L'associazione infuriata contro il "gioco" pubblicato su Facebook dal Carroccio. "Ci appelliamo alla magistratura perchè non è possibile simulare stragi vere per divertimento". "Rimbalza il clandestino istiga all'odio razziale".
L'Arci denuncia la Lega nord e il figlio di Bossi.
Rassegna stampa.
L'Arci denuncia la Lega Nord e Renzo Bossi per istigazione all'odio razziale. Lo rende noto Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci dopo avere appreso che sulla pagina Facebook del partito era online il gioco "Rimbalza il clandestino".
"Non è più sufficiente limitarsi all'indignazione di fronte alla barbarie cui siamo giunti - afferma Miraglia - mentre il canale di Sicilia inghiotte altre decine di esseri umani; mentre nei Cie le dure condizioni di vita e la rabbia per una detenzione ingiustificata in uno stato di diritto spingono i migranti ad atti estremi di protesta, il sito ufficiale della Lega ospita un nuovo giochino che dovrebbe aiutare i suoi visitatori a passare il tempo fra una ronda e l'altra. Rimbalza il clandestino, così l'ha chiamato il suo ideatore, quel Renzo Bossi secondogenito del leader della Lega, assurto agli onori della cronaca perchè successore designato del padre e per essere incappato nella cocciutaggine delle commissioni di esami che per tre volte gli hanno rifiutato il diploma di maturita".
"Nel videogame - prosegue - appare l'immagine della nostra penisola circondata da barconi di clandestini. Bisogna col mouse farli sparire, confortati dall'eroico ideale di liberare il popolo italiota dal pericolo dell'invasione. Verrebbe da dire: ma non è quello che già succede? Che altro sono i respingimenti in mare se non violenza programmata? I migranti non sempre muoiono subito affogati, come nel gioco in cui il barcone sparisce, ma quali drammi li aspettano una volta rimandati in Libia l'abbiamo già denunciato in troppi".
"C'è però un limite - aggiunge Miraglia - cui il rispetto di noi stessi oltre che quello per il nostro prossimo, dovrebbe richiamarci. Alle leggi razziste di questo Governo abbiamo risposto con la disobbedienza, la lotta politica e culturale a fianco dei migranti, la proposta di una grande manifestazione in autunno. A chi della vita di essere umani fa un gioco, ne irride le tragedie, ne simula la strage per divertimento, mentre le stragi vere si ripetono, rispondiamo anche appellandoci alla magistratura perchè persegua i responsabili. La nostra legislazione prevede ancora - fino a che Bossi non ne imporrà la revisione - il reato di incitamento all'odio razziale. Che altro è Rimbalza il clandestino, se non cinico, stupido, barbarico odio razziale?".
Ma sul sito della Lega impazza il gioco "Rimbalza il clandestino".
Marco Pasqua.
Mentre l'ennesima strage di migranti in mare suscita sdegno e sgomento, su Facebook gli internauti leghisti si divertono a far sparire con un clic le barche con gli immigrati a bordo. Vince chi riesce a rimandare indietro più extracomunitari. Ogni volta che un barcone viene respinto, si viene avvisati con il suono di una campanellina. Si chiama "Rimbalza il clandestino", ed è un'applicazione sviluppata all'inizio di questa estate e disponibile sulla pagina ufficiale su Facebook della Lega Nord. Da qui può essere condivisa e pubblicizzata su ogni profilo. Ad amministrare la pagina del Carroccio è il figlio di Umberto Bossi, Renzo, classe 1988, affiancato nell'opera da Fabio Betti, un altro leghista doc. Proveniente dal movimento dei giovani padani, Betti è legato da un'amicizia non solo virtuale a Renzo, ed è stato spesso definito come l'uomo facebook del Carroccio. È lui a pubblicare link, notizie e ad aggiornare la bacheca. E, all'inizio di giugno, si è presentato come l'ideatore di "Rimbalza il clandestino". "Abbiamo deciso di puntare molto sull'interattività e sulla Rete - aveva spiegato, introducendo l'applicazione interattiva - cercando di coinvolgere, scherzosamente, i giovani, e di sensibilizzarli su quello che, in reatà, è un fenomeno reale che affligge le nostre coste". E chissà se, insieme all'amico Renzo, immaginava che la realtà di questi giorni avrebbe potuto drammaticamente superare l'obiettivo del suo giochino virtuale. L'applicazione, che ha anche una pagina di fan, è introdotta da poche righe di spiegazione: "L'obiettivo di questo gioco è mantenere il controllo dei clandestini che arrivano in Italia". Su una schermata viene raffigurata la nostra penisola, insieme a delle boe e dei salvagenti. Ovviamente nessuno riceverà mai alcun salvagente, perché l'unico scopo del giocatore è quello di far sparire la barca apparsa all'improvviso, cliccandoci sopra con il mouse, da una fino a cinque volte. I punti che si ricevono per ogni imbarcazione colpita dipendono dalle sue dimensioni: uno per quelle più piccole, fino ad un massimo di cinque. Gli sbarchi avvengono lungo tutte le coste, anche quelle della Liguria. Una barra, in alto, tiene traccia delle imbarcazioni rimandate indietro: "Se la barra sarà al massimo - spiegano le istruzioni - vorrà dire che avrai dimostrato la tua bravura e potrai passare al prossimo livello". Più si va avanti, e più i "nemici" da respingere si moltiplicano. Perde chi non riesce a far sparire abbastanza barconi. In questo caso si riceve il classico messaggio di "game over", accompagnato da un invito a ritentare la fortuna: "Prova ancora. Vedrai che la prossima volta riuscirai a dimostrare di essere un vero leghista".
Altro gioco che si inserisce nella campagna leghista dell'estate per coinvolgere i giovani internauti nelle sue iniziative virtuali è "Converti il comunista": lo scopo è quello di trasformare il "triste e logoro comunista in un felice leghista". Perché la conversione sia portata a termine, bisogna "illuminare" il comunista con il Sole delle Alpi, il simbolo racchiuso nel contrassegno della Lega Nord. Nel fare ciò, si dovrà fare attenzione ai pomodori che Veltroni e Franceschini tireranno contro la persona da convertire.
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