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martedì 14 luglio 2009

Segnalato in Procura un eco-furbetto

Emiliano Cuti su Il Cittadino di oggi ci racconta di un eco-furbetto.
San Martino. In un’area di 20 metri per due vicino a una roggia una buca profonda con residui edilizi e fusti di vernice.
Nascondeva sottoterra rifiuti pericolosi.
La polizia provinciale scopre una discarica abusiva di solventi.

Rassegna stampa.

San Martino - Sotto metri di terra, bene in profondità erano stati nascosti sette-otto fusti di vernici e solventi, in parte deteriorati, tra pezzi di ferro e materiali di risulta. Una vera e propria discarica sotterranea scoperta a meno di un metro di distanza da una roggia. Sono stati gli uomini della polizia provinciale di Lodi a rilevare l’illecito, nei pressi di un’area artigianale a San Martino in Strada, individuando il responsabile che è già stato segnalato alla procura. Il terreno è stato posto sotto sequestro. Nei prossimi giorni i rifiuti speciali dovranno essere rimossi. E poi saranno previste accurate analisi sullo stato del sottosuolo, valutando se dovrà essere necessaria la bonifica. Gli agenti erano entrati in azione da diverso tempo. Cinque gli uomini impiegati che hanno passato al setaccio il terreno di pertinenza di un capannone artigianale, per verificare talune segnalazioni ricevute. I sospetti si sono concretizzati grazie alla collaborazione della polizia locale della Provincia di Milano, che ha messo a disposizione una sofisticata apparecchiatura elettronica: l’elettromagnetometro. Si tratta di uno strumento che funziona come un ecoscandaglio: al passaggio sopra i terreni rileva discontinuità e disomogeneità del sottosuolo. Non dice cosa si trova sotto, ma indica con precisione dove scavare.
In particolare sono stati evidenziati tre punti, dove erano presenti depositi sotterranei di rifiuti, su una superficie di circa 20 metri per 2. In quindici giorni circa, sono stati fissati i confini dell’intera discarica, che secondo la polizia provinciale non dovrebbe estendersi oltre. Ammonta a circa 20/30 metri cubi il terreno dissotterrato, compreso il terriccio inquinato.
Al presunto responsabile della discarica abusiva è stata contestata la violazione dell’articolo 256 comma 2 del decreto legge 156/2006 (il cosiddetto Testo Unico Ambientale): le pene vanno da 3 mesi ad 1 anno di reclusione (a due anni in caso di illecito sotterramento di materiali pericolosi) e in ammende da 2.600 a 26.000 euro. L’imprenditore si è detto pronto a collaborare. In ogni caso si parla di un interramento di molti anni fa, che sarebbe stato portato a termine, secondo le giustificazioni date, per rinforzare le sponde della roggia.
Della vicenda, è stato informato anche il sindaco di San Martino, Luca Marini, che per mano dell’ufficio tecnico ha emesso i provvedimenti amministrativi finalizzati alla caratterizzazione ed alla rimozione dei rifiuti. «Abbiamo trovato la massima disponibilità dell’imprenditore - spiega Marini -, così come dell’Arpa e della polizia provinciale. Mi dispiace però sentir parlare di discarica abusiva».
Esprime soddisfazione per il buon lavoro fatto il presidente della provincia di Lodi Pietro Foroni. «Questa operazione - afferma - serva da monito agli inquinatori, perché intendiamo mettere in campo il principio di tolleranza zero. Crediamo nella difesa ambientale come primo passo per la valorizzazione turistica del nostro territorio e per questo motivo gli inquinatori vanno considerati i nemici pubblici numero uno. Nel prossimo quinquennio, la Polizia locale della Provincia avrà un ruolo perno nella tutela del territorio».

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