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sabato 4 luglio 2009

Una e buona

Il corsivo del giorno dopo.

La buona volontà va sempre lodata, ma non può prescindere dalla conoscenza della normativa. Qui ci si riferisce ad una proposta affissa nella bacheca dello “Strillone” dai consiglieri della minoranza di “Brembio che cambia” riguardante una commissione che dovrebbe stendere il regolamento della “tariffa di igiene ambientale”, Tia, che dovrebbe sostituire la Tarsu, o “tassa rifiuti solidi urbani” prima o poi. Diciamo prima o poi perché il passaggio progressivo dalla Tarsu alla Tia, previsto dal Decreto Ronchi (d.lgs.22/97, art.49) e dal suo regolamento attuativo (d.p.r. 158/99), ha incontrato ritardi, ostacoli ed obiezioni, alcune delle quali fondate, come quella avanzata dall’Anci nel 2003, che aveva presentato una richiesta ufficiale all’allora Ministro Tremonti per mezzo dell’allora presidente Dominici nella quale si chiedeva, visto il nuovo Titolo V della Costituzione e visto il tema del federalismo fiscale, di lasciare la libertà ai Comuni di decidere se restare a tassa o passare a tariffa. Una questione che è stata posta come segno di autonomia, ma accanto a questa veniva posta una seconda questione, la semplificazione dell’applicazione, cioè si chiedeva che fosse modificata e semplificata tutta la materia perché fosse più comprensibile da parte dei cittadini che hanno bisogno di capire come vengono tassati e chiamati a pagare le fatture.
Alcuni Comuni italiani, come ad esempio è avvenuto in Toscana, comunque hanno iniziato ad adeguarsi a quanto previsto dalla legge, introducendo la Tia al posto della Tarsu e disciplinandone la riscossione tramite specifici regolamenti. In prima fase era previsto che la quasi totalità dei Comuni dovesse procedere al passaggio entro dicembre 2006, ma le leggi finanziarie del 2007 e del 2008 hanno congelato i termini decretando che i Comuni debbano mantenere, fino a tutto il 2009, lo stesso sistema di tassazione del 2006. La situazione è non poco confusa, continuando a convivere il vecchio e il nuovo sistema anche nell’attesa che nel frattempo vengano rese attuative anche le “nuove” disposizioni tariffarie del Codice ambientale. La materia è stata riformata infatti dal codice ambientale (d.lgs.152/06, entrato in vigore il 29/4/06, articoli 195 e 238) che - pur abrogando il decreto Ronchi - ha praticamente confermato la disciplina generale da esso introdotta. Vengono annunciati nuovi criteri di calcolo e di determinazione della tariffa e delle agevolazioni, da emanarsi a cura del ministero dell'Ambiente entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge. Ad oggi però il codice è praticamente inattivo, perché - per lo meno per la parte che riguarda la Tia - non risulta emesso alcun regolamento.
In sintesi, la legge di conversione n. 13 del 27 febbraio 2009 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell'ambiente, all’art. 5, come detto, proroga a tutto il 2009 il regime transitorio di prelievo relativo al servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu). Tale proroga è stata ritenuta necessaria in attesa della definitiva adozione degli atti richiesti per l'implementazione della nuova tariffa per la gestione dei rifiuti urbani (Tia), introdotta dall'art. 238 del d.lgs. n. 152 del 2006. I Comuni, quindi, dove nel 2006 vigeva ancora la Tarsu continueranno ad applicare anche nel 2009 la tassazione prevista dal d.lgs. n. 507/1993, mentre gli enti che nel 2006 avevano già adottato la tariffa rifiuti introdotta dal d.lgs. n. 22/1997 dovranno continuare ad applicare questa ultima, per quanto entrambe le normative siano state abrogate dal Codice ambientale. Va aggiunto che il comma 2-quater prevede per i Comuni che lo ritengono opportuno che qualora il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non emani, entro il 30 giugno 2009, il regolamento per la Tia previsto dal comma 6 dell'art. 238 del d.lgs. n. 152, la possibilità di adottare la tariffa - a partire dal 2010 se si rientra nei termini per l'approvazione dei bilanci - ai sensi delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti (DPR 158/99).
Poiché riteniamo d’interesse approfondire la questione e le differenze, vantaggi e svantaggi della nuova disciplina, compareremo in un successivo articolo redazionale le due modalità impositive.
Il buon senso dovrebbe suggerire che un comune piccolo come il nostro, con risorse minime anche di personale, non si faccia velleitariamente promotore di innovazioni per il gusto della sensazione, ma che segua il normale iter delle trasformazioni normative dando tempo al tempo.
Ritornando invece all’incipit dell’articolo, va detto che la determinazione delle tariffe è di competenza della giunta comunale, che le determina sulla base dei costi del servizio che concorreranno a formare bilancio di previsione. È evidente che un regolamento che va a determinare un aspetto sensibile del bilancio non può che essere proposto dall’organo di governo. L’approvazione di tale regolamento poi, come di tutti i regolamenti, è di competenza dell’organo di indirizzo, cioè del consiglio comunale, che lo può eventualmente modificare. Pur tenendo in gran conto la partecipazione popolare nelle decisioni, appare impensabile che una tale materia venga affidata a semplici cittadini come traspare dalla proposta di nomi che correda il documento della minoranza “Brembio che cambia”, seppure eventualmente membri di una improbabile commissione consultiva.

2 commenti:

  1. penso che persone semplici o poco colte possano fare comunque più di quello che è stato fatto dalla vostra inesistente opposizzione di tanti anni!

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  2. Per completezza d'informazione questo è il testo della proposta della minoranza "Brembio che cambia" al riguardo:
    Commissione "Tarsu-Tia"
    (Minoranza) Giuseppina Ferrari e Tiziana Grossi
    Questa commissione «tecnica» dovrà redigere il regolamento attuativo per passare dall'attuale Tassa Rifiuti "Tarsu" alla Tariffa di Igiene Ambientale "TIA" come previsto dal D. Lgs. n° 22 del 05/02/1997 cosiddetto "Decreto Ronchi".
    La filosofia di fondo della Tariffa rispetto alla Tassa, pone una connotazione imprenditoriale del servizio indirizzando, da un lato,gli Enti Locali ad una attività gestionale più complessa, dall'altro, i cittadini ad una maggiore responsabilizzazione in quanto pagano esattamente per quello che producono.
    Rispetto alla Tassa, la Tariffa presenta una struttura binomia essendo composta da due parti: una parte fissa (Tariffa di riferimento) e una parte Variabile determinata da ciascun Comune sulla base della qualità dei rifiuti conferiti dagli utenti e sull'entità dei costi di servizio in modo da assicurare la piena copertura delle spese di esercizio e di investimento.
    (Seguono le firme dei tre consiglieri del gruppo "Brembio che cambia")

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