Si è svolta ieri in Regione, presso la Sala Pirelli, la prevista seduta della Conferenza regionale delle Autonomie, presenti fra gli altri, per le Province lombarde, i Presidenti Massimiliano Salini (Cremona), Pietro Foroni (Lodi), Dario Allevi (Monza e Brianza), Vittorio Poma (Pavia) e Dario Galli (Varese), i Vicepresidenti Giuseppe Romele (Brescia), Claudio Camocardi (Mantova), Costantino Tornadù (Sondrio), l'Assessore Luca Squeri (Milano), con il Direttore UPL (Unione Province Lombarde) Giuseppe Valtorta e il Responsabile della Segreteria Tecnica Dario Rigamonti. Per la Regione, ha partecipato il Sottosegretario alla Presidenza della Regione con delega al rapporto con gli Enti locali, Marco Pagnoncelli. All'Ordine del Giorno l'aggiornamento della composizione della Conferenza e il parere sul DPEFR 2010.
Dopo l'introduzione del Vicepresidente della Conferenza Giulio Gallera che ha formulato tra l'altro le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro ai nuovi Presidenti, Sindaci e Assessori e l'illustrazione della bozza di parere elaborata dall'Ufficio di Presidenza della Conferenza, si è svolto un breve dibattito, nel quale sono intervenuti, tra gli altri, anche i rappresentanti delle Province lombarde.
L'Assessore Squeri, pur in carica da pochi giorni, è entrato subito nel merito delle questioni e, dichiarandosi di riconoscersi non solo formalmente nel documento UPL allegato al parere, ha sottolineato l'importanza della certezza dei trasferimenti regionali e la necessità di un'urgente soluzione legislativa, anche con le necessarie risorse, alla delicata questione del trasporto studenti disabili.
I Vicepresidenti Romele e Tornadù si sono soffermati sulla prospettata volontà di modifica (che nel frattempo pare accantonata) della legislazione regionale relativa all’istruttoria e al rilascio delle concessioni ed autorizzazioni di derivazione d’acqua pubblica ad uso idroelettrico, sottolineando come in tale ambito il ruolo delle Province non debba essere in alcun modo ridotto, ma anzi valorizzato e ampliato, per esempio nelle derivazioni con potenza nominale di concessione superiore a 220 kW. Il Sottosegretario Pagnoncelli ha chiesto al riguardo una nota che puntualizzi tale posizione, per esaminare al meglio la questione.
Il Presidente Salini ha espresso il proprio parere favorevole al DPEFR e ha sottolineato la centralità del tema della crisi occupazionale e delle numerose crisi aziendali - che devono essere coordinate dai Presidenti delle Province - da affrontarsi anche nei Piani socio assistenziali: anche alla luce di tale situazione, si rende necessaria la modifica del patto di stabilità. Salini ha poi rilevato l'importanza dell'istruzione di tipo tecnico e della formazione professionale e ha indicato nell'Expo 2015 l'occasione ideale per infondere fiducia ai nostri territori.
Tra gli altri interventi, il Presidente di Anci Lombardia Lorenzo Guerini, Sindaco di Lodi, ha ribadito la necessità di attuare quanto prima il patto di stabilità regionale, di modificare la disciplina nazionale del Patto o di eliminare il sistema sanzionatorio, rimarcando il ruolo degli Enti locali per la coesione sociale, in modo particolare nell'attuale quadro di difficoltà per la perdita del posto di lavoro, attraverso gli interventi di sostegno al reddito con l'integrazione degli affitti e il pagamento delle utenze, nonché la questione scuola ed edilizia scolastica "che si misura con le risorse disponibili".
Al termine del dibattito, il parere é stato approvato all'unanimità.
-- ben otto Province lombarde su dodici – compresa la Provincia di Monza e della Brianza, di nuova istituzione – sono interessate dall'imminente tornata elettorale;
-- la campagna anti Province continua imperterrita e non accenna a placarsi, investendo anche gli Enti virtuosi come le nostre Province;
-- la recente Legge 5 maggio 2009, n. 42 “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione” offre finalmente prospettive incoraggianti, anche se non a breve termine;
-- lo “Schema di disegno di legge recante disposizioni in materia di organi e funzioni degli enti locali, semplificazione e razionalizzazione dell’ordinamento e Carta delle Autonomie”, nell’ultima versione trasmessa alle Associazioni delle Autonomie, pur nella condivisibile necessità di definire le funzioni fondamentali di Comuni e Province e di procedere al riordino delle Istituzioni, rischia, nella parte sulla soppressione delle Province inutili e sul ridimensionamento delle altre Province, di essere interpretato in modo distorto e di indebolire anche le Province lombarde, che sono e restano Province utili, anzi indispensabili;
-- la situazione finanziaria delle nostre Province è comunque precaria e le difficoltà preannunciate già lo scorso 12 dicembre 2008 in occasione della Conferenza regionale delle Autonomie, sono state confermate a causa da un lato della sofferenza delle entrate tributarie che dipendono essenzialmente dal mercato dell’auto e dall’altro dei limiti imposti dal Patto di stabilità. Nella speranza di un’effettiva ripresa del settore automobilistico, appare tuttora problematico il versante della spesa, perché il dato dei pagamenti delle Province lombarde, previsti in conto capitale per complessivi 687 milioni di euro (risalente al dicembre scorso) è stato aggiornato a marzo in 730 milioni di euro, a fronte di un volume massimo ammesso dal Patto per 491 milioni, con un differenziale di ben 239 milioni. La modifica del patto, prima come delineata in sede di emendamento al D.L. 5/2009 e poi definitivamente nella conversione in Legge (la n. 33/09), non appare certo risolutiva, tanto che solo tre Province lombarde appaiono in grado di beneficiarne.
In questo contesto Regione Lombardia assume un ruolo centrale. In primo luogo, per il buon esito di un Patto di stabilità regionale allo studio in questi mesi dopo la sottoscrizione del “Protocollo d'Intesa tra Regione, Anci Lombardia e Unione Province Lombarde per la costituzione del Tavolo permanente per il federalismo fiscale lombardo ed il Patto di Stabilità territoriale”, che deve trovare attuazione al più presto attuazione.
Nel frattempo, è necessario che Regione Lombardia venga in aiuto delle Province lombarde, come già richiesto al Presidente Formigoni e all’Assessore Colozzi con nota del 23 aprile u.s., accogliendo le seguenti urgenti richieste:
-- per le Province che rientrano nelle condizioni previste dell’art 7 quater della Legge n. 33 del 2009, favorire la massima applicazione del disposto;
-- per tutte le Province, garantire la conoscenza dei trasferimenti in conto capitale, a cominciare dai fondi per il 2009 del Programma degli interventi prioritari sulla rete viaria di interesse regionale (ex D.Lgs. 112/98) che non devono almeno quest’anno subire aggiornamenti e variazioni, dell’edilizia scolastica, dell’idraulica ecc, dando comunicazione in via anticipata dei versamenti che saranno effettuati nel corso dell’anno, per consentire una programmazione dei conseguenti pagamenti;
-- per tutte le Province, liquidare gli importi ancora dovuti per il 2008 (per esempio il saldo 2008 dell'IVA sul TPL);
-- da ultimo si ricorda la necessità che la Regione Lombardia preveda, a partire dal bilancio 2010, i trasferimenti di fondi propri o delegati anche in quota alla Provincia di Monza e della Brianza, che viene attivata a far tempo dalle prossime elezioni amministrative di giugno 2009.
Occorre poi proseguire nel confronto intrapreso su quelle materie che impattano in modo decisivo sulle nostre comunità e dove il rapporto tra Regione e Province ha un’importanza fondamentale, con particolare riferimento alle politiche attive del lavoro e agli ammortizzatori sociali in deroga, al trasporto pubblico locale, alla pianificazione territoriale, alla sicurezza e alla protezione civile, senza dimenticare la necessità di un’urgente soluzione legislativa, con l’assegnazione di adeguate risorse, alla delicata questione del trasporto degli studenti disabili delle scuole superiori.
Infine, pur esprimendo particolare soddisfazione per l’entrata in vigore dello Statuto d’Autonomia della Lombardia dal 1° settembre 2008, si ribadisce la richiesta, già contenuta nel Documento dell’Assemblea Generale Upl del 6 ottobre e illustrata nell’incontro con il Presidente e i Vicepresidenti del Consiglio regionale del 30 ottobre u.s., di una rapida e non più rinviabile adozione della legge regionale che disciplina tra l’altro, ai sensi dell’art 54 dello Statuto, la composizione, l’organizzazione e il funzionamento del Consiglio delle autonomie locali, che veda la presenza di tutti i Presidenti delle dodici Province lombarde e un’adeguata rappresentanza dei Presidenti e dei Consigli provinciali.
Altrettanto importante anche se meno urgente, resta la richiesta di un pieno coinvolgimento delle Province lombarde nel percorso avviato con il Governo e il Parlamento per l’attuazione del regionalismo differenziato previsto dall’art. 116, 3° comma della Costituzione, anche al fine di condividere le proposte nelle materie indicate nella risoluzione a suo tempo adottata.»
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