Pendolari. Non serve una nuova società.
Rassegna stampa.
“Chi va con lo zoppo in genere impara a zoppicare”. Così Legambiente alla notizia che Trenitalia e Fnm formeranno un’unica società. E il precedente c’è già: le Ferrovie Nord Milano e Trenitalia già da alcuni anni hanno costituito una Società Temporanea d’Impresa per gestire insieme la linea più importante della Lombardia: la Varese Gallarate Milano Pioltello (S5). E nonostante su questa linea vengano utilizzati i nuovissimi e costosi treni Tsr, i pendolari continuano ad essere scontenti per i disservizi dovuti alle soppressioni, alle riduzioni della lunghezza dei treni e ai ritardi. Inoltre, nel mese di luglio, le Ferrovie dello Stato, sui 1500 km di rete lombarda che gestisce, hanno soppresso oltre 900 treni pendolari (una media di 30 treni al giorno), e per ben 200 volte i convogli, per completare la loro corsa, hanno dovuto essere soccorsi da un locomotore di riserva.
“Questi sono dati da precollasso gestionale dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente
Lombardia , per rilanciare il servizio non serve una nuova società, occorrono nuovi treni pendolari, e quindi le risorse e il personale, necessari a farli circolare e ad assicurarne la manutenzione.
Con i soli soldi stanziati per la inutile Brebemi, 1,6 miliardi, si potrebbero infatti comprare 540 nuovi treni pendolari. Formigoni e Tremonti conclude Di Simine sperano di risolvere i gravi problemi di un settore inefficiente e monopolista come quello ferroviario aumentando la concentrazione monopolista invece che facilitando l’accesso alla rete di nuovi operatori.
Abolire la concorrenza per 12 anni e suddividere le competenze tra Regione e Stato porterà a nuova conflittualità e inefficienza”.
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