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martedì 28 luglio 2009

Casa, la situazione a Milano

La panacea mattone.
Speciale [6].

Continuiamo la riproposta di ritagli dalle rassegne stampa sulla questione del mercato edilizio nel Lodigiano e a Milano. È la volta di un articolo di Paola D’Amico su Il Corriere della Sera del 14 luglio.
Indagine della Camera di commercio. «Il mattone è un valore, i proprietari attendono l’Expo e le banche sono prudenti.
«Meno vendite di case». Ma i prezzi tengono.
Borsa Immobiliare: un calo tra il 30-40%. «È anche colpa dei mutui più difficili».

Crollano le compravendite fino al 30 per cento. Ma la crisi economica non intacca il valore del mattone. Anzi. Nella cerchia dei Bastioni i prezzi delle case sono addirittura in crescita.
Tutti attendono: i proprietari che non ci stanno a svendere, gli acquirenti che sperano nell’affare ma faticano ad accedere ai mutui. Comprare casa a Milano costa in media appena lo 0,2 per cento in meno di un anno fa.
A fare da scudo alla svalutazione del mattone, come emerge dalla 35esima Rilevazione dei prezzi degli immobili di Camera di Commercio di Milano, sono da una parte lo scenario della metropoli dell’Expo 2015, dall’altra i grandi progetti di trasformazione urbanistica in atto.


Il mercato del mattone. Indagine della Camera di commercio: il costo medio di un appartamento è di 3.637 euro al metro quadrato.
Mutui più difficili, cala la vendita di case.
Meno acquisti, ma il prezzo non scende. «La crisi si sente, si cerca l’affare».

La crisi morde. Ma il mattone non è in saldo. Il mercato della compravendita crolla del 30%. Ma il prezzo delle case al metro quadrato nella Grande Milano non si svaluta. Comprare casa nella città che corre verso l’Expo significa sborsare in media 3.637 euro al metro quadrato, appena lo 0,2 per cento in meno di un anno fa. Chi a suo tempo ha investito nel mattone, oggi vende «solo se trova risposta alle proprie aspettative». Chi, invece, compra, «lo fa senza fretta, attendendo l’occasione giusta. E, nell’attesa ricorre all’affitto «il cui mercato è in ripresa», spiegano gli esperti.
Il mattone tiene in centro con medie di 9.200 euro al metro quadrato; nella cerchia dei Bastioni (+0,5% in sei mesi, 5.046 euro al metro quadrato) e lungo la circonvallazione (+0,1%, 3.476 euro al metro quadrato). Rallentano impercettibilmente in centro (-0,3%, 7.043 euro al metro quadrato) e soprattutto nelle aree di decentramento (-0,5%, 2.532 euro al metro quadrato). L’offerta di case aumenta, ma non incontra la domanda, perché c’è una difficoltà reale nell’accesso ai mutui. Nel prossimo futuro ci si attende una ulteriore contrazione del livello di scambi degli appartamenti (in città -40% e in provincia -25% rispetto al 2004).
È la fotografia del mercato immobiliare milanese scattata dalla 35esima «Rilevazione dei prezzo degli immobili» realizzata da Camera di Commercio attraverso la Borsa Immobiliare (Osmi) e la Fimaa, il collegio degli agenti d’intermediazione e presentata il 13 luglio.
Tra le ragioni della tenuta, «i grandi progetti di trasformazione urbana e gli investimenti in fase di realizzazione in vista di Expo 2015», spiega Antonio Pastore, presidente di Osmi. Mentre Claudio Lossa, consulente in gestioni immobiliari, precisa: «Il mercato del nuovo non può scendere, perché gli investimenti in tutela acustica, rispetto delle norme antisismiche e risparmio energetico hanno costi troppo alti».

La presidente degli agenti immobiliari: «Le banche più prudenti nei prestiti. Adesso serve un’iniezione di fiducia».

Mercato fermo ma la domanda?
«Più corretto dire che il mercato è in grande riflessione». Lionella Maggi, presidente di Fimaa, il Collegio degli agenti immobiliari aderente all’Unione del Commercio, spiega che «rispetto all’anno scorso, dopo lo tsunami del crollo della Borsa, si lavora molto, ci sono tanti appuntamenti e telefonate. Poi, però, non si arriva a definire la vendita».
Perché?
«Chi compra vuole fare l’affare. Ma chi vende non ci sta. Non svende. La gente in questa fase preferisce il mattone ai bot».
L’accesso al credito?
«È il nodo: le banche non dicono “non ti do il mutuo”, ma mettono talmente tante difficoltà… in altre parole, la manica è diventata stretta».
Domanda scontata, chi soffre?
«La fascia bassa, la più povera. Se hai già la rata dell’auto, del frigo e della tv, il credito non te lo danno più. Senza contare che il 120 per cento del finanziamento è ormai un miraggio. Oggi le banche fanno fatica a dare l’80 per cento. Si è tornati indietro».
Il futuro?
«Serve solo un’iniezione di fiducia, e il mercato tornerà dinamico».
E i prezzi torneranno a salire.
«Non credo proprio. Ormai si sono molto assestati. Il tempo delle richieste pazze, fuori mercato, è finito. Salvo che un beme non sia supportato da una qualità super, per esempio “ultimo piano vista Duomo”».
(6 - continua)

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