Anagrafe più difficile per gli stranieri.
Inaspriti i requisiti per la residenza ai cittadini dei paesi Ue.
Giro di vite sulle residenze anagrafiche agli stranieri: con un atto d'indirizzo trasmesso agli uffici comunali, il sindaco Flavio Parmesani ha dato disposizioni interpretative restrittive riguardo le condizioni minime necessarie per l'iscrizione in anagrafe a Casale.
Se per gli italiani non ci sono particolari problemi e per gli extracomunitari le condizioni sono facilmente individuabili, a partire dal possesso della carta di soggiorno o della richiesta di rinnovo, l'indirizzo diventa importante per i cittadini stranieri dell'Unione europea, in particolare per i flussi di cittadini dell'est di quei paesi entrati di recente nell'Unione, come Romania o Bulgaria. Il soggiorno per motivi di lavoro comporta per i cittadini dell'Unione l'obbligo di documentare l'attività lavorativa subordinata o autonoma attraverso apposita documentazione, la busta paga o il contratto di lavoro o comunicazioni ufficiali con il centro per l'impiego provinciale o con l'Inps. Inoltre, per alcuni settori lavorativi, i cittadini della Romania e della Bulgaria, arrivati dopo gennaio 2007, devono esibire il nulla osta rilasciato dallo Sportello Unico per l'Immigrazione.
Qualsiasi cittadino dell'Unione che soggiorni in Italia senza svolgere un lavoro, poi, deve dimostrare la disponibilità di risorse economiche sufficienti al soggiorno, per sé e per i propri familiari, eventualmente anche con un'autocertificazione. Per il soggiorno del richiedente e di un familiare è necessario dimostrare di avere risorse per 5.061,68 euro annui, il valore dell'assegno sociale, importo che raddoppia a 10.123,36 euro nel caso di uno o due familiari conviventi e triplica fino a 15.185,04 euro nel caso i familiari siano quattro o più. Sotto questi valori, gli uffici possono negare l'iscrizione all'anagrafe. Inoltre, agli stessi uffici viene chiesto di convalidare o meno la disponibilità di tali cifre dopo un'apposita indagine tesa a verificare anche la provenienza e la liceità della fonte da cui derivano le risorse. Tutti, infine, sono tenuti a dimostrare di possedere un'assicurazione sanitaria o un altro titolo analogo idoneo a coprire le spese sanitarie nel territorio nazionale.
Tutto questo, naturalmente, non vanifica l'accertamento della dimora abituale dove gli stranieri soggiornano e del rispetto delle condizioni igienico-sanitarie minime delle condizioni abitative, compresa la rispondenza con la normativa regionale e comunale del rapporto tra i componenti del nucleo familiare e la superficie dell'immobile.
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