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sabato 15 agosto 2009

Disposizioni del tutto discutibili

Da Il Cittadino di oggi riprendiamo l'editoriale di don Carlo Ferrari sul tema dell'immigrazione e della legge "sicurezza".
Editoriale. Immigrati, integrazione e sicurezza.
Rassegna stampa.

La legge sulla sicurezza è entrata in vigore. Molte norme sono certamente positive ed erano attese da tempo. Ci sono però alcune disposizioni, anch’esse forse attese ma del tutto discutibili. Mi riferisco in particolare a quelle del settore migrazioni. Anzitutto all’aver qualificato la migrazione dei clandestini come un “reato”, punibile con ingenti “ammende” e con la conseguente possibilità della carcerazione. Viene subito da chiedersi: chi ha compilato la legge ha pensato al numero degli stranieri clandestini che sono in Italia? C’è chi afferma che sono un milione, altri parlano di non meno di 500 mila... Dovranno andarsene tuffi? Dove? Ai Paesi di origine? In Africa? Nell’EstEuropa? Entro quanto tempo? Con che mezzi? E se vengono arrestati con quali tempi e da chi saranno giudicati? In quali carceri stracolme saranno messi? Altri interrogativi. Che fine faranno certe imprese, specialmente quelle di modeste dimensioni, che fanno lavori rifiutati dagli italiani? E per i lavori stagionali per i quali la nostra manodopera non è sufficiente?
Continua a far parlare il problema colf e badanti che, tra i clandestini, sono in grandissimo numero. La circolare 10 emanata congiuntamente dal ministero del Welfare e dell’Interno consente la regolarizzazione senza limite di numero. Purché prima si paghi per ogni soggetto 500 euro (comunque irrimborsabili) e si presenti la domanda per via telematica dall’1 al 30 settembre prossimo. Gli anziani soli che hanno bisogno della badante a chi si rivolgeranno per questi procedimenti? E se non hanno un reddito minimo di 20 mila euro all’anno, ma solo la piccola casa con i risparmi di una dura vita di lavoro?
Ancora. Chi regolare ha portato in Italia il coniuge o i figli senza riuscire a superare i tempi (infiniti) per ottenere la documentazione necessaria al ricongiungimento familiare che dovrà fare... per la scuola.... per le cure ospedaliere.., se non rimanda a casa i suoi? A Torino un emigrato è riuscito a far arrestare i suoi rapinatori. È stato a sua volta denunciato perché clandestino. Procedimento — a dir poco — assurdo, perverso, immorale.
È evidente che il fenomeno immigratorio richiede attenzione, interventi di intelligenza giuridico amministrativa e sapienza politica. È un fenomeno gigantesco, complesso, a dimensione umana, e con risvolti di sfruttamento e criminalità non da poco. L’integrazione socioculturale, il rispetto delle leggi sono necessità primarie, contraddette purtroppo da atteggiamenti inaccettabili. Nei confronti dei migranti infatti è entrata una mentalità di rifiuto sempre più diffusa, anche tra coloro che appaiono capaci di riflessioni attente. Sono considerati soprattutto un pericolo. Quando accade un incidente, una trasgressione o un fatto comunque negativo, se proviene da un extracomunitario è pressoché immediato un senso di ribellione. Siamo davanti a una situazione di gravissimo pericolo, che potrebbe portare a duri conflitti.
Gli immigrati — tra noi saranno sempre più numerosi perché ne abbiamo bisogno e la denatalità crea dei vuoti paurosi. Essi poi sono sempre più bisognosi di trovare un lavoro, che manca nei Paesi di origine, e dove la vita conduce spesso alle soglie di una povertà insostenibile. Se le loro condizioni fossero almeno passabili andrebbero a sfidare i pericoli degli itinerari che oggi con i respingimenti incontrano sempre più frequentemente? Perché non vengono richiamati i numeri dei morti delle traversate del Mediterraneo? di chi cerca un posto tra gli animali sui tir? di chi si confonde con i materiali più nocivi nelle stive delle navi?
Chissà se almeno i cristiani nutriranno un po’ di pietà! Tanto più che Gesù Cristo — come racconta l’evangelo di Matteo 25, 3146 — ha detto beato e degno di vita eterna chi ha ospitato Lui nel “forestiero”, e ha maledetto e condannato al fuoco eterno chi non lo ha accolto.

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