Ecco la mappa delle opere che la Bassa aspetta da almeno quindici anni.
Rassegna stampa - Pietro Troianello, Il Giorno di oggi.
Nel recente passato la Provincia di Lodi ha svolto un accurato lavoro di programmazione e di pianificazione, ora è tempo di aprire i cantieri. Infatti diversi percorsi sono decisamente al di sotto dello standard di mobilità ed anche della sicurezza pubblica. Primeggia tra tutti l’esigenza della SP 116 da Caselle Landi a Santo Stefano. «Due settimane fa durante un incontro con il presidente della Provincia Pietro Foroni mi è stato assicurato che la riqualificazione della 116 è al centro delle attenzioni — dice il sindaco di Caselle Gigi Bianchi, ex assessore provinciale durante la gestione Felissari —. L’intervento che ammonta a circa 4 milioni di euro è stato predisposto in tutto e per tutto, ora — conclude — manca solo la fase attuativa». Intanto a mettere i bastoni tra le ruote alla mobilità lungo le arterie della Bassa sono arrivati anche gli imprevisti: il crollo del ponte sull’Adda tra Bertonico e Montodine nel 1994 e nell’aprile scorso il cedimento del ponte sul Po tra San Rocco al Porto e Piacenza. La situazione di Bertonico-Montodine grida allo scandalo.
Più di 15 anni di tira e molla per realizzare un nuovo viadotto, che — dopo vicissitudini a non finire — ora dovrebbe quasi essere pronto, salvo gli ultimi ritocchi finali dei quali si stanno occupando gli operai del Consorzio Uniter di Catania (ultimo assegnatario dell’appalto dall’Anas). Il cantiere dovrebbe chiudere entro il prossimo mese di novembre. Si lavora alacremente anche sul versante di San Rocco al Porto nell’obiettivo di realizzare entro novembre un collegamento provvisorio per tornare a valicare il Po (ponte di barche). Nel fabbisogno arretrato di strade nella Bassa fanno capolino anche la bretella di Castelnuovo Bocca D’Adda e le tangenziali di Ospedaletto e Livraga.
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