FATTI E PAROLE

Foglio virtuale quotidiano di Brembio e del suo territorio

http://www.fattieparole.info

Si può leggere l'ultimo numero cliccando sopra, sull'immagine della testata o sul link diretto, oppure cliccando qui.
Ogni nuovo numero esce nelle ore serali, ma dopo le 12.00 puoi già leggerlo mentre viene costruito cliccando qui.

FATTI E PAROLE - ARCHIVIO
www.fattieparole.eu

La parola al lettore

Le tue idee, opinioni, suggerimenti e segnalazioni, i tuoi commenti, le tue proposte: aiutaci ad essere un servizio sempre migliore per il nostro paese.

Puoi collaborare attivamente con noi attraverso questo spazio appositamente predisposto - per accedere clicca qui - o anche puoi scriverci cliccando qui.

mercoledì 21 ottobre 2009

Sul danno economico della legge si tace

Riporto dalla rubrica "Lettere & Opinioni" de Il Cittadino di ieri, 20 ottobre, la lettera di Ermanno Tarenzi da Casalpusterlengo sul tema dell'immigrazione e del decreto sicurezza di Maroni. Un utile intervento che evidenzia alcuni aspetti della questione e soprattutto viene da un cittadino di Casale, città lodigiana dove la nuova amministrazione leghista ha posto come problema dei problemi la questione dell'immigrazione, risolta la quale il leghismo donerà ai casalini il paradiso promesso in campagna elettorale.
Immigrazione. È il Bengodi per chi viene a delinquere.

Per quanto riguarda gli immigrati, c’è un’equazione semplice da fare: più aumenta sul nostro territorio la presenza di immigrati regolari, più diminuiscono i clandestini. Al contrario meno regolarizzazioni vengono fatte e più clandestini abbiamo.
Il primo caso è il risultato di politiche d’integrazione. Il secondo di leggi e politiche repressive. Il contrasto alla clandestinità da parte del governo di centro destra e dei leghisti è esclusivamente di tipo ideologico, razzista e razziale. La Lega ai cittadini fa credere ingannandoli che l’espulsione si può realizzare in modo facile e che tale provvedimento può essere preso, anche dai militari (carabinieri, guardia di finanza eccetera). Mentre non è così. L’entità della sanzione pecuniaria e l’espulsione vengono decisi, sempre dal giudice attraverso un regolare processo.
Solo nel caso di inottemperanza, del decreto di espulsione, se preso per la seconda volta, il clandestino, viene arrestato. Convalidato l’arresto, viene processato per direttissima. Per questo tipo di reato, la condanna prevista è il carcere. Pochissime sono state le espulsioni effettuate, con l’accompagnamento alla frontiera e all’imbarco.
Nonostante siano sette anni che è in vigore, la fallimentare legge Bossi Fini, l’Italia rimane il paese di Bengodi, solo per chi viene a delinquere. Chi compie reati, italiano o straniero va giudicato e se colpevole carcerato o se straniero espulso e accompagnato alla frontiera. La suddetta legge è inefficace, per colpire questi reati più gravi, tutto il resto è propaganda, fumo negli occhi.
Nella stragrande maggioranza dei processi, gli imputati vengono giudicati in contumacia, lo straniero non si presenta. In aula rimangono solo il giudice, il pubblico ministero, l’avvocato o gli avvocati d’ufficio e i militari
convocati come testimoni. Anche se c’è la condanna con espulsione e con un’ammenda, questa sentenza non sarà né rispettata, né eseguita. Si tratta di persone nullatenenti e irreperibili. Tanti soldi spesi inutilmente.
Sprecare in questo modo (per inutili processi) denaro pubblico pagato dal contribuente è un delitto. Così come è, deleterio per i giovani e lavoratori, la legge Biagi che ha introdotto una diffusissima precarietà, non solo contrattuale ma soprattutto esistenziale. Si tratta di una condizione di lavoro e di vita inaccettabile.
Questa legge è stata voluta e approvata da Forza Italia e dalla Lega Nord. Nei primi giorni di agosto è entrato in vigore, l’inumano, ingiusto e razzista decreto sulla sicurezza di Maroni che criminalizza il clandestino. Molti di loro per la paura d’essere denunciati, rinunciano alle cure ospedaliere. Per il governo questo decreto si sta dimostrando un boomerang. Ad esempio, dall’entrata in vigore sino ad oggi, su tutto il territorio lodigiano nessun clandestino o irregolare è stato espulso. Sono stati giudicati solo 12 clandestini, dei quali 9 sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Non avendo ottemperato al precedente decreto di espulsione che hanno avuto, trattandosi di un reato grave, il giudizio non è di loro competenza.
Tre sono stati condannati al pagamento di un’ammenda di 5.000 euro più le spese processuali (multa che non pagheranno mai). È il flop del decreto Maroni e i cittadini cominciano a capire l’inganno leghista. Il ministro Maroni si è accorto di aver combinato un pasticcio, con le nuove norme diventa ancor più complicato, oltre che costoso allontanare dal territorio nazionale lo straniero clandestino. Il ministro Maroni ha accusato i giudici di voler boicottare il decreto sulla sicurezza: sbaglia. È esattamente il contrario.
I magistrati stanno applicando la legge e le norme farraginose e inapplicabili che sono scritte nel suo decreto. Ciò che succede nei tribunali di tutt’Italia, l’enorme danno economico provocato al paese, non viene raccontato in televisione. È bene che gli italiani non sappiano, è la condizione essenziale per mantenere il compenso elettorale ottenuto. Parafrasando un importante autore teatrale è il caso di dire: “Tanta cattiveria e tanto rumore per nulla?“.
Ermanno Tarenzi, Casalpusterlengo.
Condividi su Facebook

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.