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sabato 15 agosto 2009

La battaglia di San Martino

Greta Boni su Il Cittadino di oggi ci racconta che il sindaco Marini lamenta anche il mancato coinvolgimento nella discussione su un possibile ampliamento della struttura.
San Martino batte cassa per la discarica.
«Dall’impianto di Cavenago noi abbiamo avuto solo disagi»
Rassegna stampa.

San Martino - Non appena si è diffusa la notizia del possibile ampliamento della discarica di Cavenago, l’amministrazione comunale di San Martino ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni. L’intento era quello di esprimere un certo disappunto: nessuno ha pensato di coinvolgere i paesi che pur non ospitando l’impianto ne subiscono le conseguenze. La missiva ha raggiunto anche il sindaco di Cavenago, Sergio Curti, l’Arpa, il Consorzio Bonifica Muzza Bassa lodigiana, il Parco Adda Sud e l’azienda interessata, la Ecoadda.
Due settimane fa, infatti, si è riunita la conferenza dei servizi per discutere il progetto presentato dalla società. Secondo quanto emerso dall’incontro, Ecoadda dovrà presentare una nuova proposta tenendo in considerazione le osservazioni sollevate dagli enti locali. Se inizialmente il gruppo che fa capo a Waste Italia aveva ipotizzato un ampliamento di circa 600 metri cubi, ora potrebbe prevedere un incremento dei volumi fino a un milione.
«Da circa un ventennio - scrive il sindaco di San Martino, Luca Marini -, il nostro comune subisce la molesta presenza della discarica di Soltarico, realizzata sì sul territorio del comune di Cavenago, ma in un’area confinante con San Martino. Una discarica peraltro, ed è mio dovere dirlo, ben gestita, specie se rapportata ad altre situazioni disastrose della nostra penisola. Il punto è però un altro: ci è dispiaciuto veramente tanto apprendere solo a mezzo stampa della recente discussione relativa all’ampliamento del sito di stoccaggio rifiuti. Viene così perpetrato quel vizio primitivo per cui il nostro comune è sistematicamente ignorato e l’amministrazione esclusa dal dibattito».
I sanmartinesi, infatti, sono costretti a sopportare il passaggio dei camion e a tapparsi il naso per le puzze: «Da tempo - aggiunge Marini -, la strada provinciale 26 e la via Vecchia Cremonese, situate sul territorio comunale di San Martino, sono attraversate da decine di mezzi pesanti che si dirigono verso l’impianto di stoccaggio e gli odori arrivano fino alle vicine cascine e agli insediamenti produttivi. Come amministratori siamo consapevoli della necessità di un adeguato stoccaggio dei rifiuti, e la scelta fatta dal Consorzio lodigiano negli anni Ottanta è ormai un dato di fatto».
Il sindaco ha tutta l’intenzione di giocare la partita da protagonista, senza correre il rischio di vedere il suo comune messo in un angolo: «Oggi, però, non intendiamo più accettare di essere parte in causa passiva - conclude il primo cittadino -, lasciando che altre tonnellate di rifiuti attraversino il nostro territorio senza la necessaria perequazione. Esprimo, infine, una sincera preoccupazione: non si avrà intenzione forse di modificare i confini del Parco Adda Sud per consentire un’ulteriore espansione della discarica?»

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