Rassegna stampa - Il Cittadino, Carlo Catena, 3 dicembre 2009.
Secugnago - Condannato alla “gogna mediatica” per aver emesso una fattura falsa: un imprenditore laziale 57enne residente a Livraga ma con azienda a Secugnago ieri ha avuto dal giudice di Lodi Anna Laura Marchiondelli quella che si definisce una “sentenza esemplare”: il verdetto, che si traduce in una condanna a 7 mesi di carcere, soggetti a indulto, è accompagnato infatti dall’ordine di pubblicazione di un estratto della sentenza, con le generalità complete, sia su «il Cittadino», per una sola edizione, sia sul sito Internet del ministero della giustizia, dove invece dovrà rimanere per dieci giorni. E il tutto a spese del condannato. Altre sanzioni accessorie inflitte sono il divieto di rappresentanza di società per un anno e il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, per il medesimo periodo. Il difensore del condannato, che opera nel ramo della meccanica, preannuncia appello. L’episodio contestato risale al 2002 e non è escluso che il ricorso in secondo grado possa far scattare la prescrizione, per cui il reato sarà da considerarsi come se non fosse mai stato commesso e la sentenza non scatterà. Ma la difesa non nega la propria sorpresa per il tipo di condanna, visto che il reato contestato, l’emissione di una fattura per operazioni inesistenti, riguarda un documento da 2.500 euro, che avrebbe portato a un’evasione Iva di 500 euro. La contestazione a carico dell’artigiano del Basso Lodigiano arriva da una grossa inchiesta avviata dalla Finanza e dalla procura di Massa Carrara, in Toscana, dalla quale è emerso che la ditta Lunezia Ecologia, ora non più attiva, avrebbe scaricato dall’imponibile una fattura dell’artigiano di Secugnago per lavori che per l’accusa non sarebbero invece mai stati eseguiti.
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