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venerdì 31 luglio 2009

Riduzione dei costi per garantire i livelli occupazionali

Sempre sulla questione Lever l'articolo di oggi su Il Cittadino di Andrea Bagatta che ci dice del vertice tra comune, provincia e multinazionale: «Dopo i tagli il settore dei liquidi è tornato a livelli record».
Un salvagente per l’area Lever.
Energia a costo ridotto per far ripartire il sito produttivo.
Rassegna stampa.

Ridurre i costi del sito Lever anche attraverso sinergie territoriali, magari anche coinvolgendo la centrale di Turano-Bertonico, e in questo modo garantire l’impegno su Casale e gli attuali livelli occupazionali. È questo l’esito dell’incontro tenutosi ieri mattina tra il presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni, il sindaco di Casale Flavio Parmesani e il direttore operativo di Unilever Italia per i prodotti home care Paolo Di Giovanni. Con 150 operai entrati in cassa integrazione nei mesi appena passati, anche il futuro stesso dello stabilimento di Casale sembrava in bilico, ma ieri gli amministratori del territorio hanno avuto ampie garanzie che non c’è alcun dubbio sulla tenuta del sito casalino, almeno nel medio periodo, e anche sugli attuali livelli occupazionali, con 380 posti di lavoro. «Le pur dolorose ristrutturazioni e il nuovo piano industriale stanno dando i frutti sperati - spiega Paolo Di Giovanni -. Oggi possiamo dire che, soltanto quattro mesi dopo l’ultimo intervento sul numero di occupati, il settore liquidi ha ripreso la sua massima produttività, diventando una punta a livello europeo. A suo modo, una sorta di record».
E proprio la produttività e la competitività del sito sono gli elementi essenziali per il mantenimento in essere della fabbrica casalina: in un momento di forte attenzione ai prezzi da parte dei consumatori, anche Unilever ha dovuto operare per contenere i prezzi a fronte del mantenimento della qualità. E proprio questa esigenza avrebbe reso necessaria la ristrutturazione che ha colpito diversi siti in Europa, compreso quello di Casale, ma che ora dà i suoi frutti. «Sono fiducioso - conferma Foroni - perché le intenzioni della multinazionale ci sembrano serie. Non solo si dà per certo il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, ma si ipotizzano anche investimenti che consolidino il rilancio del sito nei prossimi anni». Così il futuro ora fa un po’ meno paura rispetto soltanto a pochi mesi fa. «Gli enti locali si stanno adoperando in tutti i modi per andare incontro alle esigenze di Unilever, anche e soprattutto cercando di mettere in atto quelle sinergie territoriali in grado di incidere nei processi decisionali dell’azienda, contribuendo all’ottimizzazione dei costi di gestione - dice il sindaco di Casale Flavio Parmesani -. I risultati già raggiunti dalla ditta hanno prodotto un abbassamento dei costi che oggi rende lo stabilimento decisamente più competitivo rispetto a quanto non fosse qualche anno fa».
Tra le possibile sinergie territoriali da mettere in atto vi sarebbe in corso un ragionamento sulla gestione delle acque reflue, ma anche la possibilità di aprire un confronto con Sorgenia per la fornitura di energia a basso costo grazie al vicino impianto di Turano-Bertonico. Gli impianti Lever funzionano con un grande consumo energetico, e già nei protocolli d’intesa per la centrale è nero su bianco la possibilità di fornire energia a prezzi competitivi per le aziende presenti sul territorio. «Aldilà delle note vicende politiche e della lunga battaglia portata avanti dal Lodigiano, ormai il polo industriale dell’ex Gulf è una realtà, e quindi dobbiamo essere realisti - afferma Foroni -. Quest’area dovrà garantire occupazione al Lodigiano e ai suoi cittadini».

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