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giovedì 6 agosto 2009

Finanziarie "opache" e tassi salati

A caccia di prestiti, fra omissioni sugli interessi reali da pagare e conti appena sotto il livello di usura.
Finanziarie, scarsa trasparenza e tassi alti.

Rassegna stampa - Il Giorno di oggi.

I dati dell’Osservatorio mensile Credito al consumo parlano chiaro: le famiglie italiane continuano a indebitarsi. E il problema riguarda anche Lodi. La gente continua a chiedere prestiti e sono cambiate le tipologie d’indebitamento. Sono diminuiti infatti i prestiti personali e quelli finalizzati all’acquisto di beni di consumo, ma sono in aumento le cessioni del quinto dello stipendio e della pensione, effettuati principalmente dalle finanziare. Le società di questo tipo, che solo a Lodi sono dieci, hanno un ruolo centrale nel business dei prestiti. Ma attenzione. È bastato entrare in tre finanziarie e fingersi a caccia di un prestito per capire come alcune società approfittino della situazione, garantendo sì prestiti, ma a tassi di interesse che superano le medie rilevate dalla Banca d’Italia, o che addirittura sfiorano le soglie dell’usura.
Nella prima finanziaria dove il cronista de «Il Giorno» ha chiesto un prestito da 5mila euro — da rimborsare in 60 mesi — l’agente ha preteso un rimborso mensile di 110 euro, corrispondente a un «Tan» (tasso annuo nominale) dell’11,5%. Ma il tasso medio di Bankitalia è fissato al 9,53%. E non finisce qui. L’agente si è ben guardato dallo specificare a quanto ammontasse il Taeg (tasso annuo effettivo globale), che è il parametro di riferimento che comprende tutte le voci di costo da rimborsare. Perché non è il Tan, bensì il Taeg, che bisogna sempre conoscere e tenere in considerazione. È la cifra che consente di sapere a quanto ammontano tutte le condizioni previste dal contratto: tasso applicato, commissioni di mediazione, assicurazione, spese di notifica, istruttoria e commissioni postali.
Nella seconda finanziaria, alla richiesta di un prestito da 16.000, il mediatore creditizio ha offerto 72 rate mensili da 331,25 euro l’una. Al cliente tocca sborsare 23.850 euro, cioè 7.850 euro in più rispetto ai soldi richiesti. Perché il Tan è dell’11,5% mentre il Taeg sale al 12,62%, superiore di ben tre punti rispetto al tasso medio di Bankitalia. È nell’ultima finanziaria interpellata, però, che è stato chiesto il tasso più alto. Per un prestito di 10.250 euro rimborsabile in 72 mesi, rate da 205,30 euro per un totale di 14.781 euro. Tan al 11,96%, ben più preoccupante il Taeg: 13,68%, sfiorando la soglia d’usura stabilita da Bankitalia del 14,295%.
Ricapitolando, su tre casi, tutti e tre superavano il tasso medio stabilito: nel primo caso non è stato comunicato a quanto ammontava il Taeg e nel terzo, il tasso annuo effettivo globale era appena sotto la soglia dell’usura. Quella soglia sopra la quale i tassi d’interesse con cui sono forniti i prestiti vengono considerati illegali, perché il rimborso è molto difficile se non impossibile.

Anziano prende 12mila euro, ne deve restituire 30.

Lodi — Un caso di usura da parte di una finanziaria è avvenuto nel marzo dell’anno scorso a spese di un pensionato lodigiano che, con la concessione di un quinto della pensione, aveva chiesto un finanziamento di 12.357,46 euro. La rata mensile concessa da una finanziaria era di 252 euro per 120 mesi, il rimborso complessivo era di 30240 euro. Il Tan applicato risultava del 5,60 per cento. Fin qui, tutto bene. Peccato che il Taeg (che è il tasso da guardare, perché comprende tutte le voci di costo, anche quelle “occulte”) imposto dalla finanziaria al povero pensionato fosse del 23,862 per cento. Ben oltre la soglia dell’usura, fissata dalla Banca d’Italia al 15,51 per cento.
La prima regola, quando si chiede un prestito, è quindi quella di chiedere subito il Taeg, e per una maggiore tutela dei propri interessi si può far riferimento al sito dell’Assofin (www.assofin.it), l’associazione delle imprese del credito al consumo, dove è disponibile un calcolatore che stabilisce il Taeg una volta che è stata inserita la somma presa a prestito e il numero e l’importo delle rate da rimborsare.
Un altro caso grave avvenuto a Lodi è quello di un cliente che ha chiesto un finanziamento di 16.342 euro rimborsabili in 120 rate mensili da 250 euro l’una, per un totale di 30.000 euro. Quasi il doppio della cifra richiesta. Anche in questo caso il Tan era basso (4,75%) ma il Taeg era ben più corposo: 10,23%. È da osservare quindi come il Taeg, nonostante fosse al di sotto del tasso medio stabilito da Bankitalia del 12,47%, superasse però di molto il valore del Tan. Ennesima dimostrazione che il tasso annuo effettivo globale è l’unico parametro reale da prendere in considerazione e su cui confrontare le offerte.

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