Rassegna stampa - Il Cittadino, 14 settembre 2009.
Un pellegrinaggio nel Basso Lodigiano alla scoperta di uno dei luoghi più antichi del territorio, che sembra affondi le sue radici nel secondo secolo dopo Cristo, la cascina Monasterolo di Brembio.La parrocchia dei Santi Nazario e Celso di Zorlesco guidata da don Giampiero Chioda organizza infatti per oggi, festa della Santa Croce, alle ore 15.30 una Via Crucis all’antico crocefisso della cascina Monasterolo, con la riflessione e preghiera in condivisione con la parrocchia di Brembio. La cascina brembiese è di fatto un antico luogo di fede. Nell’850, in piena epoca di Carlo Magno, un gruppo di monaci benedettini provenienti dall’abbazia di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, prendevano possesso di questa parte della terra lodigiana, donata all’abbazia da Liutprando Flavio, diciottesimo re dei Longobardi sul finire del 700 dopo Cristo. Da allora i monaci costruirono sulla riva del Brembiolo il loro “Monasteriolum” e concordi alla regola “ora ed labora” (prega e lavora) bonificarono quelle terre iniziandole all’agricoltura. Si costruì anche una nuova importante abbazia dedicata a San Michele. Nel 1519 ai monaci benedettini subentrarono i monaci Gerolamini che rimasero in questo luogo fino al 1750 quando si trasferirono a Brembio. L’antichissima chiesa fu annessa al cascinale e divenne oratorio di cascina dove si continuò a celebrare Messa, anche perché il Monasterolo era un paese vero e proprio con una quarantina di famiglie e più di 200 persone. Poi si registrò l’abbandono della vita agricola e la progressiva scomparsa dei braccianti agrari, dei contadini e l’inizio dell’attuale stato di degrado che vide i primi crolli dell’ormai vetusta chiesetta della cascina Monasterolo.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.