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venerdì 31 luglio 2009

Promesse da marinaio

Il primo cittadino di Lodi: «Mai restituita l’Ici, nonostante le promesse arrivate da Roma».
«La spesa sociale sale e il Governo taglia».
Rassegna stampa - Guido Bandera su Il Giorno di oggi.

Parlare di coperta corta è ormai un eufemismo. La situazione dei bilanci comunali, anche nel virtuoso Lodigiano, non è delle migliori. Le spese, soprattutto quelle legate alla cirsi e ai servizi sociali, subiscono una profonda impennata. Le risorse, invece, come da diversi anni a questa parte calano progressivamente. Mentre, contemporaneamente, crescono le competenze e le responsabilità. Sarà un autunno difficile quello che affronteranno i Comuni del Lodigiano. La crisi che non finisce, i soldi che calano e i vincoli del Governo che non si allentano. A descrivere quali sfide attendono i Comuni in questo passaggio critico è Lorenzo Guerini, presidente lombardo dell’Anci, associazione dei Comuni, e sindaco di Lodi. Ieri era a Roma per discutere e far cambiare le norme sulle ronde al Governo, trattando con il ministero dell’Interno. Ma ha avuto anche un confronto con il ministero dell’Economia, in particolare con il sottosegretario leghista Daniele Molgora. «Che stagione aspetta i Comuni? Un periodo francamente critico — risponde Guerini —. I trasferimenti statali (soldi che Roma rigira ai territori e agli enti locali, ndr) sono stati tagliati pesantemente. Negli ultimi due anni la cifra si è ridotta del 9 per cento. A questo — prosegue il sindaco — si aggiunge ancora la questione aperta dell’Ici. Quando è stata eliminata l’imposta comunale sulla prima casa, il Governo e il Parlamento si erano impegnati a restituire tutto il gettito annuale. Ma questo non è accaduto».
Poi Guerini parla dell’incontro avuto ieri a Roma. «Su questo oggi ho avuto confronto, diciamo pure non propriamente pacato con il Governo, soprattutto con il ministero dell’Economia e il sottosegretario Molgora. Noi abbiamno ribadito che quanto promesso non è stato mantenuto: l’Ici sulla prima casa, che la legge prevede ci venga totalmente restituita, non è stata resa. I dati in nostro possesso, quelli con i quali abbiamo contestato le cifre del Ministero, parlano della mancanza di 800 milioni di euro a livello nazionale». Soldi che, spiega Guerini, i Comuni utilizzerebbero per fronteggiare una situazione straordinaria, come quella della crisi. «Anche perché i Comuni sono il perno dei servizi sociali a livello locale». Ma Guerini, quando parla di finanza locale è un fiume in piena. Al telefono, passeggiando davanti a Montecitorio, spara dati e cifre, in una lunga teoria di problemi, tutti urgenti. «Hanno tagliato il fondo per l’inclusione sociale, poi le entrate legate agli oneri di urbanizzazione si sono pesantemente ridotte a causa della crisi che coinvolge anche il settore delle costruzioni — riprende il sindaco —. Questo, nonostante i tentativi recenti di far ripartire il mercato immobiliare. Tutto ciò ritrae una situazione che ci fa essere preoccupati. Anche perché le soluzioni promesse dall’attuazione del federalismo fiscale sono troppo lontane: ci vorranno otto anni perché inizi a dare i suoi effetti, ma la situazione di difficoltà è ora». E Guerini passa anche agli effetti concreti: «La spesa sociale è cresciuta in Italia del 15 per cento nei Comuni. A Lodi, negli ultimi tre anni, si è registrato un aumento del 20 per cento». E le cifre sono già una rilevante parte del bilancio municipale: asili, assistenza ai disabili, fondi per le famiglie in crisi, rette per le case di riposo, mense e via elencando.
«A questo si aggiungono anche i forti investimenti in opere pubbliche e infrastrutture che i Comuni hanno assicurato al Paese». Finito l’elenco delle spese (in aumento) e delle entrate (in calo), Guerini passa alla diagnosi. «È chiaro che la situazione diventa difficile, se a ciò si deve aggiungere la mancanza dei soldi dell’Ici. Ma c’è anche il provvedimento del taglio dei costi della politica, stimato in 312 milioni di euro di risparmi, una cifra che noi abbiamo sempre considerato eccessiva. Nonostante le rassicurazioni del governo di centrosinistra prima e di centrodestra poi. Eppure — conclude il sindaco — i fatti ci hanno dato ragione: quel risparmio non c’era. E, alla fine, ci sono anche i vincoli del patto di stabilità».

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