Centrale di Tavazzano, appello dei sindacati: «Un incontro immediato con E.on sul futuro».
Lorenzo Rinaldi su Il Cittadino di oggi.
Rassegna stampa.
Tavazzano - «È necessario un incontro entro la fine del mese di luglio per chiarire quali sono gli obiettivi di E.on per la centrale di Tavazzano». Lo afferma Mario Uccellini, segretario generale della Cisl di Lodi. Uccellini torna anche a lanciare un appello alle istituzioni lodigiane, Provincia in primo luogo, affinché il territorio si faccia carico del futuro della centrale e dei suoi 120 lavoratori circa. Lo scorso giugno la Cisl si era fatta portavoce dei dubbi circa il futuro sviluppo del polo di Tavazzano, parlando di «promesse mancate», «sospensione degli investimenti già programmati da E.on in Italia» e «mancata sostituzione del personale in uscita».
Oggi, a distanza di un mese dall’allarme lanciato dalla Cisl, il segretario generale Uccellini torna a farsi sentire, per ottenere entro pochi giorni un confronto con i responsabili del colosso tedesco dell’energia che è subentrato ad Endesa nella proprietà della centrale di Tavazzano. «Avevamo avuto un primo confronto a metà del mese di maggio - dice Uccellini - si era poi deciso di fissare un nuovo incontro entro la fine di luglio, ma al momento non abbiamo ancora notizie a riguardo e dunque solleciteremo nuovamente i vertici E.on per fissare un appuntamento e fare il punto della situazione. Vogliamo innanzitutto comprendere quali sono le prospettive occupazionali del sito di Tavazzano». Il principale timore dei sindacati è che E.on possa avviare «una fase di disimpegno su Tavazzano». «Abbiamo dei dubbi - sottolinea Uccellini - chiediamo che venga potenziato il sito lodigiano e sosteniamo la necessità che proprio a Tavazzano venga creata una sede secondaria del centro direzionale di Milano, che ci risulta in sofferenza per quanto riguarda gli spazi. Sappiamo che si tratta di un progetto complicato, ma crediamo sia una pista da battere per il futuro occupazionale di Tavazzano. In passato avevamo già chiesto un impegno diretto alla Provincia di Lodi, ora lo chiediamo al nuovo presidente Pietro Foroni».
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