Quel tempo lontano in cui Psi, Dc e Pci si dividevano i seggi.
Rassegna stampa.
Al suo attivo, dal 2008, anno della sua rielezione alla Camera, ha dieci proposte di legge presentate come primo firmatario, mentre ha messo la sua firma su sedici provvedimenti avanzati da colleghi. Fra questi provvedimenti, spiccano alcuni testi di impronta tipicamente leghista. Qualche esempio: la proposta per «la selezione dei docenti su base regionale», un disegno di legge costituzionale per modificare «la disciplina della cittadinanza», la «modifica dell’articolo 11 della Costituzione in materia di partecipazione dell’Italia all’Unione europea». Quest’ultimo, fa parte di quella serie di provvedimenti che hanno fatto definire la Lega come un partito di «euroscettici». Gibelli poi ha anche appoggiato una proposta per «sottoporre a referendum il trattato di Lisbona», ovvero quel trattato internazionale che comprende l’ultima versione della «Costituzione europea». Qui, se si vuole fare un referendum, bisogna cambiare la legge, perché consultazioni popolari sulle scelte di politica estera non se ne possono celebrare. Non manca qualche disegno di legge in linea con la «difesa dell’identità cattolica». Ecco gli esempi: una proposta di riforma della Costituzione per inserire «l’ispirazione alle radici giudaico-cristiane» e un provvedimento per «la difesa della vita». Ma un deputato legato al territorio non poteva dimenticarsi della sua terra. Ecco allora spuntare la proposta di una legge per velocizzare la procedura di ricostruzione del ponte sulla via Emilia fra San Rocco al Porto e Piacenza, crollato miseramente il 30 aprile, fra polemiche, feriti e inchieste della magistratura. Siccome Gibelli ha poi una passione per le città murate e, peraltro, Cittadella, in provincia di Padova, oltre ad essere cinta da mura è amministrata da un rampante sindaco leghista, sulla legge per valorizzare «il turismo attorno alle Mura castellane di Cittadella» non poteva certo mancare la sua firma.
Chi conosce Andrea Gibelli sa anche di una sua radicata e antica passione per le auto d’epoca. Nel suo garage anche una vecchia Fiat Topolino. Ecco allora che la mano dell’esperto traccia la sua firma sotto la proposta di legge per «la tutela e la valorizzazione dei veicoli storici». Ma non basta. La sua firma compare anche sotto le diverse proposte presentate da colleghi sullo stesso tema. Non si sa se l’onorevole sia un patito del «tuning», ovvero l’intrattenimento di quanti modificano assetto e colori delle vetture trasformando utilitarie in sgargianti fuoriserie, ma anche lui appoggia la proposta di «modifica del codice della strada per la semplificazione delle procedure relative alla modifica delle caratteristiche costruttive dei veicoli a motore». Un presidente della commissione attività produttive, poi, non poteva dimenticarsi della grave crisi che attanaglia il settore automobilistico. Ed ecco spuntare la firma sotto la proposta di «modifiche al testo unico delle imposte sui redditi concernenti misure fiscali per fronteggiare la crisi del settore automobilistico».
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