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lunedì 26 ottobre 2009

L'alba del nuovo giorno

Blog Notte
L'alba del nuovo giorno

26 ottobre 2009

Paolo Dune, scrittore, satiro, aforista, come si definisce mi delizia questa sera con le sue "Notizie di trans-izione", una newsletter di satira da cui pesco un quiz ed alcune battute. Per ricambiare evidenzio la notizia che domenica 8 novembre Paolo Dune sarà a Milano per presentare il suo libro "Il primo angelo" presso la Compagnia del The. E via a cominciare con il quiz proposto da Dune:
Indovina chi l'ha detto?
"La cosa migliore è essere amati e io faccio di tutto per essere amato, non solo dai media ma da tutti. Io sono troppo buono e giusto e vorrei che me lo riconoscessero".
Chi ha pronunciato questa frase?
1) Woody Allen sul lettino dello psicanalista nel film "Provaci ancora Sam".
2) Topolino in un celebre cartone animato.
3) Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa a Sofia con il premier bulgaro, Boiko Borisov.
Controlla la risposta in fondo al post.
Dune ricorda che Obama ha ricevuto il premio Nobel per la pace. Delusione invece da parte di Berlusconi, che era anche lui candidato. Il suo programma: "Distensione totale: come rendere buoni i politici a letto" non è stato apprezzato. Anche perché non aveva invitato ai festini i gestori del premio.
Canale 5 ha pedinato e filmato il giudice Mesiano (che ha condannato la Fininvest) mentre si recava dal barbiere. Tra le "stravaganze" notate, oltre ai calzini color turchese: il fatto che non avesse capelli trapiantati, che non fosse accompagnato da escort, che non indossasse alcuna bandana, che non facesse cucù ai passanti. Comportamenti decisamente singolari per gli standard di Canale 5.
È stato eletto ieri a suffragio universale il nuovo segretario del PD. Tra i votanti, anche Gianfranco Fini, travestito da donna per non essere riconosciuto. A sorpresa, tra i votanti, anche elettori del PD.
Primarie del PD: a sorpresa ha vinto il PD. Aiutato dalla circostanza che Berlusconi non era candidato.

Scriveva Luigi Crespi, noto sondaggista, nel suo blog il 23 ottobre: «I sondaggi pre-elettorali per le Primarie sono francamente complessi: la base elettorale scende a 16 anni, si estende agli extra-comunitari e ancora oggi le persone intervistate che si dichiarano disponibili, ma non sicure di andare a votare, sono intorno al 30%. Inoltre il sistema delle Primarie del PD è permeabile e condizionabile da elettori diversi e opposti allo stesso PD. (...) I dati che sono in mio possesso, danno comunque ancora in vantaggio Bersani, ma negli ultimi giorni di campagna elettorale chi è riuscito a caratterizzare meglio la propria presenza mediatica è stato sicuramente Dario Franceschini (...) che è riuscito a far emergere il suo profilo caratterizzato da tre fattori: 1) la novità; 2) l’antiberlusconismo; 3) la brillante trovata del calzino azzurro. Bersani dal canto suo, nelle varie apparizioni televisive, ha giocato soprattutto in chiave di rassicurazione e solidità, ma ha pagato un prezzo altissimo a D’Alema e Bassolino, non compensato dalla sua competenza e concretezza sulle questioni economiche. Marino è andato meglio, soprattutto nelle grandi città e al nord, dove potrebbe rappresentare una sorpresa, perché è riuscito ad incarnare bene l’idea della laicità e dei diritti, ma ogni volta che è uscito dai temi che gli sono congeniali è stato abbastanza disastroso».
Dopodiché si chiedeva "cosa può accadere nelle urne?" e si dava questa risposta «La cosa più scontata è che vinca Bersani, confermando anche se con un margine più ristretto, quello che è stato il voto degli iscritti, ma se il numero degli elettori sarà superiore ai due milioni, cosa non improbabile, nelle urne potrebbe capitare di tutto, proprio perché si annullerebbe il vantaggio che Bersani ha tra i suoi elettori. Se gli elettori radicalmente anti-berlusconiani, che fanno riferimento all’Italia dei Valori, ai Grillini e ad alcune aree dell’estrema sinistra, andranno a votare in massa, saranno capaci di ribaltare il risultato portando Franceschini a vincere le primarie. Stessa cosa potrebbe capitare a Marino che potrebbe ottenere una quota superiore a quella ottenuta tra gli iscritti, se parte della sinistra extra-parlamentare e i Radicali di Pannella-Bonino, decideranno di sostenere questa opzione».
Ma la chicca è questa: «Una cosa è ragionevolmente certa: Bersani anche se dovesse vincere, lo farà con una percentuale più bassa di quella ottenuta tra gli iscritti».
Da segnalare infine la "svicolata" finale: «Molti di voi mi chiedono se andrò a votare alle Primarie, e vi rispondo che sono tra quel 30% di indecisi: il mio essere “pannelliano” mi porterebbe a votare Marino, ma francamente non mi ha convinto e non mi piace. La mia tradizione comunista subisce inesorabilmente il fascino del rassicurante Bersani, ma francamente anche le tradizioni prima o poi cambiano. Resta Franceschini che è ancora troppo “veltroniano” per avere il mio voto e uscire di casa per votare scheda bianca mi sembrerebbe francamente una perdita di tempo».
E oggi, 26, ha scritto: «La crisi, gli scandali, l’antipolitica, le difficoltà e gli insuccessi elettorali del Partito Democratico, tutto faceva prevedere che la partecipazione sarebbe stata nettamente inferiore a quella che incoronò Veltroni ed invece ancora una volta, la gente, gli elettori si sono messi in fila davanti ad un seggio e hanno espresso democraticamente il proprio voto. Trovo questo elemento straordinario perché ribalta tutte le analisi fin qui emerse e bisognerà tenerne conto nel futuro. Tre milioni di elettori sono un fatto che non può essere liquidato con una battuta e non può essere sminuito dalla propaganda».
E a smentirsi quanto oracolo: «Quindi Bersani ha vinto con la percentuale ottenuta dagli iscritti». Infine buona osservazione la seguente: «Le primarie che incoronarono Veltroni, in cui si registrò una grande partecipazione, diedero una grande spinta iniziale alla nascita del Partito Democratico che si esaurì prestissimo e che fu sprecata e sciupata dai dirigenti del Pd. Oggi questa spinta ritorna quasi intatta ora toccherà a Bersani non sciuparla come ha fatto Veltroni». La scommessa è qui.
E diamo ancora un'occhiata all'intervista a Pier Luigi Bersani di Bianca Berlinguer, andata in onda a Lineanotte del 23 ottobre.



Francesco Rutelli pensa di lasciare il Pd per andare con Pierferdinando Casini, ma non nell'immediato. "Con Casini, ma non subito e non solo", ha detto Rutelli in un'intervista rilasciata alcune settimane fa a Bruno Vespa per il suo libro "Donne di cuori", in uscita da Rai Eri Mondadori il prossimo 6 novembre e le cui anticipazioni sono state diffuse oggi. "In questi due anni il Pd ha sprecato un patrimonio anziché costruirne uno nuovo. Avremmo dovuto cambiare terreno di gioco, allenatore, squadre, pallone, modulo tattico, perfino i tifosi... E invece non è cambiato niente", ha aggiunto il Presidente del Copasir.
"Per riparare, il Pd si sbilancia a sinistra, e così peggiora la situazione, si isola. Una scelta ancora più assurda nel momento in cui il centrodestra si sbilancia a destra a favore di Bossi, Fini è in grandissima difficoltà e il terreno competitivo diventa quello moderato". In seguito alla diffusione delle anticipazioni, Rutelli ha precisato in una nota che "le dichiarazioni ... risalgono ad una conversazione di alcune settimane fa".
"La loro divulgazione nella data di oggi potrebbe, dunque, trarre in inganno, poiché le anticipazioni riferiscono solo parzialmente le opinioni di Rutelli che si esprimerà sulle primarie del Pd (vinte ieri da Pier Luigi Bersani) e sui propri orientamenti in occasione della presentazione del suo libro, 'La svolta', domani a Milano", si legge nel comunicato.
Intanto Bersani, commentando le dichiarazioni di Rutelli a Vespa in occasione della sua prima uscita ufficiale da neosegretario del Pd a Prato, ha detto: "Non credo che qualcuno voglia sottrarsi a questa sfida, penso che la prova di ieri sia stata inequivocabile. Abbiamo avuto una spinta e un incoraggiamento formidabile e inaspettato, mi pare indiscutibile che chi ha partecipato alle primarie ha fiducia nel progetto del Pd che è un partito nuovo e non un partito vecchio".



E chiudo con alcune notiziole di giustizia.
È stato condannato dal tribunale di Venezia il prosindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, della Lega, con sospensione delle pene, al divieto per 3 anni di partecipare a comizi politici e ad un'ammenda di 4 mila euro. Il processo è stato celebrato con rito abbreviato e la condanna è avvenuta per alcune frasi - ritenute di istigazione al razzismo - pronunciate da Gentilini durante la festa Padana del Carroccio a Venezia, nel settembre 2008.
Il gup di Napoli Sergio Marotta ha rinviato a giudizio il presidente del Consiglio Regionale della Campania, Sandra Lonardo Mastella, e altri 22 imputati nell'ambito di un'inchiesta sull'Udeur. Si tratta del primo filone dell'inchiesta che nel gennaio 2008 portò ai domiciliari la stessa Sandra Lonardo Mastella, e poi alle dimissioni del marito, Clemente Mastella, da ministro della Giustizia del Governo Prodi. A Sandra Lonardo viene contestata una tentata concussione ai danni di un dirigente ospedaliero. "Il Giudice ha evidentemente sentito l'esigenza che sulla vicenda del dottor Annunziata - l'unica che mi riguarda - si compisse un più approfondito accertamento nella sede naturale che è quella del processo. Sono assolutamente certa che la mia completa estraneità troverà piena dimostrazione nel dibattimento. Dagli atti emergono solo millanterie ed episodi riferiti da terze persone. Soprattutto, nessuno ha mai riferito che io abbia chiesto alcunché al dott. Annunziata". Lo sottolinea Sandra Lonardo in una dichiarazione.
Lasciando a domani l'approfondimento, annoto solo questo sull'affair Marazzo. "Credo proprio sia vero che Berlusconi abbia contattato Marrazzo, ma non sono stato io ad avvertire Berlusconi". In un'intervista a Sky Tg24 il direttore di "Chi", Alfonso Signorini, commenta così la notizia riportata oggi da alcuni quotidiani secondo la quale il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrebbe avvertito il presidente della Regione Lazio dell'esistenza del video che lo ritraeva in compagnia di un transessuale. "Non è assolutamente vero che Silvio Berlusconi abbia impedito la pubblicazione delle foto dello scandalo Marrazzo sul settimanale Chi, in quanto io avevo già autonomamente deciso di non pubblicarle", ha aggiunto Signorini, raccontando che il filmato gli era stato offerto da un'agenzia fotografica per la somma di 200 mila euro "trattabili". "Appena ho visto le immagini ho ritenuto che non fosse assolutamente il caso di renderle pubbliche", come aveva già fatto "quando sulla mia scrivania erano finite le foto di Silvio Sircana".
Signorini ha raccontato di avere "avvertito i vertici dell'azienda, il presidente Marina Berlusconi e l'ad Maurizio Costa, e anche loro hanno concordato con me sulla non pubblicabilità delle immagini".
È tutto.

Soluzione del quiz:
Se avete scelto la risposta n.1) avete bisogno di uno psicanalista;
Se avete scelto la risposta n.2) potete fare il ministro della cultura;
Se avete scelto la risposta n.3) vi siete depressi anche voi.
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