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giovedì 6 agosto 2009

Il "progetto sicurezza" finisce nel cestino

Andrea Bagatta su Il Cittadino di oggi ci informa che il Comitato provinciale ha deciso di non finanziare i pattugliamenti e che il sindaco Sozzi ora chiede nuovi criteri di scelta.
Brembio rinuncia al “progetto sicurezza”.
Polemica dopo che la prefettura ha bocciato gli straordinari dei vigili.
Rassegna stampa.

Brembio - «Non c’è nessuna volontà di contrapposizione con altre istituzioni, ma è chiaro che per il futuro bisogna registrare il sistema dei finanziamenti sulle reali esigenze territoriali»: è questa la ferma presa di posizione del sindaco di Brembio Giuseppe Sozzi dopo che il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ha bocciato il progetto per i pattugliamenti serali. Il progetto “Brembio sicura” prevedeva di ottenere 6.400 euro di finanziamento ministeriale a copertura delle spese per i pattugliamenti serali da compiersi insieme a comandi di polizia locale di altri paesi, come già fatto in passato. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, di cui fanno parte il prefetto, i vertici provinciali delle forze di polizia e dei carabinieri e l’assessore provinciale delegato, aveva però contestato il progetto, ritenendo che potessero accedere ai finanziamenti solo piani per il potenziamento della videosorveglianza. E così l’amministrazione di Brembio, per cortesia istituzionale e per evitare di andare a uno scontro diretto con la prefettura, ha preferito ritirare la candidatura del proprio progetto. «È stata data un’interpretazione restrittiva del bando, mentre il parere dei nostri uffici è che sia possibile estendere il finanziamento ad altri progetti di sicurezza, tra cui anche i pattugliamenti serali. Ma alla fine non è questo il punto, e non voglio fare alcuna polemica - dice il sindaco di Brembio -. Il problema è che tutti dicono di volere la sicurezza e tutti si riempiono la bocca di autonomia territoriale e federalismo, ma poi si costruiscono percorsi di finanziamento che non tengono conto delle reali esigenze dei territori e sono fatti a tavolino, spesso a Roma».
Per il futuro, dunque, la richiesta del sindaco è quella che tutti facciano il possibile per costruire una sicurezza condivisa sul territorio e rispettosa delle esigenze periferiche. «Spero che in futuro si faccia uno sforzo ancora maggiore da parte di tutti - spiega Sozzi -. Ogni paese ha caratteristiche diverse e costruisce piani per la sicurezza sulla base delle proprie esigenze. Noi per la videosorveglianza abbiamo già preso altre strade, e il finanziamento ci sarebbe servito per fare arrivare agenti per pattugliare il territorio. Abbiamo un solo vigile, e non possiamo aumentare l’organico perché questo governo, come i precedenti, ce lo impedisce per il patto di stabilità: senza quei fondi, probabilmente quest’anno i pattugliamenti non si faranno e dovremo rivedere l’intera strategia di controllo. Se i bisogni territoriali fossero vagliati prima dell’indizione dei bandi, probabilmente si farebbe una politica per la sicurezza più vicina alla gente».

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