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mercoledì 5 agosto 2009

Caorso resta un sito possibile

Nucleare, il ritorno.
Speciale, [9].
«Stanno pensando ancora a Caorso, intanto sono a rischio i risarcimenti».
Rassegna stampa - Cristina Vercellone, Il Cittadino di oggi.

L’ipotesi della riapertura di Caorso come centrale nucleare non è tramontata. Se n’è parlato, la scorsa settimana, ad un incontro organizzato dall’associazione cremonese “Creare futuro”. Oltre ai rappresentanti delle province di Piacenza e Mantova era presente, per il Lodigiano, l’ex sottosegretario all’ambiente Gianni Piatti. Secondo quest’ultimo, l’ipotesi non è affatto tramontata, anzi «alla Camera è sparita dalla legge delega la norma che prevedeva i risarcimenti per i comuni della Bassa vicini a Caorso». Il sindaco di San Fiorano Massimiliano Lodigiani, al momento non ne è informato. «Non ho avuto notizie in merito - dice -; a questo punto, attendiamo fiduciosi». «Il nostro obiettivo è contrastare la scelta del nucleare e la riapertura di Caorso, la cui centrale, lo ricordo, si sta ancora smontando - aggiunge Piatti-. A Roma pensano ancora a Caorso, ma non lo diranno prima delle elezioni regionali, oppure faranno in modo, come ha detto il ministro Claudio Scaiola, che il sito che ospiterà la centrale nucleare sia scelto dall’impresa per evitare responsabilità. Un film già visto con Bertonico. La legge delega approvata dal governo, ripeto, fa proprio un passo indietro sulla questione delle risorse da attribuire ai comuni limitrofi a Caorso, da San Fiorano a Caselle Landi: nel testo approvato alla Camera la norma è sparita. Nei giorni scorsi il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo ha minacciato le dimissioni. Con l’articolo 4 del decreto anticrisi i ministri dell’industria e dei lavori pubblici, Scaiola e Matteoli, gli stessi che hanno firmato i decreti per Bertonico nel 2005, si prendono tutto il potere per quanto riguarda le autorizzazione energetiche e diventano essi stessi commissari. Secondo Piatti si tratta di una presa in giro: «Ci sono norme europee che è doveroso osservare per tutelare ambiente e salute - dice -. Decidere va bene, non da soli e contro tutti. La vicenda di Bertonico è stata un piccolo antipasto. La strada maestra è quella iniziata dal governo Prodi: incentivare il risparmio energetico e le energie rinnovabili e consolidare in questo comparto un’industria nazionale; si tratta di utilizzare i tanti bisogni ambientali dei territori per costruire un’economia verde. Sono 25 anni che in Occidente, compresi gli Usa, non si costruiscono centrali nucleari: troppo costose e con ammortamenti a lungo termine, mentre ancora non è risolto il problema della scorie».
(9 - continua)

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