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martedì 28 luglio 2009

Immobili per 8 milioni di euro all'asta

La panacea mattone.
Speciale [5].

Alberto Belloni su Il Cittadino di oggi ci racconta che la crisi economica ingigantisce il fenomeno degli sfratti: da settembre 70 alloggi sul mercato per un valore di 8 milioni di euro.
Mutui impazziti, un tesoro finisce all’asta.
Sono ormai ottocento gli immobili pignorati dal tribunale di Lodi.

Che di soldi nelle tasche dei lodigiani ne girino sempre meno è noto. E che uno dei riflessi del fenomeno sia la crisi del mercato immobiliare è altrettanto acclarato. A confermare questo legame sono i numeri degli immobili residenziali all’asta presso il tribunale di Lodi: un elenco in continuo aumento, perché la recessione è forte, le famiglie non hanno più soldi e sempre più case finiscono pignorate. I dati aggiornati parlano di 788 pendenze al 23 luglio di quest’anno (comprendenti immobili residenziali e non, quali capannoni, terreni, negozi), contro le 645 del 2008 e le 565 di due anni fa. Le cifre comprendono i nuovi pignoramenti, giunti già a quota 282 e in procinto di superare a breve quota 300: un dato emblematico, considerando che le medesime quote erano state raggiunte un anno fa solo a fine settembre (367 alla fine) e nel 2007 a fine ottobre (339 al 31 dicembre). La morale? Complici sempre più cittadini incapaci di sopportare mutui e debiti, nella terza sessione di aste, da settembre, scatterà la vendita di oltre 70 immobili residenziali, sparsi su tutta la provincia, fino al Sudmilano: per un patrimonio, “listini base” alla mano, pari a circa 8 milioni di euro. Le offerte nel “menù”, peraltro, sono di ogni sorta, prezzo e qualità. Ci sono le “offertissime”, tra i 14mila euro scarsi e i 40mila e rotti euro, comprendenti edifici in condizioni fatiscenti o appartamenti ancora occupati da inquilini invitati a sloggiare. Ma salendo di livello, tra villette con annessi orti, terreni e porticati, appartamenti con doppi servizi e box, mansarde e tipologie e tre o più vani, si possono trovare anche immobili di lusso, fino ai 630mila euro per un villone con taverna, giardino e autorimessa a Vizzolo Predabissi. Case per tutti i gusti, insomma. Ma non per tutti portafogli, anzi. Contestualmente all’aumento dei pignoramenti, infatti, la crisi sta infierendo anche sulle vendite e le aste giudiziarie, considerate fino a pochi anni fa una sorta di “Eldorado dell’usato”, stanno perdendo sempre più acquirenti.
«Dopo il boom di partecipanti tra il 2007 e il 2008, dal settembre dell’anno scorso il mercato immobiliare è cambiato e fino a marzo è stato in forte decremento - conferma Barbara Tarno, cancelliere dell’ufficio esecuzioni immobiliari del tribunale di Lodi -. Prima vendevamo molto, e quasi a prezzo di mercato, anche perché da noi non si pagano notaio e spese annesse e perché la riforma del 2006 ha dato maggiori sicurezze agli acquirenti: la figura del custode giudiziario, per esempio, permette di visionare l’immobile e di avere tutte le informazioni necessarie. Unitamente a questo, l’azione di “sloggio” degli occupanti non è più affidata ai nuovi proprietari». I prezzi, spiega Tarno, un tempo erano comunque più bassi. E anche se i tempi per le vendite si sono notevolmente accorciati, anche il numero degli affari è drasticamente sceso: 142 in tutto il 2006, 102 nel 2007 e sole 79 vendite alla fine dello scorso anno. Perché dopo anni di mutui “esagerati” e stime gonfiate le banche hanno stretto i cordoni della borsa, tanto che le stesse immobiliari faticano a inserirsi nelle aste; mentre tra i pignorati, sempre più spesso, finiscono famiglie e cittadini “normali”, che in pochi casi riescono a estinguere per tempo il loro debito: «Inizialmente la figura tipica era quella dell’imprenditore, ma l’impennata ha colpito molte famiglie tradizionali, anche con due stipendi, e numerosi extracomunitari - spiega Tarno -. Molte di queste, tra 2002 e 2003, avevano acceso mutui variabili a tasso molto basso: ma dal 2006 i tassi si sono impennati. Anche le convalide di sfratto sono numerose e molte non riguardano solo l’immobile residenziale». Anche dall’Esatri, le cui aste si svolgono comunque in tribunale, le offerte aumentano, ma complice la recessione e fatte salve “enclave” strategiche come Lodi, San Giuliano, Paullo e Sant’Angelo, l’invenduto aumenta, soprattutto nella Bassa.
(5 - continua)

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