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venerdì 28 agosto 2009

Lodigiano, è ancora crisi

Si teme per Akzo Nobel e Tego. Bene la Prysmian.
Crisi, settembre a rischio. Ecco l’elenco delle aziende che affrontano la tempesta.

Rassegna stampa - Il Giorno di oggi, Luigi Albertini.

Notizie rassicuranti si inseguono da settimane. Ma la schiarita pronosticata dai grandi economisti sembra ancora non coinvolgere il Lodigiano. Ma i sindacati, dopo la pausa estiva, si aspettano tutt’altro che un «settembre radioso». «In realtà — spiega Mario Uccellini, segretario della Cisl lodigiana — prevediamo un settembre difficile perché non si avvertono segnali di ripresa, anzi temiamo nuove riduzioni di personale». Uccellini subito soggiunge: «Non vogliamo passare per disfattisti, anzi ci piacerebbe essere smentiti dai fatti». Quali sono i settori a maggiore rischio nel territorio? «Il metalmeccanico, il chimico e quello delle costruzioni. Tutte le mattine sfoglio l’elenco delle aziende in sofferenza e vedo che continua ad allungarsi. Mi domando dove sia la ripresa». Per molti, mancano le commesse. C’è ancora preoccupazione per la Akzo Nobel di Fombio: concluso il periodo di cassa integrazione, ci saranno nuovi incontri sindacali.
Assemblea anche alla Pregis di Ossago, dove si vocifera il prolungamento della cassa fino a novembre per almeno 60 dipendenti. Alla Icc di San Martino in Strada il provvedimento proseguirà, pare per 19 lavoratori interessati alla mobilità. Incertezze alla Giannoni di Castiraga Vidardo, colosso delle componenti per caldaie: reduci da un periodo di cassa integrazione, l’azienda pare sia intenzionata a richiedere un prolungamento per tredici settimane. Stessa situazione alla Marcegaglia di Graffignana: pure qui è probabile il ricorso ad altre tredici settimane di vacanze forzate per almeno 60 lavoratori. Prolungamento della casa fino ad ottobre probabile per la Poligof di Pieve Fissiraga per circa 25 dipendenti, mentre alla Tego Becker di San Martino in Strada si dovrebbe proseguire sino a dicembre per 80 lavoratori. Fino al 31 ottobre, è ufficiale, per 75 dipendenti della Thermal Ceramics di Casalpusterlengo, colosso dei refrattari, mentre per la Baerlocher di Lodi la misura è stata richiesta per 96 lavoratori (progetto peraltro ancora da definire con i sindacati). Cassa fino a dicembre alla Tre Erre di Salerano per una decina di dipendenti. La Prysmian di Merlino interrompe invece la cassa integrazione.
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