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sabato 28 novembre 2009

9.500 le persone rimaste senza lavoro nel Lodigiano

Dopo il grido d’allarme lanciato dalla Provincia di Lodi e dal sindacato, scende in campo l’ente della Banca Popolare. Fondo anticrisi, si muove la Fondazione. Duccio Castellotti annuncia un’anticipazione di centomila euro.
Rassegna stampa - Il Cittadino, 28 novembre 2009.

Il grido d’allarme è stato ripetutamente diffuso, anche sulle pagine del «Cittadino»: le persone rimaste senza lavoro nel territorio della provincia di Lodi sono arrivate a quota 9.500, che costituiscono il dieci per cento della forza lavoro del Lodigiano. Tra non molto terminerà anche il periodo della cassa integrazione per quanti la stanno ricevendo, e questo impedirà alle famiglie che ne sono rimaste coinvolte di piombare in una gravissima situazione economica. Altre aziende stanno suonando le campane a morto. La Provincia di Lodi ha da tempo raschiato il barile delle proprie disponibilità economiche, e il Fondo anticrisi è stato in poco tempo prosciugato.
È iniziata una guerra tra “poveri”: i ripetuti appelli della Provincia di Lodi ai Comuni del territorio affinché versino 2 euro per abitante per rifinanziare il Fondo non hanno sortito l’effetto voluto. I Comuni rispondono di essere già in trincea, e di dover affrontare i disagi economici esistenti sui propri singoli territori. A sua volta il sindacato, in particolare Cisl e Cgil, hanno pubblicamente dimostrato le proprie difformità di vedute su come affrontare la crisi.
In questo contesto, ecco finalmente una buona notizia: arriva dalla Fondazione della Banca Popolare di Lodi, che ha dichiarato che provvederà ad anticipare le risorse per il rilancio del Fondo provinciale di solidarietà anticrisi.
«Siamo pronti da subito - ha dichiarato ieri al Cittadino il presidente della Fondazione, Duccio Castellotti - ad anticipare il contributo di 100.000 euro per dotare il Fondo provinciale di solidarietà anticrisi delle risorse necessarie per rispondere a gran parte delle domande giacenti che non si sono potute finanziare per carenza di disponibilità».« Non vogliamo entrare - prosegue Castellotti - nel merito del dibattito in corso tra le forze sindacali né sollecitare l’attenzione delle altre istituzioni che in tempi futuri potranno deliberare le loro adesioni; vogliamo solo rispondere a un’esigenza immediata per i casi più bisognosi individuati tra le cento domande in attesa di riscontro». «L’augurio - conclude Castellotti - è che il Fondo possa ripartire al più presto e che tutte le richieste possano essere esaudite in tempi brevi. Con questa decisione, la Fondazione vuole testimoniare la vicinanza e la solidarietà all’impegno delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni e, in modo particolare, ai lavoratori».
L’anticipazione dei centomila euro da parte della Fondazione della Banca Popolare di Lodi costituisce una boccata d’ossigeno contro la crisi che sta travolgendo numerose famiglie lodigiane, l’augurio è che nel frattempo vengano trovate altre soluzioni in grado di fronteggiare la situazione. Cosa succederà tra poco, qualora nel Lodigiano dovesse fermarsi anche il settore dell’edilizia?
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