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giovedì 3 dicembre 2009

Un programma imbarazzante, asfittico, generico e banale

Vigilia "calda" per il consiglio nel quale oggi la maggioranza illustrerà le sue linee di mandato. Il Pd stronca il programma di Foroni. Felissari e Soldati: «Documento asfittico e imbarazzante».
Rassegna stampa - Il Cittadino, Alberto Belloni, 3 dicembre 2009.

Imbarazzante, asfittico, generico e banale. Si può riassumere in questi aggettivi il giudizio dato dal Pd in provincia sulle linee programmatiche di mandato 2009-2014 dell’amministrazione guidata da Pietro Foroni, che in attesa di presentarle oggi davanti al consiglio incassa la prima autentica “dichiarazione di guerra” dalle forze di opposizione. Perché la “tregua” concessa alla nuova giunta per entrare a regime è terminata.«Finisce il giochino che tutte le responsabilità sono di chi c’era prima», conferma l’ex assessore Mauro Soldati, annunciando la volontà di chiedere «risposte puntuali» su un documento che ai vertici della vecchia amministrazione, già in possesso dell’atto, non è piaciuto per niente. Dal federalismo fiscale allo sviluppo economico, passando per il rilancio turistico del territorio alla pianificazione territoriale, Soldati e l’ex presidente Felissari mostrano “pollice verso” su tutto, bollando le linee di mandato come prodotto privo di energia, contenuti e novità. «Hanno preso il programma elettorale tale e quale, senza nemmeno aggiornarlo troppo», critica Felissari, per il quale le linee di mandato rappresentavano il primo autentico banco di prova della nuova amministrazione: «In questi mesi abbiamo atteso, era giusto che la nuova giunta prendesse possesso e visione e che potesse arrivare a questo appuntamento, che per noi è importante, in maniera adeguata - prosegue l’ex presidente -. Francamente, invece, linee così avulse sono imbarazzanti: può essere che per loro non rappresentino un momento di confronto, ma le intenzioni di una nuova amministrazione si misurano da queste. Invece non c’è sforzo intellettuale, né passione o quel senso della sfida che oggi più di ieri c’è bisogno di raccogliere». La delusione, spiega Felissari, si spiega con il mancato recepimento delle maggiori competenze sullo sviluppo economico, «che pure il ministro Calderoli riconosce alla provincia nel codice delle autonomie», ma anche sul federalismo fiscale, sui trasporti pubblici e sul rapporto con la regione, «con la quale c’è solo una fraterna omogeneità politica, ma non una contrattazione e valorizzazione del territorio». Cita i grandi accordi di programma per la Tem, la Brebemi e altre opere, l’ex presidente, biasimandone “l’omissione” e le sensazione di fatalismo sulla loro effettiva realizzazione. E mentre l’ultima stoccata di Felissari infilza la questione comitato Expo («In 5 mesi Foroni non ha mai convocato un incontro») a rincarare la dose provvede il “delfino” Soldati. «Si tracciano molti profili, come per il rilancio dell’occupazione: ma come? - attacca l’ex assessore -. Le relazioni non possono prescindere dai progetti: resto sorpreso da Foroni che dice che delle pigne di carta non se ne fa nulla, ma sulla valorizzazione del Lodigiano vedo molta enfasi e poco conoscenza». Parla di “superficialità”, Soldati, come per l’immagine della “provincia schiacciasassi” che nel Piano territoriale di coordinamento provinciale, per esempio, rischia di infrangersi sulle libertà dei comuni; fino a criticare i propositi sul coordinamento con le aziende ospedaliere, sulla promozione previo sportello delle energie rinnovabili o sulla creazione (difficile) di un consorzio di polizie locali. «Suggestioni senza ricadute pratiche», chiosa secco Soldati, apparecchiando il consiglio per una seduta di consiglio caldissima: tra maggioranza e opposizione, adesso, è vero confronto.

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