Colonna sonora portante di ogni evento è la musica. La musica è davvero la colonna dell’estate; con gli eventi che si rincorrono, si succedono e si svolgono, creando momenti di vitalità, di aggregazione, anche attorno a problematiche politiche, sociali, e perché no anche di divertimento.
Così è stato per la festa dell’Unità di Brembio; dieci giorni e un susseguirsi di temi d’interesse locale catalizzati da dieci serate di musica suddivisa tra la popolare e quella esclusivamente a beneficio dei giovani. Va da sé, che un sottofondo di musica, sovente, predispone al buon umore, allevia qualche fatica, rende piacevole una serata conviviale trascorsa in compagnia. Non certo l’alto volume della musica, che è indisponente, soverchiante, e può creare fastidio in queste afose serate d’estate. Così è stato. Il desiderio di una parte dei Brembiesi, tra cui i più deboli, hanno visto disattesa la speranza di un volume musicale più contenuto. Poco vale il dire che questa festa viene una volta all’anno e quindi ci vuole pazienza; perché si sa come vanno queste cose.
Altre feste, è fatto notare facendo un paragone, si susseguono nel corso dell’anno e anche nel divertimento portano, nel loro modo di essere, il rispetto della comunità; specialmente degli abitanti limitrofi. Un rispetto che dovrebbe essere alla base per un paese vivibile. Ci si rammarica, purtroppo in questo caso, che siano state trascurate le legittime attese di chi si aspettava solo un po’ di comprensione.
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