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venerdì 28 agosto 2009

Il filtro magico

Antonio Proni ritorna oggi con una lettera a Il Cittadino sulla questione della centrale Sorgenia di Bertonico.
Centrale. La distanza dall’obiettivo resta notevole.
Rassegna stampa.

Nell’intervista del 19 luglio u.s. al nuovo presidente della provincia sul tema della Centrale a turbogas di Bertonico si dice tra l’altro “Chiederemo, come aveva proposto l’ex assessore all’ambiente Antonio Bagnaschi l’installazione di un filtro catalitico di ultimissima generazione in grado di far sì che le emissioni dell’aria siano il più possibile vicine a zero”. Il costo ipotizzato (non si sa da chi): 100 milioni di euro. Ho cercato di sapere, tramite la nuova amministrazione provinciale, più notizie di questo filtro magico che pulisce l’aria e fa sì che la Centrale di Bertonico non emetta sostanze inquinanti, ma non mi è stato finora concesso. Ho chiesto in particolare cosa fosse questo filtro (SCR od altro?), che cosa trattiene e quante e quali sono le emissioni dopo filtrazione e se si fossero eventualmente ipotizzati sistemi sequestranti per i circa due 2milioni di tonnellate di gas serra che verranno prodotti, ma non ho avuto risposta.
In realtà andando successivamente a leggere, per via elettronica, la bozza di convenzione realizzata dalla amministrazione provinciale precedente per la Centrale di Bertonico, si vede che non è prevista da subito la installazione di un sistema filtrante per gli ossidi di azoto se non (eventualmente) entro tre anni. Perché, dato che gli ossidi di azoto sono l’inquinante più pericoloso e peseranno per molte centinaia di tonnellate/anno nell’aria del lodigiano?
Eppure è noto e provato che con un sistema di combustione come il DLN 2.6 plus in combinazione con il sistema SCR (riduzione catalitica selettiva), inserito opportunamente in una caldaia di recupero, si possono abbattere gli ossidi di azoto fino a circa 5 mg/metrocubo. Il sistema per l’abbattimento degli ossidi di azoto è costituito ad esempio da un supporto di titanio all’86% con catalizzatore di riduzione a base di ossido di vanadio e tungsteno. Per l’abbattimento degli ossidi di azoto si può impiegare ammoniaca diluita al 25% che non presenta alcun pericolo (come un tempo poteva presentare la ammoniaca concentrata) o più semplicemente urea che è un solido. Il rilascio massimo di ammoniaca non reagita è 1 mg/metrocubo. Una delle società più quotate che fornisce questi sistemi di abbattimento è la ditta austriaca Envirgy, mentre fornitori del solo catalizzatore intercambiabile sono la Argillon (tedesca), la Haldortopsoe (danese), la Frauenthal (austriaca), la Hitachi (giapponese), la Cornetex (americana). Questi sistemi, da soli od insieme a combustori a basso tenore di ossidi di azoto, sono usabili nelle Centrali, negli inceneritori od in altri combustori che bruciano sostanze organiche come avviene assai spesso nel nostro territorio.
Un sistema di questo tipo (ad es.combustore serie DLN2 e filtro catalitico) è in corso di allestimento in Iride Energia a Torino Nord in una centrale in costruzione da 400MWe e sarà realizzato in altre realtà italiane quali la centrale di Loreo (Ro). Per quest’ultima (vedi intervista del «Cittadino» ad un ricercatore del CNR del 05/08/09) è previsto anche un sistema per il sequestro dell’anidride carbonica. Il costo complessivo di un impianto SCR di denitrificazione potrebbe essere significativamente inferiore ai 10 milioni di euro, su di un investimento complessivo di oltre 500 milioni di euro e particolare cura deve essere dedicata alla manutenzione di questi filtri affinché siano efficaci nel tempo.
Inoltre nella bozza della Provincia di Lodi per la centrale di Bertonico non si citano nemmeno per il futuro sistemi per il sequestro delle oltre 2 milioni di tonnellate di gas serra che verranno prodotti e non vengono considerate le decine di tonnellate di polveri primarie e condensabili da metano che non vengono misurate e che quindi “per definizione” sono inesistenti.
Diverso è il discorso per gli ossidi di carbonio per il quale sembra venga installato da subito un filtro catalitico (platino/palladio?) per l’ossidazione dell’ ossido di carbonio ad anidride carbonica (costo ipotizzato 2 milioni di euro): in questo modo per l’ossido di carbonio si passerebbe da 30mg a 5 mg/Nmetrocubo.
Conclusioni: la Centrale di Bertonico non ci voleva perché, per quanto possa essere basso l’inquinamento (grazie anche ad una buona legislazione regionale per le centrali a turbogas), si aggiunge ad una situazione ambientale del territorio già gravemente compromessa, ma se vogliamo dire che sarà la Centrale migliore d’Europa dal punto di vista emissivo, diamoci una mossa da subito, perché la distanza da questo obiettivo è ancora notevole.
Ps: confermo la mia disponibilità a fornire consulenza gratuita sull’argomento a chi lo ritenga utile.
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