque che la Finanziaria approvata dal Consiglio dei ministri di ieri rappresenti la conferma di una svolta. Nella procedura sicuramente; sul merito e l'entità delle scelte si dovrà attendere. Ed è così che queste ultime saranno il vero terreno di confronto, né facile né scontato, sia con le parti sociali ed enti locali sia con l'opposizione e probabilmente anche all`interno dello stesso governo.
Il ministro Giulio Tremonti è stato in questo estremamente netto e chiaro: quella approvata ieri è una «fotografia» del Bilancio dello Stato, con in più degli impegni presi dal governo. Impegni, non cifre già stabilite che avrebbero dato luogo a quella sorta di assalto alla diligenza in Parlamento alle quali si assisteva negli anni scorsi. A maggior ragione quando una caduta del Pil, leggermente meno pesante del previsto ma comunque attorno al 5%, imponeva e impone una disciplina di spesa e di bilancio ferrea. Disciplina che sinora non è mancata.
Ma c'è,un ulteriore novità. Il maggior gettito proveniente dallo scudo avrà come destinazione, secondo quanto annunciato dallo stesso ministro Tremonti, un fondo istituito presso la presidenza del Consiglio. E stato così anche per i soldi destinati al Mezzogiorno. Palazzo Chigi sarà quindi il luogo dove verranno concretamente prese decisioni. Ed è lì che si dovrà guardare per capire dove ci porterà la navigazione. Accertato, ad esempio, che le risorse per gli ammortizzatori sociali ci sono, dalle scelte sul loro impiego si comprenderà quali saranno le categorie protette e quelle non protette. Se volendo agire sul Fisco e le tasse si punterà tutto sul federalismo o si sceglieranno strade diverse e complementari. Non è un caso che le Finanziarie vengano usate dai governi per aprire cantieri utili a capire quale idea e visione del futuro di un Paese c'è dietro le scelte di un esecutivo. Il percorso è così iniziato.
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