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venerdì 31 luglio 2009

I maggiordomi della giunta regionale

Cristina Vercellone su Il Cittadino di oggi ritorna sulla giusta ira di Luca Canova, il consigliere provinciale del Pd che ha presentato un'interrogazione provinciale sull’impianto adombrato dalla Regione, che ha bocciato il piano rifiuti.
«Inceneritore, dovevate informarci».
La denuncia di Canova: «I consiglieri non sapevano nulla».
Rassegna stampa.

L’inceneritore non piace a nessuno. Neanche al consigliere del Pd Luca Canova che ieri ha presentato un’interrogazione al consiglio provinciale. «Ho appreso dalla stampa che l’assessore regionale Massimo Buscemi ha rimarcato nelle sue osservazioni sul piano rifiuti provinciale l’assenza di un inceneritore - commenta Canova -, chiedo che la giunta relazioni al consiglio sull’argomento. Mi chiedo perché non l’abbia ancora fatto. Non ho nessun retropensiero, si tratta solo di fare chiarezza. La possibilità di questo rischio va sgomberata. Se avessimo conosciuto il dettaglio delle informazioni intercorse tra Provincia e Regione, avremmo potuto confrontarci sul merito. Non ho dubbi che l’inceneritore sia fuori discussione, anche perché è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno nel quale si difende il piano rifiuti dell’amministrazione precedente. Si tratta solo di chiarezza nell’informazione». Ma non è tutto, Canova si chiede come mai «non sia stato abbattuto il camino dell’ex Gulf, nell’area della centrale di Sorgenia a Bertonico e Turano e perché un camino sia rimasto in piedi anche a Tavazzano. Rappresentano sicuramente - annota - una minaccia per il territorio». Secca la replica del presidente della Provincia, Pietro Foroni: «Chiederemo a Sorgenia di buttare giù il camino se questo è il problema - commenta quest’ultimo -. Per quanto riguarda Tavazzano bisogna chiedere al centrosinistra ragione del camino esistente. Sembra che non abbiano amministrato il territorio per 14 anni. Forse Canova conosce accordi pregressi che a me sono sconosciuti. Per quanto concerne l’inceneritore non ne abbiamo parlato perché per noi è scontato che non si faccia, è un impianto antieconomico. Non capisco perché bisogna specificare anche le cose scontate. Quando ci arriverà la diffida a tutti gli effetti, andremo in Regione, con spirito di collaborazione, a discutere, ma sulle linee che sono indicate nel piano: ampliamento, se serve, dell’impianto di Cavenago e trasformazione dell’impianto di Eal compost in biodigestore».
Buscemi nelle osservazioni inviate alla Provincia annota come «l’operazione di rifiuti speciali maggiormente presente a Lodi sia lo spandimento ad uso agricolo dei fanghi di depurazione, in contrasto con la legge sui nitrati». Di questo Canova è soddisfatto: «Abbiamo elementi in più - dice - per dire di no all’impianto di depurazione dei fanghi della Cre a Meleti. Per il resto, però, lasciatemelo dire è davvero singolare (e anche amministrativamente irrituale) la fretta dell’assessore Buscemi: la Regione ha dormicchiato per 8 lunghi mesi e ora dà i classici 7 giorni di tempo per rispondere al presidente della giunta. Bisognerà ricordare all’assessore regionale che il Lodigiano non è una sua dependance e che gli amministratori lodigiani, di qualsiasi colore essi siano, non sono i maggiordomi della giunta regionale». A più riprese, a partire dagli ‘90, ma anche successivamente, nel Lodigiano la Regione torna alla carica con l’idea di un inceneritore all’ex Gulf. L’ipotesi, pensata ai tempi come alternativa al sito di Corteolona, è sempre stata scongiurata.

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