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lunedì 26 ottobre 2009

Auguri a Bersani




"Auguri a Bersani: non era il mio candidato, ora è il mio segretario...". A scriverlo è Matteo Renzi, sindaco di Firenze, nel suo profilo su Facebook (Asca).
"Con Pierluigi Bersani è stato eletto un politico solido da cui non ci aspettiamo sconti, ma il ripristino di una civiltà di confronto tra maggioranza e opposizione". Così, il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi commenta l'elezione di Pierluigi Bersani a segretario del Pd (Asca).
"Pierluigi Bersani è il nuovo segretario, alla fine di un percorso 'congressuale' lungo e coinvolgente 3 milioni di elettori, che nessun altro partito sarebbe stato in grado di realizzare. Anche chi come me ha sostenuto convintamente Dario Franceschini, il cui stile si è confermato anche nella tempestività con cui ha riconosciuto il successo e si è messo a disposizione del vincitore, ha il dovere di dare atto della nettezza del risultato". È quanto afferma Pierluigi Castagnetti che in una nota sottolinea la necessità di scoraggiare eventuali atteggiamenti 'aventiniani' che dovessero emergenre all'interno del partito. Castagnetti dichiara quindi "una pregiudiziale fiducia nella capacità del nuovo segretario di valorizzare tutte le potenzialità e le risorse culturali pluralistiche del partito oltreché di scoraggiare atteggiamenti pregiudiziali opposti, o anche solo 'aventiniani'. La scommessa del Pd è ancora in corso e continua ad appartenere a tutti i suoi autori. Complimenti, dunque, a Bersani e buon lavoro" (Asca).
Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, rivolge "auguri convinti" a Pierluigi Bersani e dà atto al Pd di aver dato "una prova di democrazia" con le primarie di ieri a cui hanno partecipato "tanti cittadini simpatizzanti e sostenitori". "È un fatto politico importante, e mi auguro che consenta al principale partito dell'opposizione di recuperare una dimensione propositiva, nella distinzione netta dei ruoli nei riguardi della maggioranza, ma nel rispetto reciproco. Mi auguro - ha aggiunto Capezzone - che il clima cambi rispetto al veleno che anche il Pd ha largamente diffuso, o ha accettato che altri diffondessero, nei mesi passati". Capezzone precisa poi che "restano alcuni nodi" come "il rapporto del Pd con il giustizialismo di Di Pietro, con i settori piu' politicizzati della magistratura, con il 'partito' di Repubblica e con l'immobilismo sociale della Cgil". Sono fattori che ritardano la nascita di una sinistra moderna e riformatrice in Italia. Auguro davvero a Bersani di poter affrontare questi nodi con più coraggio e fortuna dei suoi predecessori (Asca).
La visita di questo pomeriggio del neosegretario del Pd Pierluigi Bersani è "un grande segnale di attenzione per Prato". A dirlo è Bruno Ferranti, segretario provinciale del partito. "È un atto dal significato molto forte - afferma Ferranti - su un tema che ci sta molto a cuore come quello del lavoro. Bersani è stato ministro è una persona competente che conosce bene i problemi". A Prato, spiega il segretario del Pd provinciale, "serve una azione forte perché dopo le promesse fatte al Comune da parte del governo, ancora non c'è stato nessun provvedimento, a partire da quelli di natura fiscale. Queste sono le cose che chiederemo a Bersani". Nella provincia di Prato, alle primarie di ieri, hanno votato circa 15 mila persone. "Un risultato sopra le nostre aspettative - conclude Ferranti - una bella risposta che conferma il progetto di partito che sta nascendo e ci dice che non si torna indietro: sul progetto del Pd bisogna andare avanti" (Asca).
Il neo eletto segretario del Pd "è uno di Piacenza, è un padano, ma questo non vuol dire molto perché ci sono dei padani che non funzionano". Questo il primo commento 'a caldo' di Umberto Bossi, segretario federale della Lega Nord, sull'elezione alla segreteria nazionale del Pd di Pierluigi Bersani, "uno - ha tenuto a sottolineare il leader del carroccio - che voleva addirittura venire a vivere in Lombardia". Nessuna valutazione nel merito sul contributo che Bersani potrebbe dare alla politica italiana nella sua nuova veste di segretario del principale partito di opposizione: "Vedremo cosa fa", si è limitato a dire Bossi (Asca).
Luciano Violante esclude che dopo l'elezione di Bersani a segretario del Pd ci siano scissioni. Ne ha parlato a 'La Telefonata' di Belpietro su Canale 5 dicendo che ora è il momento di lavorare tutti uniti.
Belpietro - La vittoria di Bersani è stata significativa, qualcuno aveva addirittura ipotizzato la scissione dell'ala moderata in caso di vittoria di Bersani?
Violante - Non credo che ci saranno scissioni, bisogna lavorare uniti per costruire l'alternativa al centrodestra.
Belpietro - Secondo lei Rutelli resta nel partito?.
Violante - Questo bisogna chiederlo a Rutelli, credo rimanga del suo contributo abbiamo bisogno.
Belpietro - Franceschini ha detto che collaborerà da semplice iscritto.
Violante - Bisogna aspettare un paio di giorni poi dopo gli animi si distendono e si lavorerà tutti insieme , essendo nello stesso partito bisogna lavorare per costruire un'alternativa al centrodestra questo è il punto di fondo.
Belpietro - Lei ha criticato il meccanismo delle primarie non dovrebbe essere modificato?
Violante - Io credo che le primarie vanno benissimo per indicare il candidato sindaco, il presidente della Provincia, il presidente della Regione, il presidente del Consiglio anche per i candidati alla Camera e il candidato al Senato, le regole sono queste, vanno rispettate e chi sarà eletto sarà il segretario di tutti e così via. Ora invece si dovrà un po' riflettere sul rapporto che passa sul voto degli iscritti e il voto degli elettori perché gli elettori erano consultati anche per le grandi scelte per esempio sul referendum sul nucleare, nucleare sì nucleare no, una possibile scelta, l'allungamento dell'età pensionabile. Bisogna riflettere meglio su quale rapporto costruire tra il voto degli iscritti e il voto degli elettori che come si è visto non è diverso, la percentuale degli iscritti è stata la stessa percentuale degli elettori.
Belpietro - Quale sarà la linea del partito di Bersani?
Violante - Credo che sia una linea molto più legata ai fatti, alle questioni materiali , ai temi del lavoro, delle imprese, della scuola, della salute, tutte le cose di fondo che servono al Paese mettendo da parte come dire le sciocchezze, le vite private e così via e battersi invece per il futuro del Paese e credo che anche il centrodestra abbia questo tipo di obbiettivo tutto sommato, con strade diverse ci si confronti sulle strade.
Belpietro - Secondo lei ha sbagliato l'ex segretario Franceschini un po' ad indugiare sulle questioni personali?
Violante - Credo che la politica non si fa discutendo di chi a letto con chi, si fa discutendo delle esigenze dei cittadini.
Belpietro - Le risulta Rosi Bindi presidente del partito?
Violante - No, non mi risulta, non lo so (Asca).
Come sarà il Pd di Pier Luigi Bersani? "Un partito popolare che si rivolge ai lavoratori, alle piccole imprese, alle famiglie, alle nuove generazioni", ed infatti il primo impegno del nuovo segretartio Pd è di quelli densi di significato: un incontro con gli artigiani a Prato "per abbattere quel muro di gomma tra mondo politico, mediatico e paese". Le prime parole a caldo, ieri, quando i dati non erano ancora definitivi ma comunque tali da certificare la sua vittoria con oltre il 50 per cento alle primarie, sono per salutare "una vittoria di tutti, militanti ed elettori. E dentro questa vittoria c'è la mia. Farò il leader ma lo farò a modo mio. Il Pd non può essere il partito di un uomo solo". A Franceschini il ringraziamento per aver telefonato "e riconosciuto un risultato che mi consegna la responsabilità del Partito democratico". "Noi - ha spiegato Bersani - siamo orgogliosi di essere quelli che stanno costruendo un partito, e la Costituzione parla di partiti, non di popoli. Questo mette l'Italia all'altezza delle grandi democrazie mondiali, contro la visione dei partiti 'del padrone'". Dunque, ecco le coordinate di un Pd "partito dell'alternativa più che di opposizione, perché non sempre questo concetto contiene l'alternativa. Io cercherò di organizzare il lavoro della squadra. Il 7 novembre si concluderà il percorso e fino ad allora io e Franceschini lavoreremo insieme". E quanto ai competitori delle primarie, Bersani pronuncia parole di "amicizia, rispetto e collaborazione: con Franceschini e Marino lavoreremo insieme, abbiamo dato prova di confronto trasparente. Noi siamo stati e siamo un libro aperto". Infine, un appello alle altre opposizioni per lavorare insieme contro la destra: "Ho in testa una linea di collaborazione con le altre opposizioni, è una sfida per costruire l'alternativa alla destra" (Agi).
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