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sabato 18 luglio 2009

L'impunità viaggia sui binari

Carlo Catena su Il Cittadino di oggi ci informa che sono tre le inchieste della procura di cui si attende l’esito, mentre ogni giorno transitano vagoni carichi di gpl e cloro.
Un incidente all’anno sui binari lodigiani.
Treno deragliato e due adolescenti morti: nessuno a giudizio.
Rassegna stampa.

Un grave incidente ogni anno, negli ultimi tre anni, e due giovanissimi morti, sulle ferrovie nel Lodigiano. E, finora, nessuna richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura della Repubblica di Lodi. Neppure per il più “datato” degli episodi, il deragliamento di un treno merci Chiasso - Casalmaggiore con vagoni delle Db, le Ferrovie tedesche, avvenuto all'1.20 della notte del 21 novembre 2006 a Secugnago. Un incidente che non causò vittime né feriti perché il convoglio, una trentina di vecchi vagoni pesanti 50 tonnellate l’uno, era inclinato sul lato sinistro, esterno, della linea ferroviaria, e il carico non era pericoloso: si trattava di legno truciolato. Tra le ipotesi sulle cause quella della rottura di un asse di un carrello: proprio come per la strage di Viareggio, che giovedì ha registrato il 28esimo morto. Anche lì sotto accusa un vagone proveniente dalla Germania. E molto più recentemente, il 19 maggio, a Sesto Calende, un treno identico è uscito dai binari, causando il ferimento di tre passanti.


Per l'incidente di Secugnago la procura della Repubblica di Lodi aveva aperto un fascicolo per disastro ferroviario colposo, che però a oggi non è ancora approdato all’udienza preliminare. Il deragliamento era iniziato poco dopo la stazione di Lodi ed era intervenuto anche personale della “protezione aziendale” delle Ferrovie dello Stato, che risulta aver collaborato alle indagini. Se il treno fosse deragliato verso destra, cioè verso il centro della coppia di binari, qualsiasi convoglio lo avesse incrociato tra Lodi e Secugnago avrebbe potuto essere quantomeno colpito, in corsa, dagli spigoli d’acciaio dei vagoni che stavano deragliando e tranciando una dopo l’altra le traversine. Fortunatamente, come avevano subito fatto sapere le Ferrovie, a quell'ora la linea è poco trafficata.
Nel 2007, invece, la tragedia di Luca Bergamaschi, tredici anni, di Codogno, morto folgorato nel pomeriggio del 18 ottobre mentre saltava da un vagone all'altro di un treno speciale (per la manutenzione delle linee) posteggiato da tempo immemorabile su un binario morto dello scalo merci di Codogno. Luca stava giocando con il fratellino e un cuginetto, e, sostengono gli avvocati della famiglia, non aveva avuto difficoltà nell'accedere, da una strada di campagna, allo scalo merci, passando per un varco nella palizzata in cemento armato. Un gioco finito male: temendo di cadere il 13enne, che si trovava in cima a un vagone, aveva allungato una mano verso l’alto, avvicinandosi ai fili elettrici che però erano sotto tensione. L’inchiesta era stata archiviata e poi fatta riaprire dalla famiglia, e, più tardi, le Ferrovie o chi per loro avevano chiuso il varco della palizzata con una rete di plastica arancione. A dispetto di chi in quella parte di scalo merci ci stava addirittura coltivando i pomodori. Si indaga, tuttora, per omicidio colposo, e il fascicolo è nelle mani del procuratore capo Giovanni Pescarzoli.
Arriviamo all’ottobre del 2008 con l’agghiacciante fine di Veronica Amadio, 17 anni, di Borghetto Lodigiano, stritolata dall’Eurostar 9444 Napoli - Milano la sera di Halloween, nella stazione ferroviaria di Lodi, mentre, assieme agli amici, aspettava un treno locale che l’avrebbe portata a Lambrate e da qui, con una coincidenza, a Rovato (Brescia) per una serata in discoteca. Da chiarire se sia caduta, scivolata, se qualcuno l’abbia spinta per gioco e se, come molti hanno sostenuto, l'altoparlante non avesse avvertito del “Pendolino” in transito a forte velocità. A occuparsi dell'inchiesta il pm Delia Anibaldi, che ha preso in carico il fascicolo da Michela Versini. La procura attende ancora delle risposte.Guardando atti ufficiali si scopre, intanto, che la linea Pavia - Casalpusterlengo - Codogno - Cremona è tra le più utilizzate per i trasporti di Gpl, il combustibile liquido che diventa gas a contatto con l’aria e che ha causato la strage di Viareggio. Diversi convogli sono destinati alla Sovegas di Terranova de’ Passerini, azienda a rischio di incidente rilevante dove il gas di petrolio viene confezionato in bombole e bombolette.
Sulla Milano - Piacenza arrivano invece, da Rosignano Solvay, i vagoni di cloro destinati allo stabilimento ex Elettrosolfuri di Tavazzano, anch’esso dotato di piano di emergenza esterno ed affiancato dal polo logistico Solvin, specializzato nella movimentazione ferro-gomma di sostanze chimiche pericolose. Quando il cloro si produceva a Tavazzano, decenni fa, una perdita causò la moria di alcune mucche nei campi al confine con Lodi Vecchio. «E intanto - ci telefona un lettore di Codogno - si continuano a progettare nuove abitazioni lungo i binari».

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