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martedì 14 luglio 2009

Anpi lodigiana sul "pacchetto sicurezza"

Il "pacchetto" ricalca gravemente e pericolosamente le leggi razziali fasciste del 1938.
Una lettera di Cossutta all'Arcivescovo di Milano.

Il direttivo ANPI provinciale del Lodigiano ha diffuso il 10 luglio una propria presa di posizione sul pacchetto sicurezza approvato dal Parlamento. Scrive l'Anpi lodigiana nel documento:
«L’Anpi provinciale del Lodigiano, di fronte all’approvazione del cosiddetto “pacchetto sicurezza” imposta al Parlamento dal Governo con la forza del voto di fiducia, esprime una motivata condanna delle misure adottate, che appaiono informate a principi che non possono che essere definiti razzisti.
Tale ad esempio la norma che impone la proibizione per una donna clandestina che partorisce in ospedale di riconoscere il proprio figlio o di iscriverlo all'anagrafe, norma che rappresenta in maniera esemplare a quali livelli di disumanità può arrivare una politica che separa la giustizia dal diritto.
Bisogna poi rilevare che il provvedimento legislativo adottato ricalca gravemente e pericolosamente le leggi razziali fasciste del 1938.
Queste misure non soltanto causeranno enormi sofferenze a persone innocenti di qualsiasi reato, ma provocheranno un ulteriore imbarbarimento delle relazioni sociali, alimenteranno il sentimento di paura, creeranno ulteriore insicurezza.
È necessaria una forte iniziativa delle forze democratiche, delle associazioni, di tutta la popolazione per contrastare questa deriva che sta causando una vera e propria regressione di civiltà.
L’Anpi provinciale invita quindi le forze democratiche e le associazioni a costituire momenti di coordinamento per avviare iniziative di informazione e formazione, di mobilitazione politica e di solidarietà attiva nei confronti dei migranti.»
L'Anpi ha diffuso anche una lettera del vicepresidente nazionale vicario Armando Cossutta, indirizzata all'arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi:
«Eminenza,
abbiamo seguito con grande interesse e con sincero rispetto la Sua omelia nel Duomo di Milano. Condividiamo le Sue preoccupazioni e apprezziamo le Sue indicazioni.
"I diritti dei deboli non sono diritti deboli" siamo con Lei. Siamo con Lei, sì, perché non vogliamo un Paese che sceglie la paura e l’oblio, che lacera la sua storia e la sua cultura, un Paese blindato, fatto di cunicoli dove rifugiarsi più che di case e piazze dove incontrarsi liberamente, conoscersi, sostenersi. Quel Paese per cui abbiamo lottato, noi partigiani, che oggi dovremmo sentirci sconfitti per la corrente, incredibile, capitolazione della cultura dei diritti individuali, della convivenza civile.
Il pacchetto sicurezza è inaccettabile, e noi non possiamo cedere a questo scempio umanitario. Clandestini criminali a prescindere (le badanti, per tutti), ronde, obbligo di denunciare la miseria e la debolezza, divieto per una "categoria" di bambini di andare a scuola e persino "invisibilità" per tutti i nati da madri irregolari, senza possibilità di essere iscritti nei registri dell’anagrafe, arresto per chi dà ospitalità ed espulsione per chi è in cerca di cure mediche … No. "Milioni di persone al mondo subiscono ingiuste e drammatiche sofferenze. Costrette come sono a migrare a causa delle difficili condizioni di vita nei Paesi d’origine. Molte di queste sofferenze sono causate ai migranti talvolta da discutibili provvedimenti messi in atto da quei Paesi ricchi che dovrebbero maggiormente impegnarsi in percorsi di accoglienza e integrazione seri, ragionati e rigorosi".
Siamo con Lei Eminenza. Non possiamo arrenderci all’idea di un Paese che ha chiuso in soffitta la sua innata tensione all’accoglienza e alla solidarietà. Ricordiamo intere famiglie che aprirono le porte delle loro case a noi combattenti per la libertà, per nasconderci a rischio della loro vita. Un sentimento di fraternità che è seguito negli anni a venire e a cui ci appelliamo oggi per contrastare misure che hanno la stolta presunzione di bloccare il corso della storia: la migrazione è una realtà irreversibile che non si sotterra per legge. Parte dell’Europa da tempo non la fronteggia in modo falsamente e irresponsabilmente "emergenziale" resistendo con aggressività, bensì l’assorbe, la incanala in percorsi di integrazione. "Seri, ragionati, rigorosi".
L’ANPI auspica una forte, diffusa, creativa collaborazione tra tutte le forze sociali e democratiche del Paese per costruire una opposizione civile, culturale al pacchetto sicurezza. E ancora per promuovere con impegno e passione una rinnovata cultura delle "porte aperte". Consapevole di avere in Lei e in quelle coscienze illuminate del clero, che in questi giorni non hanno fatto mancare la loro indignazione, dei sinceri sostenitori.
Con deferenza, con grande stima.
Armando Cossutta »

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