Braccio di ferro, nella giornata di ieri, sull’acqua pubblica. Teatro del contendere l’assemblea dei soci Sal, Società acqua lodigiana; oggetto: il rinnovo delle cariche del consiglio d’amministrazione, senza vertice da giovedì dopo le dimissioni del presidente, Carlo Locatelli, direttore generale di Basso Lambro impianti, entrato nella giornata di ieri in Sal insieme ad Astem. A parlare erano i soci, la provincia di Lodi e i comuni del territorio Lodigiano, riuniti nella sala dei Comuni di Palazzo San Cristoforo a Lodi. Un “diktat”, più che una proposta per molti sindaci, quella avanzata dall’assessore competente alla partita per Palazzo San Cristoforo, Elena Maiocchi. «Il consiglio di amministrazione deve scadere il 30 settembre 2009, anche se deve comunque essere garantita una guida stabile e l’attività dei membri del cda deve essere prestata a titolo gratuito - ha spiegato in apertura la Maiocchi - speriamo che la nostra proposta sia accolta, a rischio c’è il continuum del rapporto». In gioco, secondo la nuova giunta provinciale ci sono anche le tariffe dell’acqua pubblica. «Se l’aumento ci sarà, le amministrazioni devono saperlo con certezza» ha aggiunto quindi l’assessore Maiocchi. Una questione di sostanza, quindi, rimandata subito al mittente dall’assessore Simone Uggetti, per il comune di Lodi. «Qui si sta facendo confusione - ha detto Uggetti, che ha preso la parola subito dopo - le tariffe sono decise dall’Ato, la Sal ha un ruolo di gestione del ciclo idrico. Deve dare operatività a ciò che è stato in precedenza deciso. E in quest’assemblea, la Provincia ha sempre avuto un ruolo di coordinamento; mi sembra controproducente imporre diktat e usare una società pubblica per esprimere una valenza politica».
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sabato 18 luglio 2009
Sassi nell'acqua
Rossella Mungiello su Il Cittadino di oggi ci racconta che c'è stata bufera all’assemblea della Società Acqua Lodigiana.
Incertezza dell’assessore Maiocchi sulle future tariffe per le famiglie. Acqua pubblica, il diktat della Provincia. La giunta Foroni: «Il cda di Sal deve scadere entro il 30 settembre».
Rassegna stampa.Braccio di ferro, nella giornata di ieri, sull’acqua pubblica. Teatro del contendere l’assemblea dei soci Sal, Società acqua lodigiana; oggetto: il rinnovo delle cariche del consiglio d’amministrazione, senza vertice da giovedì dopo le dimissioni del presidente, Carlo Locatelli, direttore generale di Basso Lambro impianti, entrato nella giornata di ieri in Sal insieme ad Astem. A parlare erano i soci, la provincia di Lodi e i comuni del territorio Lodigiano, riuniti nella sala dei Comuni di Palazzo San Cristoforo a Lodi. Un “diktat”, più che una proposta per molti sindaci, quella avanzata dall’assessore competente alla partita per Palazzo San Cristoforo, Elena Maiocchi. «Il consiglio di amministrazione deve scadere il 30 settembre 2009, anche se deve comunque essere garantita una guida stabile e l’attività dei membri del cda deve essere prestata a titolo gratuito - ha spiegato in apertura la Maiocchi - speriamo che la nostra proposta sia accolta, a rischio c’è il continuum del rapporto». In gioco, secondo la nuova giunta provinciale ci sono anche le tariffe dell’acqua pubblica. «Se l’aumento ci sarà, le amministrazioni devono saperlo con certezza» ha aggiunto quindi l’assessore Maiocchi. Una questione di sostanza, quindi, rimandata subito al mittente dall’assessore Simone Uggetti, per il comune di Lodi. «Qui si sta facendo confusione - ha detto Uggetti, che ha preso la parola subito dopo - le tariffe sono decise dall’Ato, la Sal ha un ruolo di gestione del ciclo idrico. Deve dare operatività a ciò che è stato in precedenza deciso. E in quest’assemblea, la Provincia ha sempre avuto un ruolo di coordinamento; mi sembra controproducente imporre diktat e usare una società pubblica per esprimere una valenza politica».
Sulla data del 30 settembre come scadenza per il consiglio di amministrazione, la Provincia ha incontrato la resistenza di più comuni. Per molti la data più plausibile era lo scadere dell’anno, ma sulla questione “tariffe” ed eventuali aumenti, è stato il sindaco di Codogno Emanuele Dossena a gettare l’ennesima scarpata alle posizioni di sintesi. «L’Ato fisserà le tariffe sulla base delle operazioni di Sal - ha detto Dossena -; se i costi saranno elevati, l’Ato sarà costretto ad alzare le tariffe». E sulla necessità di un ruolo esclusivamente di coordinamento della Provincia è intervenuto anche Giancarlo Cordoni, sindaco di Lodi Vecchio. «L’acqua è un bene universale su cui è necessario trovare una sintesi - ha detto Cordoni -; la Provincia ha sempre svolto il suo ruolo con un’autorevolezza che le era stata demandata dai comuni. Non può mettere paletti, ma deve cercare il dialogo».
Muro contro muro, insomma, anche se, dopo una pausa che ha permesso di diradare le nubi, sintesi c’è stata: il cda portato a cinque membri, con la presidenza di Carlo Coltri (tra i membri Laura Quaini di Asm Codogno, Francesco Zoppetti di Basso Lambro impianti e i due consiglieri ancora in carica Luigi Visigalli e Lorenzo Barbaini) resterà in carica fino al 31 ottobre. E se per i nuovi membri del cda, la prestazione sarà a titolo gratuito, ai consiglieri sarà girato lo stesso invito.
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