Non è stata ancora fissata alcuna udienza per il “reato di clandestinità” anche se i termini scadrebbero oggi.
Il “pacchetto sicurezza” va in vacanza.
Rassegna stampa - Il Cittadino di oggi, Carlo Catena.
Era lunedì 10 agosto quando la tenenza di Casalpusterlengo della guardia di finanza e i carabinieri della compagnia di Codogno si contendevano la prima denuncia per il “reato di clandestinità” introdotto dal “pacchetto sicurezza”, legge 94 del 2009. Secondo l’articolo 20 bis della norma (che va a integrare la Turco - Napolitano così come aveva già fatto a suo tempo la Bossi - Fini) l’indagato deve comparire “nei 15 giorni successivi“ per il giudizio immediato innanzi al giudice di pace, almeno che il pubblico ministero non decida di archiviare il caso, cosa che non risulta sia avvenuta per la quindicina di clandestini finora denunciati nel Lodigiano.
Ma nessuno degli “addetti ai lavori”, a tutto ieri, aveva ricevuto notifiche o convocazioni né per oggi né tantomeno per domani per udienze che, per competenza, dovrebbero tenersi presso il giudice di pace di Codogno. Gli atti erano stati trasmessi dagli organi di polizia giudiziaria alla procura della Repubblica di Lodi, e dovrebbero essere già stati informati anche gli avvocati, quasi tutti d'ufficio, degli stranieri.
Ma gli uffici del giudice di pace non hanno udienze in calendario fino al 15 settembre, termine della canonica “sospensione feriale” che scatta dall’ultima settimana di luglio, e fino alla scorsa settimana chi si occupa del coordinamento dei giudici di pace non aveva ancora avuto indicazioni sulla necessità di fissare udienze straordinarie per questo nuovo reato. Più di un avvocato, leggendo la norma, si aspettava invece che ciò accadesse. Come avviene, ad esempio, nei processi per “direttissima”, gli unici che si celebrano nel periodo estivo nei tribunali penali. Sembra invece che presso altri tribunali d’Italia sia già stata adottata con chiarezza la linea di rinviare a settembre i processi per clandestinità, almeno per questa prima estate di efficacia della legge operativa dall'8 agosto.
I clandestini denunciati sono rimasti quindi tutti a piede libero, mentre anche gli avvocati non nascondono una certa curiosità. Il giudice di pace potrebbe comminare un’ammenda da 5 a 10mila euro oppure prima ancora delle udienze il questore, che già per tutti ha formalizzato l'ordine di espulsione, potrebbe eseguire l’accompagnamento coatto alla frontiera. Ma c’è anche la possibilità che il giudice applichi, invece dell'ammenda, l’espulsione come sanzione sostitutiva.
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