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sabato 5 dicembre 2009

Nuovo orario ferroviario, la Bassa protesta

Pizzamiglio contrario alla soppressione di due treni: «Troppi i disagi». Pea invece chiede una biglietteria a tempo pieno. Casale e Codogno alleate contro le Fs. Stazioni e orari inadeguati, le due amministrazioni protestano.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, Luisa Luccini, 5 dicembre 2009.

Codogno e Casale unite nelle proteste per la bozza del nuovo orario ferroviario, che non accontenta proprio nessuno. Dopo le impressioni a caldo della riunione in provincia mercoledì sera scorso, amministratori e pendolari della Bassa hanno avuto modo di riflettere. E di riconfermare tutto il malcontento già uscito nell’incontro pubblico.
Il comune di Codogno ha presentato le istanze di uno scalo ferroviario che rappresenta uno snodo strategico della viabilità ferrata del Lodigiano. Vicesindaco dell’ente locale codognese, Carlo Pizzamiglio non ha nascosto le preoccupazioni legate alla annunciata trasformazione in metropolitana leggera della tratta Milano-Lodi. «Il rischio è uno solo: che l’aumento del numero dei convogli su questo specifico tratto si trasformi in un inevitabile collo di bottiglia per la viabilità su ferro della Bassa - ha sottolineato Pizzamiglio -. Non vorremmo che il maggior traffico sulla tratta Milano-Lodi alla fine si traducesse in un aumento di ritardi e disservizi per i treni di servizio e in transito nella zona sud del Lodigiano». Pizzamiglio ha poi portato segnalazioni di disagi legati alla soppressione della fermata a Codogno di due treni, il numero 2.278 e il numero 2.279. «Il primo treno parte da Piacenza alle 11.53 diretto a Milano, peccato che la fermata alla stazione di Codogno non ci sia più - ha rimarcato Pizzamiglio -. Stessa cosa per il secondo treno, quello numero 2.279: in partenza da Milano Centrale alle 13.20, avrebbe dovuto fermarsi a Codogno intorno alle 14, per poi arrivare a Piacenza alle 14.12. Ma anche in questo caso la fermata codognese è stata soppressa». È stato poi un allarme preventivo quello lanciato da Pizzamiglio in relazione ai treni della linea Mantova-Cremona-Milano che hanno fermata anche a Codogno. «Conferme in merito non ne abbiamo, ma le voci in circolazione preannunciano la volontà di inserire anche la fermata a Lodi - ha detto all’incontro Pizzamiglio -. Una prospettiva che alla Bassa non piace, e che eliminerebbe ai “Mantova” quel carattere di treno diretto da sempre apprezzato dai pendolari codognesi e della Bassa».
Da Casale il fuoco di fila delle proteste è intenso, con l’assessore ai trasporti Pietro Pea che in riunione l’altra sera ha stilato un campionario delle cose che non vanno, a partire dalle condizioni in cui versa la stazione. «Abbiamo una biglietteria aperta, se va bene, solo al mattino - ha spiegato Pea -. Se l’operatore si ammala o va in ferie, la stazione rimane scoperta, e c’è solo il distribuito automatico, che non sempre funziona. A Codogno, invece, ci sono quattro operatori con biglietteria aperta sempre: non è possibile ragionare in termini di sistema e spostare del personale su Casale?» Una domanda che merita risposta, anche in previsione dell’imminente pensionamento dell’operatore casalino. E se il servizio lascia a desiderare, l’analisi del nuovo orario è impietosa. Anche in questo caso il confronto con Codogno è pesante, con 11 treni in più in passaggio a Codogno rispetto a Casale, tralasciando l’istituzione delle corse speciali in seguito al crollo del ponte di Piacenza sul Po. «Non è giusto, Casale e Codogno hanno uno stesso bacino d’utenza, pari popolazione e sono entrambi snodi centrali per la circolazione ferroviaria a cavallo tra Lombardia ed Emilia», ha commentato Pea.
Anche i pendolari si associano. «È un dato di fatto che Codogno abbia molti più treni e sia privilegiato - ha detto Francesco Andena, dei pendolari di Casale -. Poi, guardiamo ai disservizi di Trenitalia, perché la lotta non è per togliere un treno a Codogno. Per Casale abbiamo chiesto corse in più, e invece tolgono dei treni, con il risultato di lasciare diversi buchi di due ore nei collegamenti. Sia nella tratta verso Milano sia in quella verso Piacenza». E proprio per Piacenza, però, spunta l’ipotesi di una novità allo studio delle ferrovie: la prosecuzione verso Piacenza di uno dei treni del mattino, che ferma a Casale alle 7,44 e fa capolinea a Codogno alle 7,50. Dalla prossima primavera, potrebbe proseguire fino a Piacenza.

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