La panacea mattone.Speciale, [9].
Secondo un’indagine, dopo questo periodo senza spendere un euro, sarebbe pronta per un immobile di 90 metri quadrati.
Sei anni di digiuno per comprare casa.
La famiglia-tipo lodigiana non potrebbe permettersi neppure il pane.
Rassegna stampa - Il Cittadino di oggi, Greta Boni.
Comprare casa è un po’ come mettersi a dieta. Se una famiglia lodigiana dovesse tirare la cinghia e utilizzare tutte le risorse a disposizione per acquistare un appartamento, ci metterebbe 6 anni e 4 mesi. Senza fare la spesa e senza mangiare. È questo il risultato, curioso ma ben documentato, di un’indagine effettuata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, che ha messo a confronto i dati sul costo degli immobili con il reddito medio dei cittadini nelle diverse province lombarde. In questo modo è stato possibile individuare quanti anni di stipendio servirebbero a una famiglia per trovare un tetto sopra la testa, destinando tutto ciò che si guadagna a favore del progetto.
Un’analisi che presenta margini di incertezza, ma che tutto sommato deve fare i conto con i numeri reali. I lodigiani, rispetto ai vicini di casa lombardi, sono fra i più fortunati, perché dovrebbero digiunare “solamente” per poco più di sei anni; i bresciani, invece, dovrebbero stare alla larga dalla tavola per 8 anni e 3 mesi, mentre i comaschi 8 anni e 7 mesi. A Sondrio i sacrifici dovrebbero durare la bellezza di 9 anni. E tutto per riuscire a conquistare un appartamento da 90 metri quadrati, con un costo medio che si aggira attorno a 1.706 euro al metro quadrato. A Cremona, invece, il “peso forma” si potrebbe raggiungere in soli 5 anni e 3 mesi, a Mantova e Varese 5 anni e 9 mesi.
La ricerca analizza anche l’andamento del mercato immobiliare, la rilevazione dei prezzi ha visto la collaborazione della Camera di commercio di Monza e Brianza con Fimaa Milano (Federazione italiana mediatori agenti d’affari) e Borsa Immobiliare. Come noto, i dati mostrano un quadro preoccupante, nel giro di un anno - dal 2007 al 2008 - tutte le province hanno registrato un pesante segno meno sul fronte delle transazioni. Il calo più pesante è proprio quello lodigiano, un meno 27,10 per cento, superiore a quello lombardo, che si aggira invece attorno al meno 16,6 per cento. I prezzi, nel frattempo, sono scesi dell’1,9 per cento, soprattutto alla fine dello scorso anno era possibile conquistare un ottimo sconto sedendosi al tavolo con gli agenti immobiliari, da gennaio il costo al metro quadrato è passato da 1.500 (primo semestre 2008) a 1.472 (primo semestre 2009); i numeri, elaborati da Fimaa e Camera di commercio, si basano sui dati dell’Agenzia del territorio. La città del Barbarossa, inoltre, si è sempre più caratterizzata da un’offerta di immobili “esagerata” rispetto alla domanda, la scorsa estate il numero degli appartamenti invenduti si attestava vicino alle 800 unità.
Nonostante i primi tre mesi del 2009 siano partiti all’insegna delle difficoltà, adesso sembra che la situazione sia leggermente migliorata e che gli investitori si siano riaffacciati sul mercato. Il guaio più grande che le famiglie devono risolvere è l’opportunità di accedere al mutuo e ottenere così un finanziamento per comprare casa: «Le banche sono il primo problema - afferma Massimiliano Lingiardi, vicepresidente della Fimaa sul territorio lodigiano -, è sempre più difficile ottenere un mutuo, mentre in passato semmai era il contrario. Oggi i parametri sono più restrittivi. Il mercato immobiliare, rispetto all’inizio dell’anno, va meglio, non siamo sui livelli normali, ma si guarda al futuro con fiducia».
(9 - continua)
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