Rassegna stampa - Il Cittadino, 6 novembre 2009.
Le istituzioni di Turano commentano la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha bocciato l’esposizione del crocifisso nelle scuole italiane perché “viola la libertà religiosa degli alunni”. Ieri mattina dal paese della Bassa si è alzato un coro di proteste: «Noi il crocifisso non lo togliamo». Il primo a parlare, in veste di semplice cittadino, è stato il sindaco Umberto Ciampetti, che guida una giunta di centrosinistra: «Come ho già fatto in occasione di precedenti attacchi ad un simbolo che per me va difeso come il tricolore e senza strumentalizzazioni o mosse politiche, rispetto la sentenza, ma non la condivido. Anzi, sono indignato. Proprio per questo comprerò, pagando di tasca mia, senza coinvolgere l’ente, alcuni crocifissi e li regalerò alla scuola dell’infanzia e a quella primaria lasciando piena autonomia ai dirigenti che, se vorranno, potranno esporli». Ciampetti ha proseguito: «E fino a quando, cioè nel 2014, l’ufficio del primo cittadino sarà mio, il crocifisso che mi è stato regalato all’inizio del precedente mandato rimarrà lì, alle mie spalle. Tutto nel semplice rispetto della nostra cultura e delle tradizioni al di là del credo religioso». Poi Ciampetti ha lanciato un appello: «Vorrei che tutti i sindaci, le autorità e i cittadini si facessero sentire perché così non si può andare avanti. I segnali sono preoccupanti e davvero forti. Non c’è popolo senza storia, questo è bene ricordarlo». Intanto, il gruppo di minoranza “Turano nuova” ha fatto protocollare in municipio una mozione urgente: «Chiediamo che l’intero consiglio prenda atto e confermi la volontà di mantenere il crocifisso esposto nei locali di sua competenza compreso la scuola elementare e la scuola dell’infanzia».
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