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giovedì 3 settembre 2009

Italia paese inospitale

Ritorniamo sulla questione di Codogno e delle decisioni del suo sindaco con questo articolo di Mario Borra su Il Giorno di oggi.
Veto di Dossena sulle segnalazioni anonime via mail.
Irregolari, il sindaco frena.
Rassegna stampa.

La Lega Nord accelera sul «pacchetto sicurezza» e il sindaco, almeno per un punto, frena. E la questione per quale Emanuele Dossena ha posto un veto è quella riguardante la divulgazione di un indirizzo mail e di un numero di cellulare attraverso i quali i cittadini, in maniera anonima, avrebbero potuto segnalare la presenza di extracomunitari irregolari all’interno di abitazioni. Il primo cittadino ha infatti ritenuto di dover «istituzionalizzare» l’iniziativa ribadendo di volersi fare carico, soprattutto durante le ore di ricevimento in municipio, delle eventuali segnalazioni che perverranno da parte dei cittadini e quindi, se ne riterrà opportuno, di darne comunicazione al comando di polizia municipale o ai carabinieri. Resta confermato invece il contenuto degli altri provvedimenti per cui la sezione della Lega Nord vuole spingere, aprendo di fatto una stagione politica nuova dopo gli anni bui degli scontri interni che hanno portato a molte defezioni tra i militanti della sede di via Mazzini. «Durante la prima seduta della commissione servizi sociali, di cui Gianpiero Campagnoli è presidente, verrà messo all’ordine del giorno la richiesta di cambiamento del regolamento con l’introduzione della clausola dei cinque anni di residenza per l’ottenimento dei contributi sociali - spiega Andrea Negri, commissario della sezione del Carroccio codognese -. Inoltre, l’indirizzo di Giunta di alcuni mesi fa che riguardava la questione del reddito minimo (cinquemila euro per ogni singola persona) per ottenere la residenza da parte dei cittadini comunitari, il sindaco ha ribadito che si farà carico perché i funzionari facciano rispettare la disposizione». La proposta di inserire la discriminante dei cinque anni di residenza è stata bollata come negativa dal consigliere di minoranza di centrosinistra Mario Zafferri. «È assurda. Per voler colpire gli extracomunitari, si va contro a tutti», ribadisce l’esponente progressista. Per quanto riguarda l’istituzione delle ronde, invece, Negri ribadisce che il progetto resta in piedi, ma verrà rimandato nei prossimi mesi. «Dobbiamo sentire alcune associazioni e vedere se vi è la disponibiltà. Dobbiamo definire il percorso. Per ora le spostiamo più avanti nel tempo». Secondo Negri, la «situazione in città è tranquilla», ma ribadisce ancora una volta che dopo la stretta sull’immigrazione a Casale «è tangibile uno spostamento verso altre realtà compresa Codogno». Per la verità il trend di crescita dei cittadini stranieri in città è molto sostenuto ormai da anni ed, in termini percentuali, è superiore anche a Casale.

E ci pare piacevolmente curioso, anche se triste, molto triste, allegare alla vicenda questo articoletto che è rimasto per giorni nel blocco degli appunti. Il fatto è successo a Brescia.
«Non ce la faccio più a vivere in Italia».
Irregolare chiede di tornare in Africa.

«Sono stanco di vivere in Italia, stanco di vivere così» . Con queste parole un immigrato irregolare di origine senegalese si è autodenunciato mercoledì mattina agli agenti della questura di Brescia e ha chiesto di essere rimpatriato. Si è arreso di fronte alle tante difficoltà incontrate, S. A., 39 anni, che viveva nel nostro Paese dal 2003. Era arrivato con il sogno di un lavoro e di una vita normale, ma già da tempo le cose non andavano bene per lui, costretto a dormire per strada, davanti a un palazzo in via Raffaello. Senza fissa dimora, dal 2007 non aveva più chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno e ad agosto era stato colpito da un ordine di espulsione. «Non ce la faccio più a continuare così» , ha spiegato agli agenti. Pochi oggetti personali chiusi in una valigia che portava sempre con sé, si è arreso alle difficoltà e ai numerosi esposti dei condomini dello stabile, indispettiti per la sua presenza. Così l’uomo con nessun precedente penale, si è fatto identificare. In serata è stato accompagnato in all’aeroporto di Malpensa, dove si è imbarcato per il Senegal.
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