Rassegna stampa - Il Cittadino, Luisa Luccini, 3 dicembre 2009.
Orio - «Anche in questo mandato il nostro comune avrà una giunta tutta maschile. E questo nonostante al governo di Orio Litta si trovi la compagine sicuramente più progressista tra quelle presentatesi alle scorse elezioni». Non nasconde delusione il consigliere comunale Morena Colombini, capogruppo della minoranza “Vivere Orio”: la riflessione arriva a pochi giorni dall’ultima seduta di consiglio comunale, la stessa che ha ratificato la nomina da parte del sindaco Pierluigi Cappelletti di due nuovi assessori comunali, ovvero Enrico Ribolini (che ha avuto delega ai servizi sociali) e Domenico Orlandi (che sarà responsabile del settore istruzione e cultura). Con queste ultime nomine, la giunta di Orio sale così da tre a cinque assessori. Tutti appartenenti al cosiddetto “sesso forte”. «Sembra proprio che una figura femminile nella giunta oriese non riesca davvero a inserirsi- riflette non senza rammarico il consigliere Colombini- E questo nonostante si sia messo mano allo statuto, proprio nell’articolo che riguarda la composizione della giunta comunale, per allargarne il numero dei componenti, motivandolo a ragione come “un fatto di democrazia”. E questo nonostante pure le recenti sentenze del Tar in merito a questa strategica questione, le stesse che si rifanno alla legislazione vigente. Che dire: un vero peccato». La conclusione del consigliere Colombini arriva così chiarissima: «Troviamo sempre figure femminili a livello operativo, mentre non mancano mai difficoltà a vederne in ruoli decisionali». «L’unico consigliere donna, per motivi di lavoro, non ha ritenuto opportuno assumersi la responsabilità di un assessorato - spiega però il sindaco Cappelletti -. Nella nostra compagine c’è poi un’altra figura femminile, che però risulta tra i consiglieri non eletti. Abbiamo preferito non avere assessori esterni ma privilegiare competenze già sedute all’interno del consiglio comunale. Alcune, peraltro, già dotate di forte esperienza amministrativa, come nel caso dell’assessore Ribolini, in passato già alla guida del settore, delicatissimo, dei servizi sociali».
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